Lawmen – La storia di Bass Reeves: recensione della miniserie Paramount+

Una miniserie che guardando ai primi episodi, sembra volersi perdere fin troppo tra echi Tarantiniani, ritrovando la propria via, o almeno, solo in parte grazie alla presenza del produttore esecutivo e Re Mida della serialità americana, Taylor Sheridan, che la riconduce laddove dovrebbe stare, nel suo universo western, desolato, laconico e spietato. Lawmen – La storia di Bass Reeves è disponibile sul catalogo Paramount+ a partire dal 5 novembre

Basata sui primi due libri della The Bass Reeves Trilogy di Sidney Thompson, Lawmen – La storia di Bass Reeves, miniserie prodotta dal Re Mida della serialità americana Taylor Sheridan, è ideata Chad Feehan e diretta da Christina Alexandra Voros e Damian Marcano.

Interpretata tra gli altri da David Oyelowo, Barry Pepper, Dennis Quaid e Donald Sutherland, Lawmen, inizialmente pensata come spin-off di 1883, è in definitiva un prodotto seriale fieramente standalone che racconta la vita del primo Deputy Marshal nero a ovest del fiume Mississippi, Bass Reeves interpretato da David Oyelowo.
Non c’è pace per Taylor Sheridan. Non sembrano essere abbastanza le controverse procedure legali e così anche inevitabilmente produttive legate alla prosecuzione dell’ultimo attesissimo segmento di Yellowstone – Stagione 5, poiché Sheridan, ormai vero e proprio Re Mida della serialità americana di successo, o altrimenti commerciale, non trova alcuna battuta d’arresto, guardando alle ultime uscite del panorama seriale internazionale.
Dopo la produzione esecutiva – altrettanto travagliata – della seconda stagione di Mayor of Kingstown e la regia dei recenti successi, Tulsa King – la rinascita di Stallone passa per la serialità gangster -, 1923Ford prima dell’ultimo Indiana Jones già vuol tornare a sparare e cavalcare, incurante della senilità – e Operazione speciale: Lionessil racconto spionistico non è mai stato così tensivo e spettacolare -, guarda ancora una volta alla dimensione narrativa che più gli compete, quella della frontiera, che non è più moderna – vedi Yellowstone -, piuttosto a cavallo tra l’ottocento e i primi del novecento, laddove terra di nessuno realmente lega tra loro la violenza, l’abbandono e la fuga, la stessa che Bass Reeves decide di intraprendere, divenendo con suo stesso stupore, Deputy Marshall.

Se Chad Feehan si perde, guardando a Tarantino, Sheridan lo salva, tornando a Yellowstone

Lawmen: Bass Reeves; cinematographe.it

Alla luce dei primi tre episodi di Lawmen – La storia di Bass Reeves è senz’altro possibile riflettere su alcuni nodi e giungere ad altrettanto conclusioni, seppur chiaramente parziali, dovendo attendere il resto della miniserie.
Evidente fin dall’episodio d’apertura, se non addirittura dalle primissime inquadrature, il citazionismo smaccato a tal punto, da apparire ingenuità che Chad Feehan dedica al Django Unchained di Quentin Tarantino, film con il quale condivide ben più di qualche elemento, pur trattandosi di tutt’altra faccenda.

Infatti, laddove Tarantino si – e ci – diverte con il racconto violento e fumettistico, di una giustizia eternamente in bilico tra ciò che è lecito e ciò che non lo è, oppure solo in parte, rispondendo ad un’esigenza di vendetta personale fortunatamente accolta da una spalla nient’affatto contraria alla stessa, Chad Feehan con Lawmen – La storia di Bass Reeves nega qualsiasi forma di violenza e vendetta “divertita” – rarissima la componente action e laddove presente, nient’affatto sanguinosa -, concentrandosi piuttosto sulla questione razziale e la rarità di un evento quale l’ufficializzazione in qualità di Deputy Marshal di un uomo di colore, da parte delle cariche di stato del periodo, ossia i giudici, inevitabilmente spietati e fieramente razzisti, nonostante il progresso.

Riecheggiano dunque le atmosfere di un certo cinema Tarantiniano, riconducibili non esclusivamente al già citato Django Unchained, tra le quali Chad Feehan apparentemente desidera perdersi, eppure, fin dai primissimi episodi si ha l’evidenza di un rapido cambio di passo, poiché le stesse, vengono soppiantate ben presto dall’impronta ben riconoscibile del produttore esecutivo della miniserie, Taylor Sheridan, che riporta Lawmen – La storia di Bass Reeves, laddove dovrebbe stare, tra le praterie desolate e temibili di uno Yellowstone fuori tempo, popolate di cowboy laconici e donne incredibilmente forti, probabilmente ancor più degli uomini, in attesa del loro ritorno, pronte a tutto poiché armate di intelletto e così di fucile.
Un anomalo procedural nel selvaggio west, che tra istanze sociali e riferimenti fittizi, sceglie di mantenere un costante rigore di tono, così come una ferrea serietà, senza mai lasciarsi andare alla spensieratezza e al godimento della dimensione spettacolare, data tanto dalle magnifiche location, quanto dall’action, capaci nella maggior parte dei casi, di salvare dal dimenticatoio qualsiasi – o quasi – prodotto western. Una scelta corretta? Lo scopriremo.

Lawmen – La storia di Bass Reeves: valutazione e conclusione

A sorprendere di questa miniserie è soprattutto il suo ritmo stranamente compassato, che non può far altro, se non produrre un distacco emotivo e una scarsa partecipazione da parte dello spettatore, senz’altro interessato alla dimensione storica della stessa, eppure mai realmente partecipe della tensione – laddove presente, ed è raro – e così del dramma vissuto da Bass Reeves, un po’ per mancanza di coraggio da parte dei suoi autori e un po’ perché i toni non risultano essere mai davvero tragici, come dovuto, restando in superficie.

Non resta che attendere i prossimi episodi nella speranza che il cast stellare di Lawmen – La storia di Bass Reeves, capitanato da David Oyelowo, così come possibili, eppure inattesi plot twist, trattandosi dell’adattamento letterario, seppur libero, di una vicenda realmente accaduta, ed il sostegno narrativo – e simbolico – nient’affatto secondario di Taylor Sheridan, riescano a trovare la giusta direzione per una miniserie che ha molto da dire, pur correndo il rischio di non riuscire a farlo.
Ottima la fotografia, ma trattandosi del team creativo dell’universo seriale di Yellowstone non c’è più da stupirsi.

Lawmen – La storia di Bass Reeves è disponibile sul catalogo Paramount+ a partire dal 5 novembre 2023.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 4
Recitazione - 2.5
Sonoro - 3
Emozione - 2.5

2.8