Ogni maledetto Natale compie 10 anni: l’omaggio dei registi e del cast al Tuscia Film Fest 2024
La cronaca della serata conclusiva della 21esima edizione della kermesse viterbese che ha visto protagonisti gli autori di Ogni maledetto Natale e alcuni degli interpreti tra cui Stefano Fresi e Laura Morante.
Si è conclusa sabato 20 luglio 2024 con un evento speciale serale che si è svolto nel Sacro Bosco di Bomarzo la 21esima edizione del Tuscia Film Fest, la rassegna con la direzione artistica di Enrico Magrelli e quella organizzativa di Mauro Morucci dedicata al cinema italiano che nella sua nove giorni di proiezioni e incontri (da Michele Riondino a Paolo Carnera, da Neri Marcorè ad Alice Rohrwacher, passando per Riccardo Milani ed Enzo D’Alò) tra Viterbo e provincia ha registrato oltre 5 mila presenze. Quattrocento di queste hanno affollato e riempito in ogni ordine di posto la bellissima arena a cielo aperto allestita nel celebre e suggestivo parco dei mostri. Ed è lì sotto un manto di stelle, accompagnata da una piacevole brezza che ha rinfrescato e rigenerato il pubblico dopo l’afa dei giorni precedenti, che è andato in scena l’ultimo atto della kermesse cinematografica.
La serata conclusiva della 21esima edizione del Tuscia Film Fest all’insegna del divertimento con la proiezione di Ogni maledetto Natale e l’incontro con gli autori e gli attori del film
È il secondo anno che l’epilogo si consuma in questa splendida location, che nella passata edizione aveva ospitato la proiezione di Bones and All alla presenza di Luca Guadagnino. Questa volta l’onere e l’onore è toccato a Ogni maledetto Natale, l’acclamata commedia che celebra proprio nel 2024 il decimo anniversario della sua uscita nelle sale e che è ambientato nell’immaginario paesino della Tuscia di nome Cucuia. Da qui la scelta degli organizzatori della manifestazione di riportare sul grande schermo la pellicola firmata da Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo, che ha conquistato nuovamente gli spettatori con il suo umorismo graffiante e la sua satira pungente sulle tradizioni natalizie italiane. L’omaggio ai tre autori proseguirà poi a settembre nei giardini del Palazzo Comunale di Viterbo con un nuovo appuntamento estivo prodotto dal Tuscia Film Fest.
Tre giornate, dal 12 al 14 settembre, che vedranno i protagonisti di Boris incontrarsi e confrontarsi con il pubblico e il reading dedicato al compianto sceneggiatore e regista Torre da parte dell’amico e collega Valerio Aprea. L’attore capitolino è stato uno dei protagonisti della splendida serata, alla quale hanno preso parte anche altri interpreti del film come Caterina Guzzanti, Laura Morante e Stefano Fresi, che all’inizio e al termine della proiezione hanno dialogato con il pubblico insieme ai due registi Ciarrapico e Vendruscolo. A loro e alla memoria di Torre, di cui il 19 luglio ricorrevano i cinque anni dalla scomparsa e andato il premio Tuscia Terra di Cinema “Luigi Manganiello”, un riconoscimento che tendenzialmente viene assegnato ogni anno a figure del cinema che hanno valorizzato e raccontato la Tuscia, anche in modi diversi o particolari e bizzarri come nel caso di Ogni maledetto Natale.
Luca Vendruscolo parla di Ogni maledetto Natale: “È stato curioso il fatto che il film non ebbe un’accoglienza immediata fortissima, bensì una crescita lenta che lo ha portato negli ultimi anni ad essere apprezzato e ricercato”
I due autori su richiesta di Magrelli hanno rotto il ghiaccio parlando del film, analizzandolo a dieci anni di distanza. Giacomo Ciarrapico: “L’ho rivisto due volte negli ultimi anni: la prima mi è sembrato lento, la seconda molto divertente. Evidentemente devo essere cambiato anche io e con me la percezione di ciò che fruisco”. Per Luca Vendruscolo invece: “Mi è sembrato che qualcosa di buono e divertente l’abbiamo combinato. È stato curioso il fatto che il film non ebbe un’accoglienza immediata fortissima, bensì una crescita lenta che lo ha portato negli ultimi anni ad essere apprezzato e ricercato”. Valerio Aprea dal canto suo ci ha tenuto a sottolineare che il risultato merito del successo tanto di Ogni maledetto Natale quanto di Boris risiede nelle capacità e nelle qualità artistiche di coloro che hanno concepito queste e altre opere che portano la loro firma: “Tutti noi qui presenti beneficiamo da anni della penna di questo terzetto. Per quanto mi riguarda la differenza la fa proprio la penna e non la voce. Di attori e attrici di valore ce ne sono tantissimi in circolazione, mentre di scrittori, sceneggiatori e autori bravi ce ne sono pochissimi. E loro fanno parte di questa ristretta cerchia”.
Laura Morante su Ogni maledetto Natale: “È stato molto divertente interpretare nello stesso film tre personaggi completamente diversi l’uno dall’altro“
La palla poi è passata agli altri ospiti della serata che su richiesta di Magrelli si sono interrogati e hanno detto la loro circa la possibilità di interpretare la bellezza di due o tre personaggi nello stesso film come avvenuto nella pellicola del 2014, laddove gli attori scritturati sono stati chiamati, sulla base di un’intuizione vincente di Torre, a indossare anime, abiti e teste diverse. Prima a rispondere è stata Laura Morante: “Non è la prima volta, dato che mi era già capitato un’altra volta in un film argentino che ho amato molto. Effettivamente è molto divertente anche perché i personaggi che ho interpretato in Ogni maledetto Natale erano tutti molto diversi tra loro. Proprio questa diversità ha reso quell’esperienza coinvolgente e stimolante. Ricordo che vestivamo costumi bizzarri che li caratterizzavano anche fisicamente. Insomma non è una cosa che accade spesso. Capitava di essere un po’ disorientati perché poteva succedere di tanto in tanto che prima di girare una scena venissero uno alla volta i registi a dare delle indicazioni e quindi finiva che non sapevi bene chi accontentare e a chi dare retta. Ma al di là di questo che ci può pure stare vista la presenza di un terzetto dietro la macchina da presa, avevo l’impressione che tutti loro si divertissero a girare il film. Cosa che non accade raramente per via della fatica, delle problematiche e della tensione che si respira normalmente durante le riprese. Nel caso di Ogni maledetto Natale invece quel periodo trascorso insieme sul set è stato molto disteso e piacevole”.
Caterina Guzzanti: “La parola d’ordine sul set di Ogni maledetto Natale era non staccare“
Il testimone è passato successivamente nelle mani di Caterina Guzzanti: “Questa cosa delle tre versioni per chi come me aveva preso parte a Boris era la normalità. E infatti su Ogni maledetto Natale hanno addirittura rilanciato, perché la parola d’ordine nel corso delle riprese era: senza staccare. Il ché significa che nello stesso ciak ognuno di loro si avvicinava al termine dell’inquadratura per darti le proprie indicazioni. Motivo per cui i ciak duravano il triplo e tu attore dovevi fare tre cose differenti improvvisandole lì seduta stante”. È stato poi la volta di Stefano Fresi che a tal proposito ha dichiarato: “Ricordo anch’io un episodio che mi ha visto protagonista. Durante una scena sono venuti uno alla volta a darmi delle indicazioni su come dire una determinata battuta. Ed erano tre versioni completamente diverse l’una dall’altra. Andai in crisi perché non sapevo a chi dare retta e alla fine ho proposto una mia quarta versione, che poi è stata quella che è stata montata ed è presente nel film”.
Giacomo Ciarrapico sulle riprese di Ogni maledetto Natale: “il vantaggio di essere più registi a volte viene sottovalutato, quando invece può aiutare moltissimo e facilitare il lavoro in fase di ripresa”
Giacomo Ciarrapico ha chiuso il giro approfondendo la questione: “È successo, quando non eravamo d’accordo, di girare più ciak con ognuno di noi che aveva la sua preferenza, dando indicazioni diverse agli attori. Poi tanto alla fine era il montaggio a decidere quale dei ciak fosse più adatto. E tutti noi ovviamente facevamo il tifo per il film migliore e quindi si sceglieva sulla base della versione più efficace, indipendentemente da chi l’avesse proposta. È vero che essere più registi può dare degli svantaggi, ma è altrettanto vero che ha pure dei vantaggi e fra questi c’è il fatto che la co-regia offre la possibilità agli autori di concentrarsi su fasi differenti contemporaneamente, a cominciare dalla preparazione tecnica della scena a quella con gli attori. Insomma il vantaggio di essere più registi a volte viene sottovalutato, quando invece può aiutare moltissimo e facilitare il lavoro in fase di ripresa”.
Aneddoti divertenti hanno regalato risate ed emozioni al pubblico della serata finale del Tuscia Film Fest 2024
Largo spazio poi alle tante domande, curiosità e commenti degli spettatori che hanno confermato il grande successo di questo riuscitissimo epilogo consumato in una location unica nel suo genere. Risposte quelle degli autori e degli interpreti alle quali è seguita una serie di divertentissimi aneddoti che hanno permesso ai fan di conoscere da vicino i creatori del film e di comprendere meglio le dinamiche del dietro le quinte della loro opera. Non ci poteva essere chiusura migliore per una serata che per risate ed emozioni resterà sicuramente tra i momenti da incorniciare di un’edizione del Tuscia Film Fest da ricordare.