Jessica Jones 3: ecco come il finale di stagione chiude la storia dei Defenders

Il finale della stagione 3 di Jessica Jones, rappresenta anche l'epilogo dell'avventura dei Defenders e della collaborazione tra Marvel e Netflix.

Jessica Jones 3 (2019) rappresenta la definitiva fine dell’era Marvel/Netflix – iniziata nel 2015 con Daredevil (2015-2018), per poi proseguire negli anni a venire con l’introduzione dei vari Luke Cage (2016-2018), Iron Fist (2017-2018), The Punisher (2017-2019), fino a raggiungere il suo picco creativo massimo nella prima (e attualmente unica) serie crossover del Marvel Cinematic Universe: The Defenders (2017).

Jessica Jones – stagione 3: recensione della serie Netflix

Al momento di entrare in fase di produzione della terza stagione, nessuno degli autori aveva in mente l’eventualità della fine del rapporto tra Marvel e Netflix – eventualità che ha generato la progressiva cancellazione di tutti gli show Netflix facenti parte del Marvel Cinematic Universe. Fortunatamente la showrunner Melissa Rosenberg ha sempre considerato la terza stagione come l’effettiva conclusione delle avventure di Jessica, e il risultato, per fan e autori, è all’altezza del suo percorso.

Jessica Jones – Stagione 3: un thriller psicologico

Se da una parte la prima stagione di Jessica Jones convinse critica e pubblico, lo stesso non può dirsi per la seconda – eccessivamente introspettiva e vittima di un villain poco carismatico e accattivante. Per la terza stagione la Rosenberg ha scelto un villain di tutto rispetto, il serial killer astutissimo denominato Foolkiller, riportando lo show un po’ alle atmosfere della prima stagione. Oltre ad una nuova nemesi, in Jessica Jones 3 c’è spazio per un nuovo vigilante di nome Hellcat – che altri non è se non la migliore amica di Jessica, Trish Walker, dotata di superpoteri. Sarà proprio in uno sconvolgente episodio conclusivo – “AKA Everything” – che Jessica dovrà decidere cosa fare con una Trish/Hellcat completamente fuori controllo; una sorta di parallelismo con il finale di Jessica Jones 2, dove Jessica dovette affrontare una volta per tutte il rapporto con sua madre Alisa.

Jessica Jones – Stagione 3: la fine di tutto

AKA Everything non è solo la fine di Jessica Jones 3, piuttosto segna la fine del rapporto Marvel-Netflix, e in tal senso nulla è stato lasciato al caso. Oltre a chiudere tutti gli archi narrativi dei personaggi, la showrunner Rosenberg ha saggiamente curato la presenza di cammei ed easter egg intelligenti e narrativamente funzionali come nel caso di Luke Cage, Iron Fist e l’immancabile omaggio a Stan Lee.

Jessica Jones cinematographe.it

Nel caso di Luke Cage (interpretato da Mike Colter), è un ritorno dopo la sua introduzione nella prima stagione di Jessica Jones; l’uomo sembra essere a conoscenza del ruolo di Trish come serial killer e cerca di convincere Jessica a far incarcerare la sua migliore amica, ormai divenuta troppo pericolosa.

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Per Danny Rand/Iron Fist (interpretato da Finn Jones), scopriamo il suo permanere della posizione “sabbatica” in Giappone, alla ricerca di Orson Randall, l’uomo che ha contribuito a scatenare l’apocalisse di Davos.

Jessica Jones – Stagione 3: quale futuro per i Defenders?

Per Jessica Jones e tutti gli altri Defenders si prospettano tempi bui dopo la rottura del rapporto Marvel-Netflix, ma non poi così tanto – se è vero che una clausola del contratto stipulato all’epoca dalle due major impedisce alla detentrice dei diritti di poterli esercitare nei successivi due anni (sia a livello televisivo che cinematografico), ciò non vuol dire che il neonato servizio di streaming Disney+ non possa essere, a partire dal 2020, la nuova casa dei Defenders.

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Da quel che sappiamo, anche per merito di Kevin Feige, le serie Marvel in lavorazione per Disney+ non si limiteranno a semplici easter-egg e a qualche riferimento fugace nel corso della stagione – come accaduto con Daredevil ed Agents of Shield (in particolare a partire dalla terza stagione), piuttosto saranno parte integrante della narrazione del Marvel Cinematic Universe a partire proprio dal considerare gli eventi di Avengers: Endgame (2019) – e stavolta si, potremo dirlo sul serio: “It’s all connected”.