Birds of Prey: Cathy Yan ha lottato per tenere una scena nel film

Cathy Yan rivela che una disturbante scena di Birds of Prey con Maschera Nera (Ewan McGregor) ha rischiato di non finire nel film.

La regista Cathy Yan rivela che una disturbante scena di Birds of Prey con protagonista Maschera Nera ha rischiato di non finire nel film

Anche un cinecomic come Birds of Prey può contenere scene in grado di preoccupare i responsabili dei piani alti, come rivela Cathy Yan. Intervistata da The Hollywood Reporter, la regista del film su Harley Quinn (Margot Robbie) e la sua banda ha spiegato come un momento del titolo sia stato percepito come troppo disturbante da alcuni, tanto che si era valutata la possibilità di rimuoverla dal montaggio finale. Si tratta della scena in cui Roman Sionis alias Maschera Nera (Ewan McGregor) violenta una donna nel suo nightclub, che secondo Cathy Yan era vitale all’interno della narrazione:

Sarò onesta: abbiamo dovuto lottare per tenere quella scena perché era disturbante. Era rischiosa e abbiamo dovuto combattere affinché rimanesse. Ci sono montaggi del film che non la contengono. Sono davvero felice di averla tenuto perché penso sia importante. Penso che quella scena abbia avuto un forte impatto su moltissime persone. Penso che sia un punto di svolta enorme per Roman; è un punto di svolta enorme per Canary e con il modo in cui l’abbiamo girata speravamo di non focalizzarci sulla violenza sessuale sulla donna. Il fulcro era più Roman, ciò di cui è capace e Canary che lo vede per la prima volta per quello che è. A quel punto, lei può definitivamente tagliare i ponti con lui e ho ritenuto che fosse una scena davvero importante. Per questo abbiamo lottato per tenerla.

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Fa sempre piacere quando un regista si batte per la propria visione, soprattutto quando si ha a che fare con produzioni dalla portata notevole come Birds of Prey. Il cinecomic, sfortunatamente, non ha riscosso il successo sperato e proprio a tal proposito si è espressa Cathy Yan, tracciando un paragone fra l’accoglienza riservata al suo film e quella ricevuta da Le Mans ’66 – La grande sfida.