Il mondo dietro di te: recensione del film Netflix di Sam Esmail

Il mondo dietro di te di Sam Esmail, è un elegante ed inquietante kammerspiel alla fine del tempo e del mondo, che gode di un’ottima scrittura e di un cast stellare. Disponibile su Netflix, a partire da venerdì 8 dicembre

Cos’hanno in comune, Melancholia di Lars Von Trier, Cercasi amore per la fine del mondo di Lorene Scafaria, Facciamola Finita di Evan Goldberg e Seth Rogen, 10 Cloverfield Lane di Dan Trachtenberg e Il mondo dietro di te di Sam Esmail? Apparentemente niente. Eppure, il secondo lungometraggio dall’autore della celebratissima Mr. Robot e Comet, interessante esordio rom-com in chiave sci-fi, condivide con i quattro casi citati, il racconto di una convivenza improvvisa o forzata tra due o più individui, in un contesto apocalittico, o presunto tale, che sembrerebbe mettere in pericolo il futuro di ciascuno di loro, costringendoli a porsi delle domande, divenendo protagonisti di un viaggio nella psiche – e non solo – via via più complesso, tanto in termini emotivi, quanto etici, lasciando un segno, impresso per sempre, sia nella memoria, che sui corpi degli stessi, la cui funzione principale e definitiva, è il ricordo, forse della fine, oppure di un nuovo inizio?

Il mondo dietro di te; cinematographe.it

Sulla paura di ciò che è estraneo, sulla privazione di ciò che è quotidiano

Adattamento dell’omonimo romanzo di successo di Rumaan Alam, edito in Italia da La nave di Teseo nel 2021, Il mondo dietro di te di Sam Esmail, prende fin da subito le distanze dal romanzo di Alam, riflettendo sul contrasto diretto, inizialmente feroce e poi sempre più ammorbidito dalle dinamiche drammatiche, che se dapprima allontanano, poco dopo avvicinano, tra due nuclei familiari estremamente differenti tra loro. che a causa di un improvviso ed inspiegabile blackout, si ritrovano a dover condividere la medesima abitazione di lusso, immersa nelle campagne di Long Island, senza più rete telefonica e così contatto diretto con il mondo esterno.

Se infatti il ritorno notturno del proprietario, G. H. Scott (un sempre ottimo Mahershala Ali), in compagnia della figlia adolescente, Ruth (Myha’la Herrold), non può che sorprendere e così insospettire gli affittuari Amanda e Clay Sanford (interpretati rispettivamente da due efficaci Julia Roberts ed Ethan Hawke), giunti lì poco prima in compagnia dei figli, per una breve vacanza, ben distante dagli obblighi lavorativi e dallo stress della grande città, non può che allertare, o peggio, inquietare, l’impossibilità che ciascuno di loro vive, rispetto all’utilizzo di Internet, e così della Tv, della radio e più in generale di tutto ciò che è comunicazione, new media e informazione, cessata a causa di quello stesso blackout che G.H. e Ruth Scott raccontano di aver osservato e che la famiglia Sanford non ha alcuna possibilità di verificare.

Cos’è che fa più paura, condividere la stessa casa con degli estranei, che il mondo fuori non sia più come prima, o ancora, non poter scrollare la bacheca di Facebook,  Instagram, o più in generale di qualsiasi pagina web, come quotidianamente siamo soliti fare?

Queste le principali domande che Il mondo dietro di te, pone allo spettatore, attraverso una suddivisione in cinque capitoli, che struttura il film come se fosse un atipico racconto antologico, destinato però a raggiungere una stessa direzione, intrecciando tra loro, pretenziosità e fastidio dei Sanford nei confronti di tutto ciò che è “esterno ed estraneo”, da qui l’incessante lamentela dell’Amanda di Julia Roberts, Odio dannatamente la gente, e la sobrietà, così come l’eleganza e la gentilezza degli Scott, pur sempre attenti, affinché il caos dell’ignoto e di quel black out, forse prima avvisaglia di uno spaventoso mutamento mondiale, non faccia ingresso nella casa, laddove tutto può – e deve – restare sicuro, pacato e privo di tensione, nonostante i sospetti, nonostante la paura.

Che le risposte siano destinate a raggiungerci, per confortarci e riflettere con cognizione di causa su quanto visto, non è affatto detto, poiché Sam Esmail, facendo propri i linguaggi e cliché del thriller, che appartengono al suo far cinema, fin dai tempi di Mr. Robot, sceglie ben presto di ribaltarli, producendo un’interessante e anomala contaminazione tra generi.

Il mondo dietro di te; cinematographe.it

Il mondo dietro di te: valutazione e conclusione

Passando per il registro narrativo del cinema sci-fi, dell’horror, del dramma sociale, della commedia leggera e infine del post apocalittico, Il mondo dietro di te, coinvolge lo spettatore e i suoi stessi interpreti, in un affascinante, complesso ed enigmatico gioco di sguardi, non detti ed attualissime implicazioni socio-politiche, destinate ad osservare le conseguenze di un caos improvviso, sulla pelle, le menti e i corpi di individui così distanti tra loro, da scontrarsi perfino in condizioni di assoluta normalità.

Il film di Esmail è un anomalo, eppure convincente ed inaspettatamente intellettuale gioco al massacro, che tra momenti di sadismo, leggerezza, bizzarria, lucidità e perfino cinismo, non può che ricordarci, tanto il cinema di Lanthimos, quanto quello di tre autori estremamente differenti tra loro, come Polanski, Shyamalan e Cronenberg, conquistandoci dunque e consegnandoci un film capace di riflettere come davvero pochissimi altri sul male che gli uomini fanno al mondo che vivono e così tra loro, ciechi di fronte alla loro stessa crudeltà, oppure vigili, perciò incuranti e ancor più spaventosi.

Il mondo dietro di te di Sam Esmail è disponibile su Netflix a partire da venerdì 8 dicembre.

Regia
Sceneggiatura
Fotografia
Recitazione
Sonoro
Emozione

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