Sigourney Weaver: i 10 migliori film sci-fi della Ripley di Alien

Per celebrare il suo 68esimo compleanno, abbiamo raccolto le 10 migliori interpretazioni Sci Fi della fenomenale Sigourney Weaver.

Omaggiamo oggi, 8 ottobre 2017, i 68 anni di Sigourney Weaver, attrice di estrema duttilità e ineguagliabile carisma, che con le sue folgoranti interpretazioni ha tratteggiato personaggi femminili profondi e complessi, in grado di assurgere a vere e proprie eroine della settima arte, in un’epoca in cui il cinema popolare hollywoodiano era dominato da protagonisti valorosi, muscolari e di sesso maschile.

Sigourney Weaver: le sue 10 migliori interpretazioni in film di fantascienza

Nel corso di un’ormai quarantennale carriera, cominciata con una partecipazione di pochi secondi al capolavoro di Woody Allen Io e AnnieSigourney Weaver si è imposta come una delle interpreti più rispettate in ambito internazionale, conquistando anche tre nomination all’Oscar e due Golden Globe, oltre che al ben più importante sincero affetto da parte del pubblico. Per celebrare degnamente il compleanno di questa icona del cinema Sci Fi (e non solo), noi di Cinematographe – Film Is Now abbiamo selezionato per voi le sue 10 migliori interpretazioni in film di fantascienza, genere che ha contraddistinto, ma non limitato, la sua memorabile carriera.

Sigourney Weaver in Alien (Ridley Scott, 1979)Sigourney Weaver

Non ancora trentenne, Sigourney Weaver viene scelta da Ridley Scott per il suo seminale Alien, che di lì a poco cambierà la storia del cinema di fantascienza, dando vita a una delle saghe più apprezzate e longeve del genere. All’interno dell’astronave Nostromo, in un clima sempre più claustrofobico e angosciante e con la crescente minaccia di una creatura misteriosa ed estremamente pericolosa, la sua Ellen Ripley con il passare dei minuti diventa l’unica speranza di salvezza dell’equipaggio, confrontandosi con coraggio e ardore con un sinistro mostro destinato a diventare un’icona della fantascienza. La rampa di lancio per l’esplosione della carriera di Sigourney Weaver, che diventa anche l’apripista per tutte le eroine che si succederanno di lì a poco nei grandi blockbuster hollywoodiani.

Sigourney Weaver nel film Ghostbusters – Acchiappafantasmi (Ivan Reitman, 1984)Sigourney Weaver

Ormai sulla cresta dell’onda, Sigourney Weaver prende parte a un’altra pellicola destinata a entrare nell’immaginario collettivo degli ultimi decenni, ovvero la commedia fantascientifica Ghostbusters – Acchiappafantasmi. La nostra interpreta il personaggio della splendida Dana Barrett, che a seguito di inquietanti fenomeni paranormali nella sua abitazione si rivolge a dei veri e propri professionisti, ovvero la neonata squadra dei Ghostbusters. Purtroppo per lei le cose non andranno come previsto, e sarà posseduta dal demone Zuul, trasformandosi in una mostruosa creatura. Nel corso di questa irresistibile commedia, Sigourney Weaver dimostra notevoli doti come attrice brillante e anche un’elevata duttilità, passando con grande naturalezza dagli sketch comici alle sfumature demoniache richieste dal proprio personaggio, mettendo in mostra anche la sua innata sensualità.

Sigourney Weaver in Aliens – Scontro finale (James Cameron, 1986)Sigourney Weaver

Il 1986 è l’anno in cui Sigourney Weaver riprende il ruolo di Ellen Ripley in Aliens – Scontro finale, diretto da James Cameron. Il film amplia le già solide basi del predecessore, espandendone la mitologia e virando decisamente sul registro action. Questa svolta narrativa permette al regista e all’attrice di approfondire il personaggio di Ripley, mettendone in luce non solo l’indomito coraggio, ma anche fragilità, paure e un toccante istinto materno, che prende il sopravvento nella fase finale della pellicola. Il superbo lavoro della Weaver la porta a una più che meritata nomination all’Oscar per la migliore attrice protagonista, un evento più unico che raro per quanto riguarda le interpreti di film di fantascienza.

Sigourney Weaver nel film Ghostbusters II – Acchiappafantasmi II (Ivan Reitman, 1989)Sigourney Weaver

Dopo aver conquistato nel 1988 due Golden Globe nella stessa sera (prima donna a riuscire nell’impresa) grazie alle sue performance in Gorilla nella nebbia e Una donna in carrieraSigourney Weaver viene coinvolta in un altro sequel di un suo celeberrimo film: Ghostbusters II – Acchiappafantasmi II. Nonostante la pellicola si riveli complessivamente meno riuscita rispetto a quella precedente, la nostra è ancora convincente nei panni di una Dana Barrett maturata e diventata madre di un figlio che sta crescendo da sola, a causa della separazione dal compagno. La donna sarà costretta a rivolgersi ancora agli acchiappafantasmi a causa di un nuovo preoccupante fenomeno paranormale, dando così il via a una spassosa serie di eventi e a un suo ritorno di fiamma con il Peter Venkman di Bill Murray.

Sigourney Weaver in Alien³ (David Fincher, 1992)Sigourney Weaver:

Il 1992 vede Sigourney Weaver vestire per la terza volta i panni dell’ormai leggendaria Ellen Ripley in Alien³, battesimo cinematografico di un regista che in seguito farà molto parlare di sé, ovvero David Fincher. Il film è un vero travaglio, con diverse ingenti riscritture della sceneggiatura e pesanti ingerenze da parte della produzione sulle riprese e sul montaggio, che impediscono a Fincher di mettere in scena un lavoro coerente e unitario e portano a un primo serio passo falso nella saga. Nonostante ciò, la Weaver sorprende ancora una volta nei panni di quello che possiamo senza dubbio definire il personaggio più importante della carriera.

Rasata, con il volto scavato e afflitta da una solitudine interiore prima ancora che fisica, l‘eroina continua il suo processo di maturazione e trasformazione, confrontandosi sia con l’immancabile Xenomorfo, da cui viene addirittura ingravidata, sia con la cinica compagnia Weyland-Yutani, disposta a tutto pur di sfruttare il potenziale delle creature aliene. Il finale suggella la perfetta chiusura dell’arco narrativo di uno dei personaggi più amati del cinema fantascientifico.

Sigourney Weaver in Alien – La clonazione (Jean-Pierre Jeunet, 1997)Sigourney Weaver

Dopo quella che sembrava essere la pietra tombale della storia di Ripley nell’universo di Alien, le rinnovate ambizioni della produzione e soprattutto il vertiginoso cachet concessole (si parla di circa 11 milioni di dollari dell’epoca) portano Sigourney Weaver a vestire i panni del suo ormai celeberrimo personaggio per la quarta (e per ora ultima) volta in Alien – La clonazione, diretto da Jean-Pierre Jeunet (Il favoloso mondo di Amélie) e sceneggiato dal papà di Buffy e Firefly Joss Whedon. L’espediente narrativo scelto per riportare in vita Ripley, sacrificatasi alla fine della pellicola precedente è semplice ma funzionale, ovvero una clonazione effettuata a circa 200 anni di distanza. Questo porta a un profondo dilemma etico e morale della protagonista, diventata una versione aggressiva e letale di se stessa e afflitta dal paradosso di essere al tempo stesso nemesi e genitrice dei neonati Xenomorfi.

Un film imperfetto e lontano dal fascino dei primi due capitoli della saga, che riesce però a trovare notevoli spunti in una nuova e azzeccata caratterizzazione di Ripley, in un notevole impianto scenico e scenografico e nelle performance degli attori secondari (Winona Ryder e Ron Perlman su tutti).

Sigourney Weaver nel film Galaxy Quest (Dean Parisot, 1999)Sigourney Weaver

Dopo aver fatto la storia del cinema di fantascienza, nel 1999 Sigourney Weaver si presta con Galaxy Quest al percorso contrario, ovvero una pungente e intelligente parodia del genere e di tutto ciò che gli gravita intorno. La pellicola mette in scena le vicende umane e lavorative dei membri del cast di Galaxy Quest (una vecchia serie televisiva che ricorda in tutto e per tutto Star Trek), costretti a sfruttare la loro imperitura fama in grotteschi eventi assediati dai fan più accaniti.

Libera dai suoi ruoli più conosciuti, Sigourney Weaver mette in scena tutta la sua femminilità, la sua bravura e la sua naturale ironia, dando vita a un’arguta parodia della bellona di turno presente in molti serial, che in questo caso all’interno dello show ha le uniche funzioni di parlare con il computer di bordo e mostrare le sue grazie. Insieme al resto del cast (fra gli altri, i personaggi impersonati da Alan Rickman, Sam Rockwell e Tim Allen), la sua Gwen DeMarco avrà però la possibilità di vivere sulla propria pelle una vera e propria adrenalinica avventura spaziale sfidando i thermariani, un popolo alieno convinto che gli avvenimenti dello show televisivo siano reali.

Sigourney Weaver nel film Avatar (James Cameron, 2009)Sigourney Weaver

A 30 anni di distanza dal primo Alien, Sigourney Weaver lascia di nuovo una sua traccia nella storia del cinema di fantascienza con Avatar di James Cameron, ovvero il film che con circa 2,8 miliardi di dollari raccolti al box office rappresenta tuttora il maggiore incasso della storia della settima arte. Pur utilizzando meccanismi narrativi già ampiamente rodati, la pellicola rappresenta una tappa fondamentale del cinema, essendo la prima grande produzione concepita e basata sull’utilizzo in larga scala della tecnologia 3D, capace di immergere lo spettatore in un vero e proprio spettacolo visivo.

Sigourney Weaver interpreta la Dottoressa Grace Augustine, a capo del programma Avatar, ovvero un trasferimento di coscienza degli esseri umani all’interno di esseri creati in laboratorio di razza Na’vi, ovvero gli abitanti del pianeta Pandora, ricco di risorse potenzialmente fondamentali per la salvezza della Terra. Sia nella sua versione umana che in quella Na’vi, contraddistinta dalla colorazione blu della pelle, l’attrice offre una prova di grande intensità e impatto emotivo, rivelandosi il lato più umano di un’azienda cinica e spregiudicata. La Weaver tornerà a fare parte dell’universo di Avatar nei suoi 4 sequel, attualmente in lavorazione e in arrivo al cinema fra il 2020 e il 2025.

Sigourney Weaver nel film Paul (Greg Mottola, 2011)Sigourney Weaver

Il 2011 vede Sigourney Weaver partecipare a un’altra spassosa parodia, ovvero Paul, scritto e interpretato dalla premiata ditta Simon Pegg/Nick Frost e diretto da Greg Mottola. Con un grottesco ed esilarante road movie, i protagonisti della Trilogia del Cornetto di Edgar Wright, in compagnia dell’alieno grigio Paul, attraversano e ridicolizzano alcuni dei tanti miti dell’ufologia, da Roswell all’Area 51, omaggiando al tempo stesso in modo intelligente e appassionato molti capisaldi della fantascienza degli ultimi decenni.

Sigourney Weaver per una volta passa dalla parte dei cattivi, interpretando il piccolo ruolo della spietata “Big Guy”, misteriosa e importante figura governativa intenzionata a riportare il simpatico Paul nell’Area 51. L’ennesima prova di grande intelligenza ed elasticità dell’attrice, che dimostra una volta di più di saper padroneggiare qualsiasi tipo di registro narrativo e dare il proprio personale e preziosissimo contributo ad ogni sorta di personaggio.

Sigourney Weaver in Humandroid (Neill Blomkamp, 2015)Sigourney Weaver

Terminiamo il nostro excursus negli importanti ruoli fantascientifici di Sigourney Weaver con Humandroid, terza e per ora ultima pellicola di una splendida realtà Sci Fi come Neill Blomkamp. La nostra interpreta la spietata Michelle Bradley, a capo della Tetravaal, la più importante industria di polizia robotizzata del Sud Africa. La sorprendente sensibilità del protagonista Chappie, robot dai comportamenti e dalla personalità tipicamente umana creato da Deon Wilson (Dev Patel), si contrappone al cinismo e alla brutalità del personaggio interpretato dalla Weaver, che non esita a mettere in campo tutta la forza distruttiva dell’avanzato robot Moose per mettere fine a una crisi degli altri robot dell’azienda. Una parte dal basso minutaggio, ma che conferma le fenomenali doti di un’attrice dall’intramontabile fascino e dall’incommensurabile bravura, destinata, destinata a impreziosire il mondo della settima arte ancora per tanti anni a venire.