Blue Beetle: recensione del superhero movie DC di Ángel Manuel Soto

Visivamente poco stimolante, seppur speranzoso, Blue Beetle di Ángel Manuel Soto, si serve di un intrattenimento action e comico e più in generale narrativo tristemente scontato e prevedibile. C’è molto poco di fresco in questo film, eppure non rinuncia ad un'idea di cinema familiare e politico davvero singolare. Blue Beetle è al cinema a partire da giovedì 17 agosto. Distribuzione a cura di Warner Bros. Pictures

Nelle ultime settimane d’estate, dopo un’importante produzione durata cinque e più anni che ha visto DC Film e Warner Bros. mettercela davvero tutta pur di sviluppare un film sul personaggio di Jaime Reyes/ Blue Beetle che fosse per il cinema, incontrando successivamente numerosi ostacoli posti da HBO Max e Walter Hamada, entrambi intenzionati a distribuirlo direttamente su piattaforma, Blue Beetle giunge finalmente a noi.

Distribuito da Warner Bros. Pictures, Blue Beetle, il quattordicesimo film del DC Extended Universe diretto da Ángel Manuel Soto e scritto da Gareth Dunnet-Alcocer, è presente in tutte le sale cinematografiche italiane a partire dal 17 agosto 2023.

Blue Beetle, un personaggio – o film – politico in pericolo?

Blue Beetle - Cinematographe.it

Che la DC non se la stia passando bene in termini di incassi e consensi critici risulta essere ormai evidente, nonostante la forza innovatrice e senz’altro coraggiosa di due personalità chiave come James Gunn e Peter Safran. Ecco perché dopo l’uscita di The Flash, un flop commerciale e non solo e Ant-Man and the Wasp: Quantumania, sembrava chiarissima la direzione di Blue Beetle, titolo dal budget irrisorio se confrontato al blockbuster di Muschietti, eppure il film di Manuel Soto riesce sorprendentemente a salvarsi, ecco perché.

Pur facendo propri alcuni riferimenti all’universo di The Batman e Superman, Blue Beetle dimostra di non voler affatto poggiare le proprie basi sulle avventure e radici del DCEU, piuttosto di voler trovare la propria strada nell’autonomia più totale.
Un’operazione narrativa in qualche modo radicale e coraggiosa che allontana sempre più la prima apparizione di Jaime Reyes (Xolo Maridueña) dal disastro annunciato, permettendogli di brillare, nonostante quel peso politico in più di un momento fine a sé stesso destinato a gravare per l’intera durata della pellicola, che nulla aggiunge all’intrattenimento divertito di un superhero movie dai molteplici guizzi e dagli evidenti limiti, se non un piccolo grande problema di fondo: è così necessario voler creare dibattito politico anche attraverso un film come Blue Beetle?

La DC insegue il dramma, trovando il colore e la famiglia

A differenza di moltissimi altri titoli DC, Blue Beetle forte di un’identità portoricana e più in generale latinoamericana rappresentata tanto dal regista Ángel Manuel Soto, quanto dal resto del cast, sceglie ben presto di rinunciare alla cupezza tipica del marchio, a favore di una ricerca buffa estremamente colorata, contaminata e per certi versi parodistica, il discorso metalinguistico e televisivo legato a El Chapulín Colorado ne è un esempio.

Ciò a cui non sembra affatto voler rinunciare è però la questione politica e drammatica della lotta tra classi e disparità economica, discorso che resta instancabilmente sfondo di un’avventura supereroistica godibile ma tutt’altro che indimenticabile, che privata di tale sottotesto, avrebbe probabilmente garantito maggior respiro e leggerezza, se non comprensione ad un titolo tutto sommato giovanile e di grande pubblico, quello cioè più spensierato e potenzialmente disinteressato.

Il problema più grosso di Blue Beetle non è però il sottotesto politico, piuttosto la sua apparente incapacità di collocarsi oltre il già visto del film sulle origini, mettendo in scena una lunga serie di momenti e cliché, interpretati anche piuttosto efficacemente (La Victoria Kord di Susan Sarandon è molto divertente) che nulla aggiungono alla moltitudine di prodotti supereroistici cinematografici e seriali visti nel corso degli ultimi anni.

Laddove la ricerca di colore e leggerezza non può che donare uno sguardo differente all’estetica originariamente – ed eternamente – cupa, rassegnata, adulta e pessimista della DC, consegnandoci un ritratto d’origini familiare e non in solitaria, la mancanza di verve e di una scrittura di peso non permettono mai realmente a Blue Beetle di mettere da parte quel divertimento goffo da film indeciso sulla propria natura. Quello che vorrebbe accontentare tutti, finendo però per non accontentare nessuno, o comunque pochissimi.

Blue Beetle: valutazione e conclusione

Blue Beetle scene post-credits cinematographe.it

Visivamente poco stimolante, seppur speranzoso, Blue Beetle di Ángel Manuel Soto, si serve di un intrattenimento action e comico e più in generale narrativo tristemente scontato e prevedibile. C’è molto poco di fresco in questo film, perfino nell’approccio iniziale di Jaime Reyes ai nuovi poteri, che nulla può – e vuole – se non la replica esatta di ciò che abbiamo visto in precedenza, confermando ulteriormente il suo essere privo di un’identità concreta, così come di una voce e di un pensiero.

Blue Beetle è al cinema a partire da giovedì 17 agosto. Distribuzione a cura di Warner Bros. Pictures.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 2.5

2.8

Tags: DC Comics