La casa di carta: 20 film da vedere se ti è piaciuta la serie TV

Quali sono i film e le serie TV da recuperare se vi è piaciuto La Casa di Carta? Ecco la lista dei 20 titoli più simili alla serie TV Netflix.

La stagione 3 della serie di successo Netflix, La casa di carta, è arrivata nel catalogo del colosso dello streaming ormai li 19 luglio scorso ed è stata prontamente divorata da tutti gli amanti delle avventure del gruppo di rapinatori più famoso di Spagna. Il problema è che tutti gli spettatori accaniti sono già orfani della serie e, la maggior parte, impazienti di assistere alla quarta stagione. La domanda nella mente di tutti loro è quindi “come resistere un anno?”. Proviamo a ribaltare questo quesito con un altro: “Perché resistere un anno?”. Già meglio, vero?

La Casa di Carta racconta la vicenda di un gruppo di rapinatori alle prese con la solita truffa del secolo, tema non proprio originalissimo nel mondo del cinema. Ci sono tanti esempi di sceneggiati che hanno trattato lo stesso argomento, affrontandolo da diversi punti di vista e alternando le proprio fortune. Questo elenco vuole essere un invito ad approfondire la conoscenza di titoli su questa tematica, essendocene alcuni veramente meritevoli e due o tre che hanno fatto la storia del cinema.

Ecco dunque la lista dei 20 migliori titoli da recuperare se ti è piaciuto La casa di carta.

Baby Driver – Il genio della fuga (2017)

baby driver, La casa di carta cinematographe.it

L’inglesissimo Edgar Wright, dopo la Trilogia del Cornetto, ci racconta la vicenda di Baby, un giovane ed imprendibile asso della guida che si trova, suo malgrado, a partecipare ai colpi organizzati da Doc, un ingegnoso criminale, verso il quale il ragazzo ha un debito da saldare. Baby, a causa della sua acufene (un disturbo uditivo costituito da rumori continui come fischi, ronzii, fruscii, pulsazioni), vive una vita isolata, capace di relazionarsi solo con il ritmo delle canzoni proveniente dai suoi auricolari. Almeno finché non incontra la bellissima Debora, la cameriera di una tavola calda, innamorata della musica proprio come lui.

L’amore tra i due giovani porta il ragazzo a voler uscire dal circolo vizioso che è diventata la sua vita, ma per farlo serve fare un altro colpo, un altro e basta.

Il film è stato candidato a 3 premi Oscar (2 riguardanti il sonoro, di straordinario peso nell’equilibrio della pellicola), 1 Golden Globe e 2 Critics’ Choice Awards. In più vanta un cast straordinario composto da Ansel Elgort, Kevin Spacey, Jamie Foxx, Jon Hamm, Eiza Gonzalez, John Bernthal e Lily James.

The Last Panthers (2015)

the last panthers, La casa di carta cinematographe.it

The Last Panthers è una miniserie televisiva britannica composta da 6 episodi, creata da Jack Thorne e diretta da Johan Renck.

A Marsiglia tre uomini vestiti da imbianchini fanno irruzione in una gioielleria e, senza dire una singola parola, rubano un quantità ingente di diamanti. Il colpo perfetto? Sarebbe così se uno di loro non fosse rimasto ferito e una bambina tragicamente uccisa. Ma il problema maggiore sta proprio nel bottino: perché nessuno vuole comprare i diamanti?

L’indagine vedrà coinvolto in prima linea il poliziotto francese Kalil Rachedi e Naomi, una donna inglese che lavora per l’assicurazione, incaricata di recuperare la refurtiva dal suo capo. I due non sanno però che l’indagine rischia di far emergere una pericolosa alleanza tra criminalità e banche estesa in tutta l’Europa.

Oltre ad avere Blackstar di David Bowie come brano di accompagnamento della sigla, questo interessantissimo crime vanta un cast magnifico. Ci sono infatti il compianto John Hurt, Samantha Morton e il francese Tahar Rahimi.

Now You See Me – I maghi del crimine (2013)

now you see me, La casa di carta cinematographe.it

Daniel Atlas è un mago provetto che si diverte a fare giochi con le carte, Merritt McKinney è un infallibile ipnotista, Henley Reeves è l’ex assistente di Daniel che pratica l’escapologia e Jack Wilder è un mago di strada che si diletta nel borseggio. Questi sono i Quattro Cavalieri, un gruppo di maghi il cui numero migliore consiste nel rapinare banche per cifre da capogiro e far piovere soldi sul proprio pubblico, si, perché la cosa avviene mentre loro sono su un palcoscenico.

Anche se i loro propositi alla Robin Hood sono tra i più onorevoli, il gruppo viola comunque la legge e quindi si trova presto braccato dagli agenti Dylan, FBI, e Alma dell’Interpol, intenti più che mai a catturarli.

Louis Terrier è il regista di un film divertente, veloce e frizzante e si trova a lavorare con un cast stellare. Tra vecchie glorie come Michael Caine e Morgan Freeman, giovani attori come Jesse Heisenberg, Mélanie Laurent e Dave Franco e stelle affermate come Woody Harrelson, Mark Ruffalo e Isla Fisher.

The Town (2010)

the town, La casa di carta cinematographe.it

Doug MacRay, dopo essere stato un giovane sportivo molto promettente, vede la sua vita andare a rotoli a causa di cattive frequentazioni e un padre con una vita da criminale. Ora è il capo di una banda di ladri che lavora per un fiorista, in realtà noto criminale del quartiere di Boston dove vive Doug.

Durante uno dei loro furti, Jem, un membro della banda, prende in ostaggio Claire, la direttrice della banca scelta per il colpo. Dopo il suo rilascio, la ragazza diventa oggetto delle attenzioni di Doug, il quale pian piano se ne innamora. I due iniziano così una storia d’amore profonda, ma che dovrà fare i conti con la vita del ragazzo.

Ben Affleck, per il suo secondo film da regista, affianca e dirige un cast di tutto rispetto, composto da Blake Lively, Jeremy Renner, Rebecca Hall, Jon Hamm e Chris Cooper. Il film ha ottenuto una candidatura ai Premi Oscar, una ai Golden Globe e una ai Bafta.

La rapina perfetta (2008)

la rapina perfetta, cinematographe.it

Roger Donaldson dirige un film tratto dalla storia vera riguardante una rapina ad una banca londinese nel 1971, per la quale non fu arrestato nessuno e la cui indagine fu, nel giro di qualche giorno, completamente insabbiata.

Terry, proprietario di una rivendita di auto d’epoca, è un ex ladro. Viene avvicinato da Martine, la sua vecchia fiamma, la quale gli propone di mettere a segno il proverbiale “colpo del secolo”. Il problema è che questo colpo ha come obiettivo il caveau della Lloyd Bank, nel pieno centro di Londra, dove si trovano centinaia di cassette di sicurezza. Sebbene la bella Marine non dica proprio tutto a Terry, lo convince comunque a mettere insieme una banda all’altezza del compito. Solo il giorno della rapina i due si renderanno conto dell’incredibile guaio in cui si sono andati a cacciare.

Jason Statham incontra il regista de La regola del sospetto e guida una banda di criminali formata da Saffron Burrows, Stephen Campbell Moore e Daniel Mays.

Un colpo perfetto (2007)

un colpo perfetto, cinematographe.it

A Londra, anni ’60, Laura Quinn, manager della London Diamond Corporation, la più potente compagnia di diamanti del mondo, vede le sue ambizioni continuamente mortificate dal dilagante maschilismo che domina in azienda. Di certo non pensava di trovare un volto amico nel signor Hobbs, anziano usciere prossimo alla pensione al quale servono i soldi per pagare le cure della moglie.

I due ladri improvvisati si alleeranno per ripulire il caveau della compagnia e farla pagare ai loro superiori per le ingiustizie subite, l’altra faccia della medaglia però è che l’intera economia mondiale potrebbe vedere compromessa la propria stabilità.

Michael Caine e Demi Moore sono l’inedita coppia che dà vita alla pellicola di Michael Radford. Un film minore, ma assolutamente godibile.

Inside Man (2006)

inside man, cinematographe.it

Questo “joint” di Spike Lee è un inno al cinema d’autore, per il quale il regista da fondo a tutte le sue conoscenze tecniche e al suo immaginario cinematografico personale. Uno dei film noir migliori degli ultimi anni, composto da una regia personale, ricca, movimentata e appassionata; una scrittura pensata, intrigante e ben strutturata e un cast in stato di grazia composto da Denzel Washington, Clive Owen, Jodie Foster, Willem Dafoe e Christopher Plummer.

Una banda di rapinatori, guidata da un certo Dalton Russel entra in una banca della Manhattan Trust a New York e prende in ostaggio dipendenti e clienti, che vengono fatti vestire esattamente come il gruppo di criminali. Il caso viene assegnato ai detective Frazier e Mithcell, i quali vengono messi a capo del reparto di polizia comandato dall’agente Darius.

Frazier instaura presto un rapporto telefonico con l’autore del sequestro, ma non è l’unico con i quali dovrà fare i conti. Infatti sul luogo della rapina arriva la mediatrice Madeline White, ingaggiata per risolvere il problema dal presidente della Manhattan Trust in persona, Arthur Case.

Il colpo (2001)

il colpo, cinematographe.it

Joe Moore è un geniale criminale capace di mantenere il sangue freddo in ogni situazione. Insieme alla moglie Fran e ai suoi fedeli compagni Bob “Bobby” Blane e Don “Pinky” Pincus, Joe colleziona un successo dopo l’altro, finché, durante la rapina ad una gioielleria, il suo volto viene ripreso dalle telecamere. Il colpo riesce comunque, ma Joe ritiene sia arrivato il momento di ritirarsi.

Non la pensa così il ricettatore Mickey Bergman, che lo costringe a progettare un furto di lingotti d’oro caricati nella stiva di un aereo svizzero. E per essere ben sicuro che Joe non cambi idea, gli mette alle costole l’ambizioso Jimmy Silk, tra l’altro interessato a Fran stessa, la quale ricambia il sentimento.

Dunque la banda si rimette all’opera e Joe mette a punto un nuovo geniale piano, o meglio, più piani, poiché sembra che qualcuno di loro (o forse tutti) stiano progettando di fare il doppio gioco.

David Mamet, premio Pulitzer nel 1984 per l’opera teatrale Glengarry Glen Ross, è regista e sceneggiatore di questo giallo a scatole cinesi, pieno di tranelli, bugie e tradimenti. Il risultato è senza dubbio coinvolgente. Nel cast troviamo sua maestà Gene Hackman, Danny DeVito, Sam Rockwell, Delroy Lindo, Ricky Jay e Rebecca Pidgeon.

Codice: Swordfish (2001)

codice swordfish, cinematographe.it

Stanley Jobson è un hacker straordinario, ma è anche in libertà vigilata, con il divieto di utilizzare il computer e di avvicinarsi alla figlia Holly, affidata esclusivamente alla madre. Un giorno, tramite una certa Ginger Knowles, viene contattato Gabriel Shear, un agente segreto che agisce fuori dai limiti della legalità, per infiltrarsi in un sistema informatico e rubare soldi da un fondo governativo. In cambio, Stanley riceverà abbastanza soldi da ottenere l’affidamento della figlia.

Durante il lavoro, Stanley si ritrova pedina di una scacchiera ben più grande di quanto potesse immaginare: Gabriel è capo di una cellula terrorista, mentre Ginger è un agente segreto che lavora sotto copertura per poterlo incastrare. La via di fuga dalla partita è ormai solo un miraggio, dunque Stanley dovrà giocarla usando la testa, per la sua vita e per quella della piccola Holly.

Per un film che non fa dell’originalità della trama o dell’avanguardia registica il suo punto di forza, Dominic Siena fa affidamento sugli attori: John Travolta, Hugh Jackman e Halle Barry sono sinonimo di garanzia?

Ocean’s Eleven – Fate il vostro gioco (2001)

ocean's eleven, cinematographe.it

Probabilmente Steven Soderbergh non pensava di dar vita al franchise più famoso di Hollywood per il cinema di questo genere, quando ha accettato di dirigere Ocean’s Eleven. Eppure questa pellicola è ormai da individuare come il primo passo di una fortunatissima trilogia fresca fresca di un quarto capitolo al femminile.

Il film di Soderbergh è il remake del film del 1961 Colpo Grosso, interpretato da Frank Sinatra, Sammy Davis jr., Dean Martin e Peter Lawford, con il quale condivide George Clayton Johnson, che ha scritto il soggetto di entrambi i film.

L’incasso di tre casinò di Las Vegas converge in un unico caveau. Si tratta, nell’occasione, di 163 milioni di dollari. È a questi che mira Danny Ocean, il quale, appena uscito di prigione, contatta il suo vecchio amico Rusty per organizzare il colpo e radunare un banda all’altezza del compito. C’è una cosa che però Danny non ha rivelato, cioè che il proprietario dei casinò, Tony Benedict, è accompagnato proprio dalla ex moglie di Ocean, Tess. Non proprio un dettaglio da sottovalutare.

Avete carta e penna? Il cast della pellicola è composto da George Clooney, Brad Pitt, Matt Damon, Casey Affleck, Andy Garcia, Julia Roberts, Don Cheadle, Bernie Mac e Elliott Gould.

Fuori in 60 secondi (2000)

fuori in 60 secondi, cinematographe.it

Randall “Memphis” Raines è stato un ladro di macchine leggendario, ma ha ormai abbandonato la vita da criminale. Destino vuole però che l’uomo torni in attività per salvare la vita di suo fratello Kip, l’impresa però non è certo dalle più semplici: ha solo 72 ore per rubare 50 macchine. Data la delicatezza della situazione in cui si trova, Memphis dovrà a malincuore coinvolgere nel colpo la sua vecchia fiamma Sara “Sway” Wayland e il suo mentore, Otto Halliwell.

Dominic Siena dirige questo remake di Rollercar – 60 secondi e vai! del 1974, accompagnato da un cast corale con Angelina Jolie, Nicolas Cage, Giovanni Ribisi, Delroy Lindo, Vinnie Jones e Robert Duvall.

Lock & Stock – Pazzi scatenati (1999)

lock e stock - pazzi scatenati, cinematographe.it

Nell’East End di Londra quattro amici, Bacon, Tom, Soap e Eddie, riescono a racimolare abbastanza soldi per permettere a quest’ultimo di mettersi seduto al tavolo da poker del gangster Harry “L’accetta”. La partita viene però vinta da Harry e i ragazzi vanno sotto di 5 volte la somma che hanno faticosamente risparmiato.

I quattro, messi alle strette, disperati e sull’orlo di una crisi di nervi, vengono a sapere che i loro vicini di casa, una banda di ladri, sta progettando di rapinare un gruppo di spacciatori di marijuana. Il gruppo di amici decide quindi di ripulire la banda a loro volta, non appena avranno rubato la refurtiva. Quello che non sanno è però a chi appartiene la droga. La catena di eventi che si scatenerà sarà disastrosa e irrefrenabile.

Lock & Stock segna il debutto di Guy Ritchie, un regista ormai diventato importante a livello internazionale, ma che probabilmente regala i suoi capolavori proprio con questo film e con il successivo. Il film è un’opera autoriale in cui l’inglese non ha paura di mettersi in gioco e mostrare la sua poetica, il suo stile, le sue sperimentazioni ed il suo immaginario filmico. Tanti personaggi, mille incastri e sottotrame, dialoghi irriverenti, cinici e un ritmo inebriante.

La pellicola, oltre ad avere nel cast Jason Flemying, Dexter Fletcher, Nick Moran e Sting, ha lanciato gli attori Jason Statham e Vinnie Jones.

Entrapment (1999)

Entrapment, cinematographe.it

Robert “Mac” MacDougal è considerato dai più come uno dei migliori ladri di opere d’arte del mondo, così, quando viene trafugato un Rembrandt originale, i sospetti ricadono irrimediabilmente su di lui. Per incastrarlo viene ingaggiata l’investigatrice delle assicurazioni Virginia, detta “Gin”, la quale, per avvicinarlo, si spaccia per una ladra. I due decidono di allearsi per rubare una maschera cinese dal valore inestimabile, ma Mac riesce a scoprire la vera identità di Gin. O forse no?

Sean Connery e Catherine Zeta Jones vengono diretti da Jon Amiel in questa pellicola classica, dal sapore nostalgico e dalle ambientazioni stile James Bond anni ’60.

Heat – La sfida (1996)

heat - la sfida, cinematographe.it

Tre maestri, uno dietro la camera e due davanti, per un film sensazionale. Michael Mann dirige i premi Oscar Al Pacino e Robert De Niro in questo thriller crudo, complesso e spietato. Tra loro, c’è Val Kilmer.

A Los Angeles è caccia aperta: il bandito Neil McCauley è la succulenta preda che continua a sfuggire al poliziotto Vincent Hanna. I due sono opposti, sia nelle attività sia nel temperamento, ma si conoscono da tempo e da tempo si sfidano in una lotta senza fine. La sfida è aperta.

Un film incantevole, una scrittura colta, un dramma ricercato, un film d’autore, cinema di genere al suo massimo splendore. Regala una o due scene veramente indimenticabili, come quella della conversazione tra i due pesi massimi della pellicola alla tavola calda.

Nota a margine: la storia riprende le vicende del film tv Sei solo, agente Vincent (1989) diretto dallo stesso Mann.

I soliti sospetti (1995)

i soliti sospetti, cinematographe.it

In seguito a un fermo, vengono riuniti in un commissariato un gruppo di pregiudicati che si accorda per eseguire un colpo, nonostante non abbiano mai lavorato insieme e non si fossero mai incontrati prima di allora. Il gruppo è composto da l’ex poliziotto corrotto Dean Keaton, dal truffatore “Verbal” Klint, dallo scassinatore Todd Hockney e dai due ricettatori McManus e Fenster. Il colpo ha successo e la banda continua a lavorare insieme, ma scopre che c’è qualcosa di strano nel modo in cui trova i lavori da fare e, indagando, si imbatte nel misterioso Kaiser Soze. Chi è costui? Esiste davvero? E perché li sta manipolando?

Bryan Singer dirige quello che ormai è considerato un vero e proprio classico del cinema di genere. La pellicola ha vinto un premio Oscar alla sceneggiatura originale scritta Christopher MacQuarie e un Oscar come miglior attore non protagonista per  Kevin Spacey, magistrale come sempre.

Le Iene (1992)

le iene, cinematographe.it

Quentin Tarantino si presenta al grande pubblico con un film straordinario. Un cult con una scena iniziale leggendaria, che trasuda cinefilia da ogni parte. Un film che fa dei dialoghi barocchi, cinici e nichilisti, della cronologia frammentata, della violenza come elemento estetico, della colonna sonora ricercata e dei tecnicismi tipici della regia avantpop le travi su cui poggiare l’intera struttura narrativa.

Un esordio fantastico e per certi versi considerato rivoluzionario, che ha fatto da preludio ad una carriera altrettanto importante e che ha reso Tarantino un maestro controverso fin dalla sua opera prima.

Joe Cabot e Eddie “Il Bello” mettono insieme un gruppo di sei ladri, professionisti di prima scelta, per rapinare un grossista di diamanti, in pieno centro e all’ora di punta. Le regole? Non dire mai niente di se stessi. Ad ognuno viene assegnato il nome di un colore, ad ognuno viene comunicato il proprio ruolo nell’organizzazione della rapina e ad ognuno viene detto di ritrovarsi in un specifico garage a lavoro finito.

La rapina è una strage.

I sopravvissuti si radunano nel garage prestabilito, ma tutti sospettano di tutti, tutti sono su di giri e uno di loro ha una pallottola nelle budella. C’è un traditore? Sono stati venduti da Joe e Eddie? La colpa è di qualcuno che ha deciso di giocare a Mezzogiorno di Fuoco durante il colpo? Di cosa parla Like a Virgin di Madonna?

Nel cast fanno parte Harvey Keitel, Michael Madsen, Tim Roth, Steve Buscemi, Chris Penn, Lawrence Tinney e Tarantino stesso.

Trappola di cristallo (1988)

trappola di cristallo, cinematographe.it

Trappola di cristallo di John McTiernan segna l’avvio della carriera di Bruce Willis e la nascita del franchising Die Hard, con protagonista il poliziotto newyorkese John McClane.

Basato sul romanzo Nulla è eterno, Joe del 1979, il film racconta di una vigilia di Natale piuttosto movimentata per l’agente McClane, il quale sta trascorrendo le vacanze a Los Angeles insieme alla moglie e alla figlia e la sera del 24 dicembre si trova ad una festa nel grattacielo dove lavora la donna. Il party viene però bruscamente interrotto dall’assalto di un gruppo di terroristi tedeschi capeggiati da un certo Hans Gruber, il cui obiettivo è quello di penetrare nel caveau dell’edificio, dove si trovano 640 milioni di dollari.

Purtroppo per loro McClane è riuscito a non farsi prendere in ostaggio ed è pronto ad iniziare una vera e propria guerra contro i criminali per salvare la sua famiglia.

Alan Rickman interpreta l’antagonista di Willis in questa pellicola, candidata a ben quattro Premi Oscar.

Quel pomeriggio di un giorno da cani (1976)

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Il maestro Sidney Lumet consegna ai posteri un capolavoro indimenticabile, candidato a 5 Golden Globe e a 6 premi Oscar e vincitore della statuetta per la miglior sceneggiatura originale scritta da Frank Pierson.

La pellicola, magistralmente interpretata da Al Pacino e John Cazale, è basata sugli eventi di una reale rapina tentata a New York, nel quartiere di Brooklyn, il 22 agosto del 1972, che vide i due criminali protagonisti tenere in ostaggio i dipendenti dell’istituto.

Sal e Sonny, due reduci della guerra in Vietnam, decidono di rapinare una banca, ma la polizia riesce a intervenire e a impedire loro la fuga. I due uomini rimangono dunque bloccati all’interno dell’edificio insieme a tutti i dipendenti, i quali vengono presi come ostaggi. Durante il lungo e travagliato dialogo con la polizia, le vicende personali dei due ladri diventano le vere protagoniste della pellicola, andando a toccare temi di ordine sociologico, politico, culturale, etico, storico, psicologico e addirittura sessuale.

Con il proseguo delle ore un grande quantitativo di persone si raduna sulla scena della rapina e finisce con il “fare il tifo” per i criminali, piuttosto che per le forze dell’ordine. Come finirà?

Un manifesto del cinema autoriale, una pellicola sociale, un’opera maestosa, il film di Sidney Lumet è, nel corso degli anni, diventato leggendario ed è ormai entrato a far parte della cultura di massa.

Un Colpo all’italiana (1969)

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Il film di Peter Collinson con protagonista Michael Caine è stato inserito nel 1999 al 36° posto della BFI 100 (la lista dei migliori cento film britannici del XX secolo) dal British Film Institute.

A Charlie Crocker, appena uscito di prigione, si offre la possibilità di realizzare un favoloso colpo in Italia: rubare i quattro milioni di dollari, che la Fiat riceverà della Cina per la costruzione di uno stabilimento a Pechino. Dopo aver convinto della bontà del piano Bridger, un boss della malavita che dirige i propri affari dall’interno di un carcere, Charlie parte per Torino, ma alla frontiera italiana si imbatte nel mafioso Altabani, deciso a impedirgli di eseguire il colpo.

Crocker finge di lasciarsi persuadere dalle minacce del criminale, ma poi, col favore della notte, dà inizio all’attuazione del piano. A questo punto il dubbio che segnerà il destino di Charlie non sarà legato al successo del colpo, ma alla sua avarizia: sarà disposto a rinunciare ai soldi per salvarsi la vita? La risposta sta nella fuga di tre Mini Cooper.

Nel 2003 è stato girato un remake americano dal titolo The Italian Job, diretto da F. Gary Gray ed interpretato da Mark Wahlberg, Charlize Theron, Jason Statham, Seth Green ed Edward Norton.

I soliti ignoti (1958)

i soliti ignoti, cinematographe.it

La trama segue le vicende di una eccentrica e improvvisata banda di criminali: Peppe “er Pantera”, un pugile balbuziente; Tiberio, fotografo che si destreggia tra il fare la mamma e il papà; Mario, pigro e mantenuto; Michele detto “Ferribotte”, il siciliano vecchio stampo che pensa solo a mantenere l’innocenza della sorella Carmela ed infine Capannelle, vecchio ladruncolo romano. Il gruppo è guidato dal “maestro” dello scasso Dante Cruciani, che li convincerà a compiere un colpo facile facile. Dopotutto l’importante è non rimanere a pancia vuota.

I soliti ignoti è tante cose: uno dei più grandi capolavori della Commedia all’italiana, della quale probabilmente segnò anche la nascita e l’affermazione al fianco di Neorealismo e Spaghetti Western. Ma anche uno dei film più importanti della carriera del maestro Mario Monicelli. Oltre ciò è un candidato al premio Oscar come miglior film straniero nel 1959, un vincitore di due Nastri d’Argento, ed opera rappresentativa della classifica dei 100 film italiani da salvare.

Interpretato da Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Renato Salvatori, Totò, Tiberio Murgia, Memmo Carotenuto, Carlo Pisacane e Claudia Cardinale, il lavoro di Monicelli deve la sua importanza alla scrittura dei suoi personaggi e dei loro dialoghi, rispettivamente rivoluzionari, gli uni nell’abbandonare le maschere comiche bidimensionali e gli altri nel distanziarsi dalle estemporanee gag tipiche dei film dell’epoca, ma decidendo di poggiarsi invece su una sceneggiatura chiara. I dialoghi diventano quindi parodistici, arguti, coscienti, consapevoli e pensati. I suoi personaggi diventano talmente complessi e sfaccettati da conferire al film la sua vena drammatica, le sue sfumature psicologiche, emotive e la sua profondità di analisi dell’italiano e dell’Italia. Sono loro che elevano la struttura narrativa del film e gli permettono di viaggiare, di volare lontano dai canoni e le regole del film comico nostrano, toccando tutte le tematiche che compongono la costellazione della vita dell’uomo e della realtà sociale del periodo.

Un capolavoro immortale, una risata amara, che è il nostro Paese.