Living: al cinema il remake di Akira Kurosawa con protagonista Bill Nighy

Diretto da Oliver Hermanus, Living è basato sul film Ikiru di Akira Kurosawa.

Presentato al Sundance Film Festival e Fuori Concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, Living è la storia di un uomo comune, ridotto da anni di oppressiva routine d’ufficio a condurre un’esistenza nell’ombra, che all’ultimo minuto fa uno sforzo supremo per trasformare la sua vita noiosa in qualcosa di meraviglioso: in una vita che possa dire di aver vissuto pienamente.

Nella nostra recensione abbiamo descritto Living come “un film dall’incredibile portata drammaturgica, ad alto tasso di emozionalità”, eleggendolo uno dei migliori film drammatici britannici degli ultimi anni e lodando le prestazioni attoriali dei protagonisti, specialmente quella di Bill Nighy.

Il film è una rivisitazione di Ikiru di Akira Kurosawa (uscito nel 1952) ed è diretto da Oliver Hermanus (Moffie, The Endless River) da una sceneggiatura del Premio Nobel Kazuo Ishiguro (autore dei romanzi Quel che resta del giorno e Non lasciarmi).

Nel cast troviamo Bill Nighy (Questione di tempo, Emma) nel ruolo di Mr Williams; Tom Burke (The Souvenir Part I, Mank) nel ruolo di Sutherland; Aimee Lou Wood (Sex Education, Il visionario mondo di Louis Wain) nel ruolo di Margaret e Alex Sharp (Il processo ai Chicago 7, Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte) nel ruolo di Peter.

Il team creativo comprende il direttore della fotografia Jamie Ramsay (Moffie, Mothering Sunday), la scenografa Helen Scott (Small Axe, Fish Tank), la costumista Sandy Powell (La Favorita, The Irishman) e la parrucchiera e truccatrice Nadia Stacey (Crudelia, La Favorita). La colonna sonora è di Emilie Levienaise-Farrouch (Rocks, Censor).

Living arriva nelle sale italiane il 23 dicembre, distribuito da Circuito Cinema

Dice il regista Oliver Hermanus: “Anche se si potrebbe pensare che solo uno sciocco si assumerebbe il compito di reimmaginare Ikiru, il capolavoro del maestro del cinema di Kurosawa, io ho colto al volo questa opportunità. Ho sentito la necessità di raccontare una storia sulla vita e sul valore delle semplici tracce che man mano lasciamo nel corso della nostra esistenza. In un mondo dominato dalla fama e dalla gratificazione istantanee, dall’ossessione per la devozione e l’adorazione eterne, sentivo la mancanza di un film come Living. Un compagno per quei momenti in cui tutto ciò di cui hai veramente bisogno da un film eÌ che ti ricordi che la vita è breve ma meravigliosa”.