Drive-Away Dolls: recensione del film di Ethan Coen

La recensione della black-comedy on the road firmata da un Ethan Coen in solitaria e interpretata da Margaret Qualley e Geraldine Viswanathan. Nelle sale dal 7 marzo 2024.

Alla notizia dell’inizio delle riprese nell’agosto 2022 in quel di Pittsburgh di Drive-Away Dolls una duplice e contrastante sensazione ha invaso la nostra mente e quella di tutti gli estimatori dei Coen. Da una parte il grande piacere dopo qualche stagione di tornare a leggere sul grande schermo quel cognome al quale sono legate indimenticabili perle e cult della cinematografia mondiale, dall’altra il dispiacere di scoprire che ancora una volta Ethan Coen ha deciso di fare a meno del contributo del fratello Joel firmando in solitario la regia di questa pellicola che il pubblico italiano potrà vedere nelle sale a partire dal 7 marzo 2024.

Drive-Away Dolls è il primo assolo in un film di fiction per Ethan Coen

Drive-Away Dolls cinematographe.it

Non è la prima volta che accade e probabilmente non sarà nemmeno l’ultima (già annunciato Honey Don’t!, sulla carta il secondo capitolo di una futura trilogia queer), dato che il regista e sceneggiatore di St. Louis Park si era già concesso non molto tempo fa un assolo con il documentario biografico Jerry Lee Lewis: Trouble in Mind che attraverso materiali d’archivio dipingeva un ritratto del celebre cantautore americano. La cosa in sé potrebbe suonare alle orecchie dei pessimisti come un campanello d’allarme circa una possibile interruzione dello storico sodalizio. Effettivamente il celebre duo non realizza un film insieme dal 2018, anno del western analogico La ballata di Buster Scruggs. Da quel momento niente più, solo voci di corridoio, ipotesi e buoni propositi, ai quali però sono seguiti recenti aggiornamenti in merito arrivati per bocca di Ethan nel corso di un evento svoltosi a Tromsø, in cui ha dichiarato che i due torneranno a breve a scrivere e dirigere un horror sanguinolento del quale non sono stati ancora resi noti i dettagli, compreso il titolo che ad oggi è ancora sconosciuto. Noi – e tanti come noi – ce lo auguriamo con tutto il cuore, perché il solo pensiero di una separazione ci devasta, così come il solo immaginare di vederli proseguire il cammino artistico singolarmente avendoli sempre visti come una cosa sola. Non a caso nel mondo del cinema vengono spesso definiti come “il regista a due teste” proprio per la loro interazione simbiotica e la intercambiabilità

Drive-Away Dolls è una black-commedy on the road per la quale è consigliabile allacciare la cintura di sicurezza

Drive-Away Dolls; cinematographe.it

Staremo a vedere come si evolveranno le cose, nel frattempo ci godiamo questo graditissimo ritorno dietro la macchina da presa di Ethan con Drive-Away Dolls, scritto, prodotta e montato a quattro mani con la moglie Tricia Cooke. In questa black-commedy on the road, per la quale è consigliabile allacciare la cintura di sicurezza nel corso della fruizione, si racconta la storia di Jamie, uno spirito libero in crisi dopo la fine della relazione con la sua ex ragazza, e della sua amica Marian, che al contrario di lei è molto pudica, ma ha anche un gran bisogno di rilassarsi. Le due si mettono alla ricerca di un nuovo inizio per entrambe e decidono di intraprendere un viaggio alla volta di Tallahassee, in Florida. La situazione, però, precipita quando le protagoniste si imbattono lungo la strada in un gruppo di bislacchi criminali che vogliono mettere le mani su una valigetta che le due ignare trasportano nel doppiofondo del portabagagli dell’auto da loro presa a noleggio. Ne scaturisce la più classica delle fughe sorretta dall’altrettanto classico dei MacGuffin. Questo di fatto va ad aggiunge e a sovrapporre alla base comedy un’anima thriller legata al motivo per il quale i brutti ceffi danno la caccia alle ragazze, ossia ill misterioso quanto “prezioso” e inaspettato contenuto della valigetta che gli autori dello script utilizzano come espediente narrativo seguendo alla lettera la lezione hitchcockiana. Cosa c’è all’interno verrà contrariamente alle regole d’ingaggio del suddetto escamotage rivelato, ma sappiate che non è minimamente immaginabile. Il ché rappresenta un riuscito quanto imprevedibile coup de théâtre, che solo Ethan e pochi come lui potevano partorire. Anche se il merito va spartito con la Cooke.   

Drive-Away Dolls ha il sapore di un cocktail dall’altissimo grado alcolico nel quale vengono shakerati il lesbian B-movie, lo humour nero al limite del goliardico, il politicamente scorretto, il thriller, il pulp e le derive psichedeliche 

Drive-Away Dolls cinematographe.it

Che sia stata la compagna di scrittura e di vita a dare una sterzata al modus operandi di Ethan o sia stato lui stesso a provare a portare sullo schermo qualcosa di più “folle” e fuori dagli schemi rispetto al passato non è dato saperlo. Ciò che è certo e confutabile dalla visione è che si tratta di un’avventura su quattro ruote in stile Thelma & Louise, ricca di suspense e scandalosamente divertente, con personaggi bizzarri che ricordano lo stile dei fratelli Coen ma con nuovi tratti distintivi grazie all’apporto della co-sceneggiatrice. Drive-Away Dolls ha infatti il sapore del cocktail dall’altissimo grado alcolico nel quale vengono shakerati film come Arizona Junior e Non è un paese per vecchi, il lesbian B-movie, lo humour nero feroce e sboccato al limite del goliardico che va di pari passo con il politicamente scorretto, con il pizzico di thriller, qualche nota pulp e soprattutto delle inedite punteggiature psichedeliche con inserti da trip allucinogeno che non ricordiamo di appartenere al cinema dei Coen. Sta forse in questa miscela esplosiva e ubriacante che ricorda per certi versi Vizio di forma di Paul Thomas Anderson e regala risate spassose (vedi la scena della pomiciata di gruppo con la squadra di calcio femminile) la formula vincente. Attenzione non siamo al cospetto di un’opera capace di tenere testa ad altre del passato firmate con Joel, poiché ha dei limiti legati al plot e alla sua struttura, ma comunque di un’interessante divertissement con il quale proporre saltuariamente una variante alternativa da realizzare in coppia o in solitaria.

Drive-Away Dolls al cinema in Italia esclusivamente in versione originale sottotitolata

Drive-Away Dolls cinematographe.it

A farcela apprezzare ancora di più ci ha pensato poi la Universal Pictures International Italy che per la prima volta ha deciso di distribuire un suo titolo al cinema in Italia esclusivamente in versione originale sottotitolata. Questo per offrire al pubblico una visione ancora più “autentica” del film, consentendo allo spettatore di vivere e fruire al meglio l’opera. Non ci sono carte alla mano precedenti in tal senso nella storia della società di distribuzione a stelle e strisce, ma c’è sempre una prima volta per tutto e quella di Drive-Away Dolls a nostro avviso è stata saggia per quanto obbligata vista la mole, il ritmo, il linguaggio pieno zeppo di freddure e doppi sensi che caratterizza i dialoghi. Il ruolo di questi per quanto concerne l’economia generale di un racconto nel quale a fare la differenza sono le parole più delle azioni è fin troppo evidente. Un doppiaggio, seppur di qualità, non sarebbe riuscito a restituire al 100% la carica dirompente dell’impianto dialogico e delle performance attoriali di Margaret Qualley e Geraldine Viswanathan. Quindi un plauso va alla distribuzione.

Drive-Away Dolls: valutazione e conclusione    

Drive-Away Dolls; cinematographe.it

Ethan Coen da solista firma una black-comedy on the road sboccata, hot, politicamente scorretta, pulp e psichedelica, nella quale lo humour goliardico si mescola con il thriller. Combinazione resa possibile dal lavoro in fase di scrittura del regista con la compagna di lavoro oltre che di vita Tricia Cooke. Insieme confezionano un divertissement di puro intrattenimento, seppur caotico nell’ensemble, che si regge su un MacGuffin efficace e su una fitta mitragliata di dialoghi e battute, alcune delle quali ironicamente affilate e taglienti. L’idea è quella di fondere Thelma & Louise con lo spirito di Arizona Junior e Non è un paese per vecchi, ma seppur riuscita l’assenza di Joel alla lunga si fa sentire per quanto concerne l’economia globale di un racconto che diverte senza però conquistare totalmente lo spettatore. La scelta da parte di Universal Pictures International Italy di distribuire Drive-Away Dolls esclusivamente in versione originale sottotitolata consegna al pubblico una visione ancora più “autentica” del film, consentendo anche di interagire al meglio con i dialoghi e con gli interpreti.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.6