I Am Not Okay With This: recensione della serie TV Netflix

La nostra recensione di I Am Not Okay With This, serie TV Netflix che parla di adolescenza e superpoteri con Sophia Lillis e Wyatt Oleff.

Ma quanti teen drama ci sono? Sono tantissimi. Alcuni spiccano, altri sono errori tragici della natura, ma la maggior parte sono tristemente irresistibili. Netflix lo sa e non se li fa scappare. Il suo ultimo esperimento si unisce senza dubbio al gruppone di serie tv che guarderete per intero nel giro di 2 giorni (anche meno, se decidete di approfittare della quarantena da Coronavirus). Si tratta di I Am Not Okay With This, comedy-drama basata sull’omonima graphic novel di Charles Forsman (autore anche di The End of the F***ing World), che arriva sul servizio streaming il 26 febbraio.

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A dirigere la serie c’è Jonathan Entwistle, già regista di The End of the F***ing World e dell’omonimo cortometraggio che anticipò la serie. Nel cast ci sono in particolare due volti notissimi; la protagonista è Sophia Lillis e accanto a lei c’è Wyatt Oleff: i due sono stati membri del celebrato cast di IT (2017). La Lillis è apparsa anche nella bellissima Sharp Objects e la vedremo nel fantasy horror Gretel e Hansel (dal 23 Aprile al cinema); Oleff, invece era stato il giovane Peter Quill in Guardiani della Galassia Vol. 1 e 2.

I Am Not Okay With This: da grandi poteri…

I Am Not Okay With This racconta la storia di Sydney (Lillis), una ragazzina alle prese con la scuola (che fa schifo) e i coetanei (ai quali sente di non assomigliare). La sua migliore amica Dina (Sofia Bryant) si è trovata un ragazzo e lei ora si sente praticamente obbligata a fare la stessa cosa, pur non sentendosi a proprio agio all’idea. Incontra Stanley (Oleff), stralunato e dolcissimo, che le fa quasi dimenticare quanto tutto sia insopportabile. A casa ad aspettarla c’è un complicato rapporto con la madre, costretta a fare i salti mortali per mantenere Syd e il fratello dopo il suicidio del marito.

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E poi c’è anche il fastidio di dover convivere con dei superpoteri che spazzano via qualunque cosa le stia davanti nei momenti di rabbia. Una caratteristica spaventosa e incontrollabile, che la fa sentire diversa, ancor più diversa di quanto pensasse di essere.

I Am Not Okay With This: adolescenti con problemi da supereroi

Poco (quasi nulla, in realtà) di I Am Not Okay With This suona innovativo e rivoluzionario: è una storia già vista da tutte le angolazioni, ma la ripetizione non è necessariamente una barriera contro il successo e in questo caso specifico possiamo dirlo con certezza: la serie TV sarà un trionfo. Lo show, targetizzato per lo più a un pubblico giovane, non fatica a strizzare l’occhio anche a una fetta demografica più ampia con decisa convinzione come, del resto, riescono sempre a fare i teen drama. Insomma, l’attenzione di noi trentenni non sarà difficile da attirare.

L’obiettivo principale, però, sono i giovanissimi. Netflix punta ai teenager utilizzando i superpoteri di Sydney per raccontare l’adolescenza, la scoperta e l’accettazione di sé. Eppure non aspettatevi un cinecomic: I Am Not Okay With This è più di tutto una comedy godibilissima, complice anche il fatto che è composta da 7 episodi relativamente brevi (il più lungo è di 27 minuti).

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In fondo possiamo riconoscerci tutti nelle problematiche di Sydney, poteri straordinari a parte. Le sue incontenibili esplosioni di rabbia sono spesso triggerate da situazioni che la mettono a disagio, dall’inabilità ad affrontare le proprie emozioni in maniera sana; il dolore, la confusione e la furia sono sensazioni saturanti le quali, purtroppo per Syd e per chi la circonda, sono pericolose. Sono strumenti per superare la perdita del padre, un trauma corrosivo che impedisce alla protagonista di vivere una vita normale. I suoi poteri sono più che mai una metafora ben poco velata che rende la serie TV un prodotto facile da apprezzare davvero per tutti.

Lo show non teme di mostrarci la bruttezza, il dolore e il lato poco glamour dell’adolescenza (come i brufoli sulle cosce e il sesso poco soddisfacente), ci racconta il lutto e ci racconta la noia, ci racconta l’innocenza e la mancanza di responsabilità. Insomma, I Am Not Okay With This è poco Avengers e molto Spider-Man di Raimi: tiene i piedi ben piantati nel mondo reale.

I Am Not Okay With This sarà rinnovata per una seconda stagione?

Se c’è una cosa in cui la serie fallisce, però, è nell’essere esaustiva. Complice la brevità, tutto appare come un lungo prologo a qualcosa che non vediamo (non ancora, almeno), lasciando trasparire la sicurezza adamantina di ricevere un rinnovo quasi immediato. Arriverà? Probabilmente sì, ma I Am Not Okay With This non è abbastanza forte per essere tanto sicuro di sé.

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Prendiamo la Lillis, per esempio: il personaggio al quale dà vita è un’adolescente insopportabile, eccessivamente piena di ansia, fatta di faccette, sorrisoni e insicurezze. La visione è consumata dalla sua presenza, tanto che risultano assolutamente necessari i personaggi di Oleff e di Aidan Wojtak-Hissong (il suo fratellino Liam, adorabile), per smorzare la tensione e rendere i successivi momenti topici davvero credibili.

I Am Not Okay With This non è The End of the F***ing World, purtroppo

Una delle caratteristiche più pubblicizzate dello show è la presenza di Charles Forsman e, in particolare, il fatto che la sua opera precedentemente adattata – The End of the F***ing World -, abbia avuto un successo incredibile (meritatissimo, tra l’altro). I due prodotti condividono ovviamente lo stesso DNA, somiglianza che possiamo trovare nel tono, ma anche nell’estetica che, sicuramente, possiamo associare al regista Jonathan Entwistle, uno dei registi di TEOTFW e unico occhio dietro la cinepresa di IANOWT. Il paragone, però, finisce qui: non è possibile avvicinare gli show più di così soprattutto perché quest’ultimo non riesce – con tutto lo sforzo del mondo – a raggiungere le vette del primo.

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La narrativa di The End of the F***ing World è imprevedibile e bizzarra, onesta e poco rassicurante. I Am Not Okay With This si ripete e ogni svolta è sempre alquanto telefonata. L’imbarazzo – grande simbolo dell’arte di Forsman – che in TEOTFW è genuino è condivisibile, in IANOWT appare performativo soprattutto, forse, per la mancanza di un cast interessante come quello composto da Jessy Barden (Alyssa) e Alex Lawther (James) nella serie britannica.

Insomma, con I Am Not Okay With This non otteniamo nulla di straordinario, ma semplicemente qualcosa di molto, molto carino, godibilissimo, divertente e bingiabile da morire. La storia non manca di catturare il nostro interesse, le performance sono credibili e la colonna sonora, come sempre quando si parla di Netflix, è cool allo sfinimento.

Non possiamo fare altro che sperare che la seconda stagione riesca ad essere un po’ più coraggiosa.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 4
Recitazione - 3
Sonoro - 4
Emozione - 3.5

3.5

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