Tutti i film al cinema, dal 27 Novembre – Dai Pinguini di Madagascar a Trash, da Ogni Maledetto Natale ad I Vichinghi

Grandi film a scelta per il la settimana di fine Novembre.
Dal film di animazione I Pinguini di Madagascar, di Simon J. Smith e Eric Darnell,  alla pellicola vincitrice dell’ultimo Festival di Roma, Trash di Stephen Daldry, dalla commedia del trio Ciarrapico, Torre, Vendruscolo, Ogni Maledetto Natale, all’horror come CUB – Piccole Prede, di Jonas Govaerts, e il film di azione I Vichinghi di Claudio Faeh, oltre a Mio Papà, di Giulio Base.
A voi l’imbarazzo della scelta.

I Pinguini di Madagascar (trailer, recensione), per la regia Simon J. Smith, Eric Darnell, con John Malkovich, Benedict Cumberbatch, Tom McGrath, Christopher Knights, Chris Miller Conrad Vernon, Peter Stormare, Ken Jeong, Annet Mahendru, Andy Richter.

Skipper il leader, Kowalski il cervello, Soldato il giovane volenteroso, Rico l’esperto d’armi: in quanto agenti speciali fuori dal comune, la loro missione sarà risolvere un complicato caso di spionaggio, facendo squadra con l’organizzazione segreta “Vento del Nord”, capitanata da un lupo.
Riusciranno i nostri eroi ad unire le forze e mandare in fumo il delirante piano del malvagio dottor Octavius Brine?
E ricordate: carini e coccolosi!

Trash (recensione), per la regia di Stephen Daldry, con Rickson Tevez, Eduardo Luis, Gabrielle Weinstein, Martin Sheen, Rooney Mara, Wagner Moura, Selton Mello, André Ramiro, Jesuita Barbosa, Daniel Zettel, Nélson Xavier, Maria Eduarda, José Dumont, Gisele Fróes, Stepan Nercessian, Gabriel Weinstein.

Vincitore del Premio del Pubblico BNL – Gala all’ultimo Festival Internazionale del Film di Roma, il film vede protagonisti due ragazzi che smistano rifiuti nelle favelas di Rio; un giorno trovano un portafoglio in mezzo ai detriti giornalieri della loro discarica locale, e fanno presto ad immaginare che le loro vite cambieranno per sempre.
Ma quando la polizia locale si fa avanti, offrendo loro una grande ricompensa in cambio del portafoglio, i ragazzi, Rafael (Rickson Tevez) e Gardo (Luis Eduardo), si rendono conto dell’importanza del loro ritrovamento. Con l’aiuto del loro amico Rato (Gabriel Weinstein), il trio inizia una straordinaria avventura cercando di tenersi stretto il portafoglio, eludere la polizia, e scoprire i segreti che nasconde.
Lungo il percorso, i ragazzi dovranno individuare gli amici dai nemici, mentre cercano di ricostruire la storia del portafogli e risalire al proprietario José Angelo (Wagner Moura), rendendosi conto di non potersi fidare della polizia, guidata dal pericoloso Frederico (Selton Mello). Ma una coppia di missionari americani che lavorano nella loro favela – il disilluso Padre Julliard (Martin Sheen) e la sua giovane assistente Olivia (Rooney Mara) – potrebbero indirizzarli sulla strada giusta.

Ogni Maledetto Natale (trailer, recensione), per la regia di Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo, con Alessandro Cattelan, Marco Giallini, Corrado Guzzanti, Alessandra Mastronardi, Valerio Mastandrea, Laura Morante, Francesco Pannofino, Caterina Guzzanti, Andrea Sartoretti, Stefano Fresi.
Massimo e Giulia hanno storie e vite molto diverse. Quando si incontrano però scatta il colpo di fulmine. C’è solo un problema: il Natale si avvicina minaccioso. La decisione di trascorrere le Feste con le rispettive famiglie si rivelerà un’insospettabile catastrofe dai risvolti tragicomici. Potrà il loro amore sopravvivere al Natale?

CUB – Piccole Prede (trailer), per la regia di Jonas Govaerts, con Maurice Luijten, Titus De Voogdt, Stef Aerts, Evelien Bosmans, Jan Hammenecker.
Sam, un ragazzino di dodici anni, si avvia verso il consueto campo estivo con gli altri boy scout. Introverso e misterioso, il piccolo Sam non riesce a fare amicizia con gli altri che invece lo emarginano e lo deridono. Pian piano mentre gli scherzi ai danni del ragazzino iniziano a farsi più pesanti, cominciamo a capire che la vittima eÌ meno indifesa del previsto e il gruppo si renderà presto conto che sta tormentando il boy scout sbagliato…

I Vichinghi (trailer, recensione), per la regia di Claudio Faeh, con Tom Hopper, Ryan Kwanten, Ken Duken, Charlie Murphy, Ed Skrein, Anatole Taubman, Johan Hegg, James Norton, Leo Gregory, Bettina Kenney, Danny Keogh, Joe Vaz, Nic Rasenti, Darrell D’Silva, Richard Lothian, Daniel Janks, Mark Strepan.

Nono secolo d.C. Un gruppo di predoni vichinghi, sotto il comando del giovane leader Asbjörn (Tom Hopper), salpa per la costa della Bretagna per saccheggiare Lindisfarne del suo oro. Una violenta tempesta però manda in pezzi la loro imbarcazione al largo della Scozia e lascia i vichinghi intrappolati nel territorio nemico. L’unica loro possibilità di sopravvivenza è quella di raggiungere la roccaforte vichinga di Danelage. Peccato che il viaggio si tramuti in una corsa contro il tempo, a causa dei più temuti mercenari mandati sulle loro tracce dal re di Scozia.

Perfidia, per la regia di Bonifacio Angius, con Stefano Deffenu, Mario Olivieri, Noemi Medas, Alessandro Gazale, Andrea Carboni, Domenico Montixi.
Presentato all’ultimo Festival del Film di Locarno, la storia vede protagonista Angelo (Stefano Deffenu), cammina, immerso nell’inverno grigio di una città anonima di provincia.
Senza amore né lavoro, spende le sue giornate in uno squallido bar di periferia, sognando ad occhi aperti, anche la più banale delle vite normali.
Peppino (Mario Olivieri), è un padre che non si è mai interessato al figlio; è consapevole di non avere più tanto tempo da vivere.
Dopo la morte della moglie, Peppino di accorge di suo figlio Angelo, e si rende conto di non sapere neppure chi esso sia.

Viviane (trailer, recensione), per la regia di Ronit Elkabetz, Shlomi Elkabetz, con Ronit Elkabetz, Menashe Noy, Simon Abkarian, Sasson Gabai, Eli Gornstein, Gabi Amrani, Rami Danon, Roberto Polak, Dalia Beger, Albert Iluz, Shmil Ben Ari, Abraham Celektar, Evelin Hagoel, Keren Mor, David Ohayon.

Scelto da Israele come candidato all’Oscar 2015, e presentato con successo ai Festival di Cannes (Quinzaine des Réalisateurs), Toronto e San Sebastian, il film racconta la storia di Viviane (Ronit Elkabetz), una donna che da tre anni cerca invano di ottenere il divorzio dal marito Elisha, davanti all’unica autorità che in Israele possa concederglielo: il tribunale rabbinico. L’ostinata determinazione di Viviane nel voler conquistare la propria libertà si scontra con l’intransigenza di Elisha e con il ruolo ambiguo dei giudici. In tribunale sfilano i testimoni convocati dalle parti, mentre il “processo” si trascina con i suoi contorni al tempo stesso drammatici e assurdi.

Melbourne, per la regia di Nima Javidi, con Peyman Moaadi, Negar Javaherian, Mani Haghighi, Shirin Yazdanbakhsh, Elham Korda, Roshanak Gerami, Alireza Ostadi.

Presentato all’ultimo Festival del Cinema di Venezia, nella sezione Settimana della Critica, la storia parla di Amir (Payman Maadi) e Sara (Negar Javaherian) stanno per trasferirsi a Melbourne per continuare i propri studi.
Nelle poche ore che li separano dal volo, i due stanno sistemando le ultime cose nel loro appartamento. Con loro, in casa c’è la figlia neonata dei vicini: la tata è dovuta uscire e l’ha affidata alla coppia.
Mentre i preparativi per la partenza continuano, e dopo aver chiamato il padre della piccola perché venga a prenderla, Amir e Sara dovranno fare i conti con un evento tragico che rischia di sconvolgere la loro vita.

Qui, per la regia di Daniele Gaglianone.

Questo documentario, presentato all’ultimo Torino Film Festival, è un racconto in soggettiva di dieci abitanti della Val Susa, che offrono le loro storie, intrecciate con il movimento NO TAV, movimento di opposizione verso la costruzione della linea ferroviaria Torino-Lione.
Un analisi su come questa gente sia stata lasciata al proprio destino, dallo Stato, e che devono vedersela da soli con le forze dell’ordine.

Mio Papà (trailer, recensione), per la regia di Giulio Base, con Giorgio Pasotti, Donatella Finocchiaro, Niccolò Calvagna, Fabio Troiano, Ninetto Davoli, Emanuela Rossi, Valerio Base.
Presentato all’ultimo Festival internazionale del Film di Roma, la storia è incentrata su Lorenzo (Giorgio Pasotti) è un uomo a cui piace la libertà, lavora come subacqueo su una piattaforma poco distante dalla costa adriatica, nella sua professione è uno dei migliori, ma non vuole nessun legame e se scende sulla terraferma è solo per divertirsi. Finché una sera incontra Claudia (Donatella Finocchiaro), bella, diversa dalle altre.
Con lei è subito passione, forse amore, però Claudia non è sola: ha un figlio, Matteo (Niccolò Calvagna) sei anni.
Lorenzo da principio vede la cosa come un ostacolo, ma dopo qualche scontro nasce tra i due una sorta di complicità, affetto, un vero rapporto tra padre e figlio.
Il destino porterà gli eventi verso una conclusione inaspettata.

Master of the Universe, per la regia di Marc Bauder.
All’interno di un grattacielo nella sede del centro finanziario di Francoforte, Rainer Voss si racconta sul grande schermo, in un documentario di Marc Bauder.
Da ex “dominatore dell’universo”, broker al lavoro per società d’investimento il cui unico obiettivo produrre sempre più denaro, svela i meccanismi che hanno portato alla grande crisi finanziaria europea.