Margot Robbie: 5 ruoli che l’hanno resa l’attrice più gettonata di Hollywood

Una carriera sul grande schermo iniziata nel 2008 e già una serie di personaggi iconici: ecco i 5 migliori ruoli della talentuosa Margot Robbie.

Se dovessimo stilare una lista delle maggiori stelle della nuova generazione di star, Margot Robbie occuperebbe senz’altro uno dei primi posti. Emergente australiana che dalla tv nazionale è passata a ventitré anni sotto l’occhio della macchina da presa di Martin Scorsese, l’attrice dal volto da angelo e una carriera variegata ha saputo affermarsi non solamente per quell’incredibile presenza che cattura l’attenzione, ma per un talento che lascia emergere a ogni singola occasione, marcandone la distanza da altre semplici interpreti, facendosi vera e propria icona del panorama cinematografico attuale. Un’attrice che a poco più di dieci anni dall’inizio della sua carriera cinematografica può già contare su un bouquet di ruoli di elevata portata, di cui ne ripercorriamo cinque in particolare per descrivere il percorso della sua carriera.

Naomi Lapaglia in The Wolf of Wall Street (2013)

margot robbie, cinematographeQuello in The Wolf of Wall Street è stato il primo vero ruolo ad aver aperto a Margot Robbie le strade della notorietà. Al suo quarto film sul grande schermo, l’attrice riesce ad arrivare nel raggio d’azione di un autore come Martin Scorsese che, affidandole il ruolo della provocante Naomi Lapaglia, le permette di confrontarsi immediatamente con uno dei più celebrati divi di Hollywood, un Leonardo DiCaprio da cui, comunque, non si lascierà sovrastare, sua comprimaria in alcune delle scene più famose del film, rimaste incollate nel nostro immaginario.

Harley Quinn in Suicide Squad (2016) e Birds of Prey (2020)

Rakuten TV - Birds of Prey Cinematographe.itCapita a volte che un interprete è talmente adatto ad un ruolo da riuscire a portarne in vita delle peculiarità che, da quel momento in poi, non potranno più staccarlo dal personaggio. È capitato a molti e uno dei casi più recenti è avvenuto proprio con Margot Robbie e la sua Harley Quinn. Personaggio corale nel poco riuscito Suicide Squad, quello dell’attrice rimane, nella confusionaria missione suicida della DC, l’unico elemento di autentico valore della pellicola, reiterato poi in un film d’azione stand-alone, dove il potenziale di Harley Quinn e della sua interprete è stato portato a un livello successivo. Se, infatti, in Suicide Squad era in virtù dell’insieme che il personaggio andava muovendosi, condizionato sia dalla relazione con Joker che dalla volontà di descriverla solamente come una giullaresca rappresentazione ammiccante dell’icona fumettistica, in Birds of Prey di Cathy Yan Harley Quinn si evolve per una rappresentazione ben più indipendente e auto-definita rispetto a ciò che ne usciva dal film di David Ayer, con una protagonista che riacquista un amor proprio e un gusto del piacere a se stessa prima ancora che agli altri.

Tonya Harding in I, Tonya (2017)

I, Tonya cinematographe.it La meraviglia di Margot Robbie è nel suo carattere trasformista, che non si addice a qualsiasi interprete e che l’attrice riesce invece ad incorporare fino a raggiungere anche delle nomination agli Oscar. È ciò che è avvenuto con il passaggio dall’essere Margot Robbie a Tonya Harding in I,Tonya, famosa pattinatrice che nel 1994 fu al centro di uno scandalo nel mondo del pattinaggio sul ghiaccio. Diretta da Craig Gillespie, la Robbie lascia che trucco e costumi la inseriscano nella linea temporale della protagonista, riportandone con un’interpretazione muscolare l’estrema tensione e la rabbia che ha attraversato la sua esperienza in pista, fino a descrivere quel controverso evento che le costò il sogno di una vita.

Elisabetta I in Maria regina di Scozia (2018)

maria regina di scozia, cinematographe Sdoganare il fatto che delle splendide attrici possano trasformarsi e imbruttirsi per i ruoli è qualcosa ormai passato nel tempo. Non è, quindi, della trasformazione fisica di cui bisogna lodare Margot Robbie nel Maria regina di Scozia di Josie Rourke, ma della fragilità regale con cui ha riportato il dramma di Elisabetta I e il suo continuo doversi confrontare con i piaceri femminili e materni e il ruolo che le veniva chiesto di ricoprire. Un’analisi sull’essere donna in cui il suo doppio diventa la Maria di Scozia interpretata da Saoirse Ronan, sua collega che con la Robbie condivide un grandissimo talento e con cui, nel film della Rourke, si fronteggia in uno dei momenti più intensi dell’opera.

Sharon Tate in C’era una volta a…Hollywood (2019)

c'era una volta a hollywood, cinematographe
È senza dubbio uno degli elementi cardine del film di Quentin Tarantino. Dopo l’esperienza autoriale con Scorsese, Margot Robbie diventa per il regista di Knoxville la figura restata impressa nel 1969 Sharon Tate, moglie di Roman Polanski rimasta uccisa nella strage di Cielo Drive dalla banda di Charles Manson. Restituendo nuova dignità alla storia, trasudando amore per il cinema proprio grazie alla figura della Tate, Margot Robbie incarna tutte le fantasie cinefile di Tarantino – e del pubblico – regalandole il momento più bello di tutto C’era una volta a…Hollywood: in una sala buia, con i piedi sul sedile anteriore, Sharon Tate si rivede recitare sul grande schermo, esplodendo in un riso brillante che è lo stesso che va ad emozionare lo spettatore.