Vita da vampiro – What We Do in the Shadows: recensione del film

La nostra recensione di Vita da vampiro - What We Do in the Shadows, horror comedy in salsa vampiresca diretta da Taika Waititi e Jemaine Clement

Vita da vampiro – What We Do in the Shadows è un film del 2014 scritto, diretto e interpretato da Taika Waititi e Jemaine Clement, che fonde in maniera del tutto fresca e originale i toni della commedia, la tecnica del mockumentary e la mitologia cinematografica dei vampiri. Il film è stato presentato al Sundance Film Festival del 2014 e alla Berlinale dello stesso anno; in Italia è stato mostrato al Torino Film Festival (dove ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura) e al Trieste Science+Fiction Festival, prima di essere distribuito in Home Video grazie a Midnight Factory.
Vita da vampiro

Una troupe televisiva gira un documentario su un gruppo di vampiri, seguendo la loro preparazione per l’annuale ballo in maschera di Wellington, che coinvolge tutti i non-morti. Il gruppo è composto da Viago (Taika Waititi), Vladislav (Jemaine Clement), Deacon (Jonny Brugh) e Petyr (Ben Fransham), estremamente diversi fra loro per età, carattere e abitudini. Le immagini documentano non solo i noti problemi dei vampiri, come l’odio per la luce e la necessità di cibarsi di sangue fresco, ma anche la loro vita quotidiana, fatta di turni per il lavaggio dei piatti, prove vestiario e divergenze fra coinquilini. La vita dei protagonisti viene scombussolata dalla conoscenza dell’umano Nick (Cori Gonzalez-Macuer), che, inconsapevole delle abitudini vampiresche, provoca diversi problemi al gruppo.

Vita da vampiro – What We Do in the Shadows: fra Friends e L’alba dei morti dementiVita da vampiro

Insieme al socio Jemaine Clement, Taika Waititi riesce nella non facile impresa di dire qualcosa di nuovo su un filone ormai saturo come quello dei vampiri, utilizzando un umorismo a tratti irresistibile che rende paradossalmente il film ancora più umano, e giustificando così la chiamata da parte della Marvel per la direzione di un blockbuster come Thor: RagnarokVita da vampiro – What We Do in the Shadows si rivela infatti un film di rara intelligenza cinematografica, che gioca consapevolmente con gli stereotipi e la mitologia del filone, stravolgendoli in un’ottica realistica e irriverente.

Non è difficile scorgere fin dai primi minuti chiari rimandi dei personaggi a icone del genere (dal Dracula di Bela Lugosi a quello di Gary Oldman, passando per il Brad Pitt di Intervista col vampiro e il Nosferatu di Murnau), che Waikiti e Clement usano per tessere un convincente umorismo grottesco da coinquilini, che affonda le sue radici in serie televisive come Friends per arrivare a declinazioni quasi parodistiche del genere come L’alba dei morti dementi, primo indimenticabile capitolo della Trilogia del Cornetto di Edgar Wright. Un lavoro figlio di un profondo impegno in sede di scrittura ma anche dell’improvvisazione da parte degli autori e degli interpreti, che ha portato a più di 125 ore di girato, poi abilmente condensate in un film lungo meno di 90 minuti.

Vita da vampiro – What We Do in the Shadows: un intelligente umorismo a tema vampiresco che non sfocia mai in demenziale parodia

Più che la trama, estremamente lineare e condotta dal meccanismo per la verità a tratti forzato del mockumentary (non capiamo mai del tutto il ruolo dei documentaristi), a rendere Vita da vampiro – What We Do in the Shadows un prodotto pregevole dal punto di vista dell’intrattenimento sono soprattutto le gag che ci mostrano l’altra faccia della vita di questi esseri, decisamente meno epica e cupa di già a cui siamo abituati. Fra liti casalinghe, creature centenarie dallo spirito ancora adolescenziale, affitti da pagare e apprezzabili esplosioni di gore (non è semplice trovare il punto giusto dove mordere senza rovinare il proprio succulento pasto!) ci troviamo così di fronte a una horror-comedy grottesca sorprendentemente umana, che, seppur grottescamente, riesce a dare risalto a sfumature poco celebrate del genere, come la rivalità con i licantropi, la dote dell’ipnosi e la difficoltà d’integrazione da parte dei vampiri in una società sempre più tecnologica.

Vita da vampiro

Vita da vampiro – What We Do in the Shadows riesce così a fare convincente ironia in salsa buddy movie sul tema dei vampiri, senza mai precipitare nella parodia più demenziale e fine a se stessa, traendo inoltre beneficio da degli effetti speciali sorprendentemente curati per un film a basso budget (poco più di un milione e mezzo di dollari, per un incasso di circa 7 milioni in tutto il mondo), che rendono ancora più raffinata e bilanciata la pellicola. Un film che è già diventato un piccolo cult, in cui canini appuntiti e feroce sete di sangue vengono messi al servizio di un umorismo intelligente e mai ridondante sul lato più infantile  e leggero di quegli inquietanti vampiri che il cinema ci ha insegnato ad amare.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.6