Silent Night – Il silenzio della vendetta: recensione del film di John Woo

Il maestro del cinema d’azione hongkonghese, autore di The Killer e Face/Off è tornato ad Hollywood, dirigendo un’adrenalinica, folle, bizzarra, natalizia e sanguinaria corsa action a metà strada tra John Wick, Crank: High Voltage e The Raid

L’ultima volta che abbiamo visto John Woo confrontarsi con il sistema produttivo Hollywoodiano, niente o quasi sembra essere andato per il verso giusto. Nel 2003 infatti, adattando il racconto di Philip K. Dick, Previdenza, Woo non riesce nei suoi intenti, pur forte di un cast pressoché stellare, che vede coinvolti nomi quali Ben Affleck, Paul Giamatti, Uma Thurman, Michael C. Hall, Aaron Eckhart e non solo, Paycheck risulta sorprendentemente un titolo dimenticabile e certamente non altezza della caratura del suo autore, sorprendendo un po’ tutti. A distanza di 20 anni, Woo torna ad Hollywood, firmando la regia di Silent Night – Il silenzio della vendetta, action/thriller natalizio, sulle orme di John Wick, Crank: High Voltage e… The Raid.

Ennesimo caso di film action dalla genesi travagliata e dalle problematiche produttive potenzialmente fatali per la sua riuscita, Silent Night – Il silenzio della vendetta, è finalmente giunto a noi, in uscita nelle sale cinematografiche italiane a partire da giovedì 30 novembre, distribuzione a cura di Plaion Pictures.

John Woo… is coming to town! – Un cinema che guarda all’oggi e a ieri

Silent Night recensione Cinematographe

Che il cinema di John Woo fosse destinato a mutare, considerata l’evoluzione inarrestabile di un certo cinema action Hollywoodiano – e non solo – appariva inevitabile, eppure, moltissimo dell’autore hongkonghese è rimasto invariato.

Infatti, nonostante il film in questione abbia ben poco a che vedere con i precedenti titoli americani di Woo, dall’apparto produttivo ben più consistente, dunque più liberi da un lato, in termini di sconfinamento nell’uso di VFX e meno rispetto a questioni creative, Silent Night riesce in qualche modo a ripercorrere le tappe di una cinematografia che da sempre esalta la dimensione spettacolare e “alta” dell’azione violenta, elevandola a vera e propria danza di morte, senza mai sacrificare la costruzione drammaturgica, tanto dei personaggi, quanto del plot.

Se ad un primo sguardo però, Silent Night, sembra rinunciare ad una costruzione narrativa vera e propria, in funzione di una logica da sparatutto inizialmente destabilizzante, seppur adrenalinica e sanguinaria e capace solo nel corso dell’evoluzione del film di conquistare realmente lo spettatore, coinvolgendolo sempre più tra riferimenti cinematografici e incredibili sequenze action, che mai avremmo potuto rintracciare altrove, se non esclusivamente nella cinematografia di un maestro indiscusso come John Woo, presto o tardi ci rendiamo conto che a svolgere funzione drammaturgica non è la forza del dialogo, piuttosto quella dell’immagine, ecco perché qui il montaggio, come d’attese, risulta protagonista, tanto quanto l’uomo senza nome desideroso di vendette interpretato da Joel Kinnaman.

Cercando sotterraneamente la sostituzione – complessa per chiunque – di Trappola di cristallo, titolo per eccellenza della cinematografia action a sfondo natalizio, Silent Night tra alberi di natale ormai appassiti, pacchetti regalo sgualciti e mai scartati e compilation musicali che fanno da contrasto e accompagnamento a vere e proprie stragi ed esplosioni di violenza, non soltanto entra a pieno titoli tra i film più divertenti e d’atmosfera di quel filone, ma riesce perfino a risultarne un’intelligente rilettura, capace di guardare alle evoluzioni del presente, restando profondamente ancorata alle solide cinematografie di un passato non ancora oscurato.

Silent Night – Il silenzio della vendetta: valutazione e conclusione

Tra la frenesia grezza, adrenalinica, sporca e scorretta del franchise, Crank: High Voltage, la dimensione alta, spettacolare e registicamente ineccepibile della violenza in generale e più nello specifico dell’assassinio come una delle belle arti, propria di John Wick e non solo, e la cupezza claustrofobica di The Raid, il 34° lungometraggio da regista di John Woo, senza tuttavia risultare un’opera cinematografica memorabile alla quale tornare e guardare, nella speranza di ritrovarvi un punto di non ritorno, destinato a fare scuola, diverte e intrattiene e di questi tempi, considerata una produzione più che varia e nella maggior parte dei casi dimenticabile, sempre in termini di cinema action, è un vero e proprio miracolo.

Non più killer sofisticati dalla mira infallibile e dalla perfetta e geniale orchestrazione della vendetta, piuttosto uomini in preda all’ira, distrutti dal dolore che desiderosi di lasciare questo mondo, poiché privati dell’unica ragione di vita, non possono far altro che imbracciare le armi e impegnarsi, affinché almeno un po’ di marcio scompaia, in loro compagnia. Joel Kinnaman come corpo e volto interpretativo, incarna perfettamente quest’istanza narrativa e osservarlo in azione, diretto da John Woo, risulta a tutti gli effetti un’esperienza cinematografica di indiscutibile valore.

Silent Night – Il silenzio della vendetta è in uscita nelle sale cinematografiche italiane a partire da giovedì 30 novembre 2023, distribuzione a cura di Plaion Pictures.

Regia - 4
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.3