I 10 film giapponesi migliori della storia del cinema

Si tratta di capolavori da vedere e rivedere.

Il cinema giapponese è prezioso, eterogeneo e non sempre conosciuto in Occidente. Non solo perché molte pellicole non arrivano nemmeno nei nostri cinema. Ma anche perché quelle che arrivano non sempre stuzzicano il palato dello spettatore occidentale. A torto, però. Lo vogliamo dimostrare con questa lista: i 10 film giapponesi migliori della storia del cinema. Una lista che sarebbe potuta essere molto più lunga, ma che abbiamo voluto tenere a freno. Due precisazioni relative al modus operandi: in primis ci limitiamo a un solo film per regista, altrimenti i vari Kurosawa, Miyazaki, Ozu e via dicendo rischierebbero di monopolizzare questa lista, e in secundis i film sono in ordine cronologico.

1. Rashōmon (1950)

10 film che hanno vinto il Leone d'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia, focus, cinematographe.it

Il caso ha voluto che il primo film di questa lista fosse di uno dei più grandi e famosi – se non il più grande e famoso – tra i registi giapponesi: Akira Kurosawa. Bisognerebbe citare tanti suoi film, ma ci limitiamo a Rashōmon, il primo grande successo di Kurosawa, il film che gli valse il Leone d’oro a Venezia, l’Oscar come miglior film straniero e la fama internazionale.

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2. Viaggio a Tokyo (1953)

viaggio a tokyo cinematographe.it

Dopo Kurosawa, nel podio dei registi giapponesi c’è sicuramente Yasujirō Ozu. Il suo capolavoro è senza dubbio Viaggio a Tokyo, che riflette con semplicità ed eleganza sull’animo umano, il senso della vecchiaia e della famiglia, il trascorrere del tempo. Semplicità ed eleganza che non sono solo sostanza, ma che nel cinema di Ozu diventano anche forma: la macchina da presa non si muove quasi mai nel corso del film e non esiste profondità di campo, ma tutto avviene in un piano bidimensionale che avvicina i personaggi agli spettatori, facendoli sentire quasi familiari.

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3. Ecco l’impero dei sensi (1976)

ecco l'impero dei sensi; Cinematographe.it

Eros e Thanatos, due figure prese dalla mitologia greca, sono diventate il cuore di molti film. Lo sono anche di Ecco l’impero dei sensi, pellicola di Nagisa Ôshima che racconta un amore sempre più sfrenato, sempre più insaziabile, sempre più estremo. Uno dei capisaldi del cinema erotico (anche se Nagisa Ôshima è stato molto, molto altro nel corso della sua carriera da regista) e, senza dubbio, uno tra i 10 film giapponesi migliori della storia del cinema.

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4. Una tomba per le lucciole (1988)

Il celebre film d’animazione di Isao Takahata racconta l’effetto che la Seconda guerra mondiale ha su due bambini, fratello e sorella. Ma quanto è difficile reggere la visione di questo film, che non risparmia nulla allo spettatore. È senza dubbio uno tra i 10 film giapponesi migliori della storia del cinema. Ma potremmo anche dire che è tra i migliori film in assoluto della storia del cinema.

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5. Akira (1988)

L’animazione al servizio della fantascienza. E che fantascienza! Akira, di Katsuhiro Ōtomo, è uno di quei film che un vero cinefilo non può non aver visto almeno una volta nella sua vita. Ha il respiro ampio e la portata riflessiva e filosofica di un 2001: Odissea nello spazio, con cui gioca nello stesso campionato senza sfigurare. Un film davvero straordinario.

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6. Sonatine (1993)

Sonatine; Cinematographe.it

Takeshi Kitano è uno dei grandi registi giapponesi contemporanei (e uno dei più poliedrici) e Sonatine rappresenta il suo primo successo internazionale e, al tempo stesso, uno dei suoi film più riusciti. È già presente in maniera evidente e compiuta lo stile che caratterizza il cinema di Kitano: la commistione di generi, di registri e di stati d’animo. Sonatine è un film violento, toccante, ma anche divertente. Un film che scava nell’animo di quei personaggi che il cinema ci ha sempre mostrato come bidimensionali, ma che la sensibilità di Kitano invece racconta con mille sfaccettature. Imperdibile.

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7. Audition (1999)

audition Takashi Miike - cinematographe.it

Il film di Takashi Miike è originalissimo e balla tra il thriller e l’horror. È peraltro il film che ha fatto conoscere Miike al pubblico occidentale. Ancora una volta, caratteristica di molto cinema giapponese, la bravura del regista sta nel mischiare i generi all’interno dello stesso film. Audition è al tempo stesso un film melodrammatico e un thriller con sfumature horror estremo e difficile da digerire che mette al centro della scena i rapporti di potere e le loro conseguenze.

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8. La città incantata (2001)

Netflix - La Città Incantata, cinematographe.it

Non deve stupire che ci sia così tanta animazione tra i 10 film giapponesi migliori della storia del cinema, dal momento che la sensibilità orientale ha saputo rendere al meglio all’interno di questa forma espressiva, forse più di quanto abbiano fatto le cinematografie estere. Quando si parla di animazione e di Giappone non si può non ricordare anche Hayao Miyazaki, il re di questo cinema. Dei suoi film – che sfiorano tutti lo statuto di capolavoro – ricordiamo solo La città incantata, il primo (e finora unico) anime ad aver vinto l’Oscar come miglior film d’animazione.

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9. Un affare di famiglia (2018)

Un affare di famiglia Cinematographe.it

Hirokazu Kore’eda ci ha abituati a un cinema di contrasti. Nel suo magnifico Un affare di famiglia si scontrano tanti punti di vista diversi: giusto e sbagliato, buoni e cattivi, legge e natura, solitudine e vicinanza, legami di sangue e di convenienza. E con questi contrasti i protagonisti devono fare i conti. Devono sapersi muovere tra essi e accettare ciò che comportano, anche quando fa male. Davanti al cinema Kore’eda, lo spettatore si trova disarmato, messo di fronte a interrogativi a cui non sa dare risposta, perché non esiste risposta giusta o sbagliata.

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10. Drive my car (2021)

Drive my Car - Cinematographe.it

Fresco (o quasi) di Oscar come miglior film internazionale (2022), Drive my car è l’ultimo capolavoro del cinema giapponese e uno tra i 10 film giapponesi migliori della storia del cinema. Ryusuke Hamaguchi mette in scena un’ampia opera teatrale in cui tragedia e commedia si fondono, così come i piani narrativi e temporali. Eppure non è un esercizio freddo e sterile, ma coinvolgente e toccante. Un film che non può lasciare indifferenti.

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