Patricia Arquette: i 7 film migliori dell’attrice di Strade Perdute

Partendo da Strade Perdute, film tornato sul grande schermo in versione restaurata, riscopriamo le migliori interpretazioni di Patricia Arquette, attrice tanto talentuosa quanto poco considerata.

Giostrando la propria levatura attoriale tra il cinema e la serialità televisiva, Patricia Arquette negli anni si è saputa ritagliare ruoli importanti che, seppur non estremamente numerosi e più legati agli anni ’90, l’hanno giustamente consacrata tra i gradini più alti della scala interpretativa americana. Nata nel 1968 a Chicago e proveniente da una delle famiglie di interpreti più famigerate degli Stati Uniti (figlia di Lewis Arquette, nipote di Cliff Arquette, e sorella di Rosanna, Richmond, Alexis e David), Patricia Tiffany Arquette esordisce sul grande schermo all’età di 19 anni con Nightmare 3 – I guerrieri del sogno (Chuck Russell) e, in quel momento, avvia una carriera che l’ha vista brillare sotto i riflettori e, in alternanza, rimaner nascosta nel controcampo della ribalta ma, durante la quale ha comunque dimostrato di essere una delle interpreti più capaci e talentuose della sua generazione, con alcuni ruoli che non potranno mai essere dimenticati e che, anzi, andiamo di seguito a riscoprire.

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1. Strade Perdute

Patricia Arquette cinematographe.it

La prima interpretazione da ricordare è quella del doppio lynchano, quella della femme fatale di Strade Perdute (1997), che vede Renée Madison diventare Alice Wakefield, per poi tornare Renée in un gioco di alternanze che trova la propria verità esclusivamente dietro la macchina da presa e, soprattutto, trova in Patricia Arquette la propria forza motrice; un viaggio nel quale lo spettatore si perde, una strada dalla quale si fatica ad uscire.

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2. Patricia Arquette in Una vita al massimo

Una vita al massimo tra le interpretazioni di Patricia Arquette cinematographe.it

È però di qualche anno precedente, precisamente del 1993, la prova che lancia definitivamente la carriera di Patricia Arquette, ponendola all’interno dell’elitario nucleo delle attrici di culto degli anni ’90. Al fianco di Christian Slater è protagonista di Una vita al massimo, diretto da Tony Scott e scritto a quattro mani da Roger Avery e Quentin Tarantino. La storia d’amore tra Alabama e Clarence viaggia tra le vene pulp di un autentico capolavoro, che pone Slater e Arquette come punte di diamante di una gruppo d’interpreti eccezionale: da Gary Oldman a Samuel L Jackson, da James Gandolfini a Christopher Walken, passando per Brad Pitt e Val Kilmer.

3. Ed Wood

Ed Wood tra le interpretazioni di Patricia Arquette cinematographe.it

Tra Una vita al massimo e Strade Perdute, pur passando solo pochi anni, sono moltissime le parti che Patricia Arquette è chiamata ad interpretare. Nel 1994 arriva la collaborazione con Tim Burton nel film ispirato alla figura di Edward Davis Wood Jr., il “peggior regista di tutti i tempi”. Ed Wood vede l’attrice di Chicago interpretare l’affascinante Kathy O’Hara, al fianco di un giovane Johnny Depp nei panni del protagonista.

4. Stigmate

Stigamate tra le interpretazioni di Patricia Arquette cinematographe.it

Sullo scadere degli anni ’90 arriva invece Stigmate (1999), il controverso thriller firmato Rupert Wainwright (The Fog – Nebbia Assassina). Al fianco di Gabriel Byrne, l’Arquette veste i panni di Frankie Paige, la parrucchiera attorno a cui si sviluppa una pellicola che, ripercorrendo alcune sacre scritture e, in particolare, il Vangelo di Tommaso, ha fatto discutere molto e ha significativamente diviso la critica

5. Quella di Boyhood è una delle migliori interpretazini di Patricia Arquette

Boyhood cinematographe.it

Forse la più importante e, senza dubbio, la più ricordata delle interpretazione di Patricia Arquette è quella che arriva, con molto ritardo rispetto alle precedenti, nel 2014. Boyhood, 17° lungometraggio targato Richard Linklater, è figlio della propria lavorazione durata ben 12 anni e racconta con estrema accuratezza e trasparenza la storia di Mason Evans (Ellar Coltrane) e della propria famiglia, evolvendo in concomitanza con l’evolvere narrativo e anagrafico dei personaggi. Solo encomi per la prova di una caratterista che raggiunge il suo apice nella parte forse più personale che abbia mai interpretato. Il premio Oscar, il Golden Globe e il BAFTA sono il giusto riconoscimento per una sensazionale Arquette, nei panni di Olivia Evans.

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6. Medium

Medium tra le interpretazioni cinematographe.it

Anche il mondo della televisione è stato travolto in diverse occasioni dall’indiscusso talento dell’attrice. Il ruolo che per molti anni l’ha in parte allontanata dall’universo cinematografico è quello di Allison Dubois nella serie TV Medium. I 130 episodi andati in onda tra il 2005 e il 2011 le hanno permesso di mantenere alta l’onda del proprio successo con un prodotto seriale che ha conquistato il pubblico andando a rivisitare il genere poliziesco in chiave soprannaturale.

7. Escape at Dannemora

Escape at Dannemora cinematographe.it

L’ultimo ruolo a meritare una menzione viaggia ai limiti dello sconvolgente. Nel 2018, in compagnia di Benicio del Toro e Paul Dano, la protagonista di Strade Perdute, viene chiamata ad interpretare Tilly Mitchell, protagonista femminile della miniserie diretta da Ben Stiller, Escape at Dannemora. Al termine di un’operazione di trasformismo riuscita in maniera impeccabile, l’attrice americana si è potuta esibire in una delle sue parti più estreme e convincenti, dando vita a un personaggio fastidiosamente ipnotico.

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