Da Atypical a The End of the F***ing World: le migliori serie teen di Netflix

Da Atypical a The End of the F***ing World, passando per Big Mouth e Una mamma per amica: ecco le migliori serie teen presenti nel catalogo Netflix.

C’è un mondo inesplorato eppure paradossalmente sondatissimo ed è quello dei ragazzi. Ci sono molti prodotti pensati e indirizzati a questa fascia d’età, a quella degli adolescenti che vivono i primi turbamenti, che provano qualcosa di entusiasmante, enorme e spaventoso: il mutamento della crescita. Spesso però questo universo è raccontato attraverso dei cliché stanchi e stantii, universo che produce prodotti che fanno dire: “è solo una serie per ragazzi”. Esistono però alcune serie che sono originali, interessanti e che piacciono ai giovanissimi e a coloro che l’adolescenza l’hanno passata da un po’. Netflix ha un vasto catalogo e si possono trovare varie serie teen da guardare e riguardare ancora. Il gioco sarà questo, trovare alcuni titoli che in modo speciale narrino, mostrino, ricordino cosa voglia dire essere adolescenti e dare a ciascuna serie un aggettivo per meglio comprendere il carattere dello show e il motivo per cui guardarla.

Atypical: l’adolescenza dolce di Netflix

cinematographe.it, Le migliori teen serie Netflix

Atypical – la terza stagione è uscita su Netflix il 1 novembre 2019 – è una serie speciale che mette al centro Sam, un diciottenne autistico che è in cerca di amore e indipendenza. Sam, circondato dalla madre, dal padre e dalla sorella, chiede di essere trattato come i suoi compagni, ma lui il mondo lo vive amplificato, ed è proprio il suo bello. Il protagonista vive questo viaggio scoprendosi di giorno in giorno, è un percorso divertente ma anche doloroso perché in più di un’occasione i suoi familiari e anche lui stesso si rendono conto che la crescita vuol dire perdere qualcosa, allontanarsi, comportarsi un po’ come i pinguini, animale tanto amato da Sam.

Atypical – Stagione 3: recensione dei nuovi episodi della serie Netflix

A poco a poco emerge anche il bisogno di Sam di capire l’amore, l’amicizia, la famiglia, gli altri, se stesso in quanto tale e rispetto ai suoi coetanei. Con dolcezza e delicatezza Atypical racconta l’adolescenza di un ragazzo unico e mette in evidenzia come non ci siano differenze e non ci siano sconti: l’adolescenza è un periodo brutto ma anche bellissimo per tutti.

The End of the F***ing World: l’adolescenza struggente di Netflix

cinematographe.it, Le migliori teen serie Netflix

Ci sono amori tradizionali e poi c’è quello tra James e Alyssa, due ragazzini che si sentono soli, incompresi, disperati, sono loro i protagonisti di The End of the F***ing Worldla seconda stagione è uscita sulla piattaforma il 5 novembre 2019 –, una delle serie più interessanti degli ultimi tempi. Sì, forse il tema è banale, l’adolescenza, ma è il modo in cui viene raccontato ad essere accattivante: James e Alyssa sono due numeri primi, lui è uno psicopatico, lei una folle ragazzina con una grande voglia di vivere e di avventure, che si incontrano quasi per caso e da quell’incontro nasce qualcosa di speciale. Le chiusure di lui si riempiono con l’energia di lei e le asperità di lei si livellano con la timidezza di lui e il viaggio che intraprendono insieme, nella prima stagione, è violento, drammatico e, a tratti, addirittura ironico.

The End of the F***ing World – stagione 2: recensione della serie

La serie affronta, anche nella seconda stagione – per molti un di più, ma che in realtà risulta riuscita, intensa tanto quanto la prima -,  il tema dei disturbi psichiatrici in maniera del tutto nuova anche perché immerso in un’età difficile, quella dell’adolescenza. Una serie da non perdere perché ti fa capire che non si è mai soli, o meglio che c’è qualcuno nel mondo che ti farà stare bene e sentire completo anche se tu dentro hai l’inferno o il vuoto.

Tredici: l’adolescenza necessaria di Netflix

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La scuola può essere un vero inferno e lo mostra chiaramente Tredici, una delle serie che ha scosso inevitabilmente il mondo seriale. La serie indaga una delle piaghe di oggi: il bullismo; da molti è stata criticata perché troppo forte, si parla senza mezzi termini, senza nascondere, di suicidio, di violenza sessuale, di un maschio dominante e di una donna vittima di una società, di una comunità che non l’aiuta ma anzi la addita e la critica. La serie ha inevitabilmente cambiato la concezione di un certo tipo di prodotto per i giovani, nonostante i vari problemi, e deve essere vista. Non si parla dell’adolescenza come di un periodo in cui tutto va bene, in cui ci sono solo amori, divertimento e tempo libero, ma si affrontano tematiche che purtroppo i più giovani provano sulla loro pelle ogni giorno.

Tredici – stagione 3: recensione della serie TV Netflix

Il tema del bullismo, della derisione e dell’isolamento sociale vissuti dai giovanissimi, la tecnologia che è spesso matrigna – le foto di Hanna nella prima stagione viaggiano tra i cellulari di tutti i suoi compagni -, il rapporto uomo/donna sbilanciato – le violenze sessuali nei college americani sono una piaga – sono argomenti su cui si deve ragionare e su cui anche i più piccoli devono riflettere e devono avere le proprie opinioni. Nel corso delle stagioni, qualcosa si perde forse, ma una serie come questa ci fa capire che anche un testo come questo può essere utile per portare alla luce delle problematiche assai delicate e complesse.

Skins: l’adolescenza autentica di Netflix

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Non è una serie prodotta da Netflix ma è uno show entrato nel catalogo della piattaforma. Se Beverly Hills 90210, ha dato inizio al filone del teen drama e ad un certo tipo di prodotto, Skins esce da questo filone, quello fatto da trame smielate, un mondo patinato, per entrare veramente nella mente, nei pensieri, nei corpi di un gruppo di adolescenti affrontando i problemi, gli amori e le insicurezze degli ultimi due anni del liceo.

Non ci troviamo nelle ricca America ma a Bristol. Skins è autentica, racconta, senza falsi pudori o finto perbenismo, con un linguaggio a volte triviale, il sesso, l’uso di droghe, mostra una società e degli adulti lontani, che spesso non capiscono e forse non vogliono neanche capire. La serie è un viaggio attraverso le difficoltà dell’età di passaggio e dell’incertezza.

Sex Education: l’adolescenza sessuale di Netflix

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Otis Milburn, il protagonista di Sex Education, è un liceale inesperto e socialmente impacciato che vive con la madre, una sessuologa. Circondato da manuali, video e conversazioni sul sesso, il ragazzo diventa esperto, almeno sulla carta, della materia. Quando a scuola si viene a sapere della sua conoscenza, il ragazzo si rende conto di poter sfruttare le sue nozioni per diventare più popolare. Si allea con Maeve e insieme organizzano una clinica clandestina che offre terapie sessuali per risolvere i problemi dei compagni. Mentre aiuta gli altri incontra se stesso, si scopre e, a poco a poco, risolve anche i suoi di “problemi”.

Sex Education: recensione della serie tv Netflix

La serie riesce a parlare di sesso con leggerezza e parlando di questo si fa riferimento a qualcosa di politico (avere i primi rapporti vuol dire esistere, essere, conoscersi). Sex Education è una bella e interessante serie che ci fa capire quanto si possa essere originali, irriverenti parlando di un tema che riguarda tutti (il crescere) ma declinandolo attraverso un argomento spesso ritenuto tabù (il sesso).

Stranger Things: l’adolescenza soprannaturale di Netflix

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Stranger Things non può mancare, è una delle più amate e apprezzate del catalogo Netflix ed è seguita da giovanissimi e non. La serie porta sul piccolo schermo gli anni ottanta tra continui riferimenti al cinema del passato, alla moda e alla musica di quel periodo, grazie ad un cast composto da attori che sanno il fatto loro. Stranger Things racconta la storia di un gruppo di ragazzi che tra avventure e disavventure passano dall’infanzia all’adolescenza. Stranger Things tra Demogorgoni, poteri misteriosi e spettacolari, parla di tutti noi e di ciò che in quegli anni era fondamentale: l’amicizia, l’amore, la famiglia.

Stranger Things – Stagione 3: recensione della serie tv Netflix

La serie risulta essere un perfetto modo per raccontare ciò che capita ad ogni bambino del mondo mentre sta diventando grande: i protagonisti lasciano i giochi, si dimenticano un po’ degli amici per interessarsi alle ragazze, ai primi problemi dell’adolescenza.

Le terrificanti avventure di Sabrina: l’adolescenza orrorifica di Netflix

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Il passaggio dall’infanzia all’età adulta comporta moltissimi cambiamenti non solo fisici, ma anche interiori e la vera capacità di un testo è quella di essere in grado di mostrare anche le più piccole sfumature. Le terrificanti avventure di Sabrina – basata sui fumetti pubblicati da Archie Comics – è stata in grado di fare ciò, di cogliere attraverso il perfetto mix tra teen drama e horror i mutamenti che la protagonista sta vivendo. Sabrina vive una doppia vita, metà umana, metà strega, e deve fare i conti con questo. Mentre deve decidere che strada percorrere, deve fare i conti con un mondo pieno di pregiudizi, ancora terrorizzato dal diverso: Sabrina nelle varie stagioni vede il vero volto della società delle streghe che inneggia al libero arbitrio, ma è ancora dominata da regole rigide e vetuste e da una supremazia maschile che non sembra voler cedere il passo.

Le Terrificanti Avventure di Sabrina – Parte 2: recensione stagione completa

Le terrificanti avventure di Sabrina è un grido di libertà, è una lotta per trovare la propria strada ma anche una rivolta femminista da parte di tutte queste donne – da Sabrina alle sue meravigliose zie – che non sempre hanno possibilità di scegliere. La serie è un racconto di formazione dark che pesca nell’horror, nell’occulto e nella stregoneria per mostrarci quanto possa essere meravigliosamente “spaventoso” crescere e quanto gli adolescenti siano mostruosamente mefistofelici spesso.

Una mamma per amica: l’adolescenza classica di Netflix

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Una mamma per amica è un classico, racconta la storia di Rory e di sua madre, Lorelai. Non sono solo mamma e figlia, ma sono anche sorelle, addirittura amiche. Entra in Netflix con una stagione speciale in cui lo spettatore vede cosa è successo quando le due protagoniste “sono cresciute”.

Una mamma per amica – Di nuovo insieme: recensione dell’ultimo episodio, “Autunno”

Questa serie non può non rientrare – forse un po’ barando – in questo excursus. Una mamma per amica ha fatto storia, soprattutto, lo si deve dire, con le stagioni precedenti, raccontando gli amori, le paure, le cadute e le vittorie di un’adolescente quasi perfetta, ma anche di sua madre.

Big Mouth: l’adolescenza irriverente di Netflix

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Big Mouth è una serie complessa, interessante e divertente che riesce a parlare in maniera leggera delle trasformazioni del corpo. I protagonisti sono un gruppo di ragazzini, maschi e femmine, colti nel momento in cui i seni crescono, i peni non sono più “controllabili” dai proprietari.

Big Mouth – stagione 3: recensione della serie TV Netflix

Ci sono dei “demoni” che si impossessano dei personaggi, rendendoli molto più “fragili”, al limite dell’isteria, sono gli ormoni che parlano e che mettono alla prova chi vive quest’età. I mutamenti sono narrati con un’ironia tagliente ma la serie riesce anche ad essere educativa, essendo capace di trattare ogni tipo di argomento.

Insatiable: l’adolescenza grottesca di Netflix

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Patty Bladell è un’adolescente in sovrappeso, e tale problema la rende vittima dei bulli a scuola. Dopo un incidente, Patty viene ricoverata per tre mesi e perde trenta chili, diventando una ragazza bellissima e pronta a vendicarsi delle torture subite per anni. La serie tratta il tema dell’accettazione di sé e lo fa in maniera grottesca ed ironica; molte sono state le critiche rivoltele perché tratta i chili di troppo come un qualcosa di cui vergognarsi. L’accettazione del proprio corpo è un tema caro per un giovane che sta crescendo, in un momento in cui ogni centimetro di se stessi sembra diverso dall’immagine che si ha di sé; Insatiable usa un’arma importante, la risata anche “greve”, anche grottesca, per raggiungere il suo obiettivo: smascherare i falsi miti.

Insatiable – stagione 2: recensione della serie TV Netflix

Chiaramente la scelta di trattare il tema in questa maniera è una provocazione: l’idea che la perfezione non solo esista ma sia rintracciabile in un peso ben definito, in numeri aurei è qualcosa di errato.

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