Autobahn – Fuori controllo: recensione del film con Nicholas Hoult

Doveva uscire nel 2015, ma in seguito alla bancarotta dichiarata da Relativity Media, Autobahn – Fuori controllo ha dovuto aspettare un anno e mezzo, tra vari rinvii, prima di arrivare sul grande schermo, provvidenzialmente acquistato da Open Road Films.

Il film è l’opera terza dell’inglese Eran Creevy, regista di spot e video musicali che, dopo aver fatto da assistente a Matthew Vaughn e Woody Allen, rispettivamente sui set di The Pusher e Scoop, ha diretto il suo primo lungometraggio nel 2009. Si trattava di Shifty, un applauditissimo thriller londinese a basso budget nominato ai BAFTA come miglior esordio, a cui seguì quattro anni dopo Welcome to the Punch – Nemici di sangue, action thriller co-prodotto con gli Stati Uniti che vedeva protagonisti James McAvoy e Mark Strong.

Dopo quest’ultimo film, era chiaro come Creevy avesse trovato terreno fertile nel film d’azione, sapendosi distinguere soprattutto per la scrittura di personaggi e una narrazione che, pur con i loro difetti (ma anche forse in virtù di questi), si allontanavano dalle grandi produzioni dello stesso genere. In qualche modo, Autobahn continua la scia intrapresa dal regista e sceneggiatore, non riuscendo comunque a spiccare il volo fino in fondo, pur presentando elementi che avrebbero permesso al film di costituire un caso a sé rispetto ai numerosi titoli simili che riempiono le sale.

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Autobahn – Fuori controllo: tra inseguimenti e forza dell’amore

Il film inizia subito presentandoci il protagonista, Casey, interpretato dall’ormai affermatissimo Nicholas Hoult, coinvolto in uno spericolato inseguimento lungo l’autostrada tedesca (da qui il titolo italiano del film, che si allontana dal Collide originale). Creevy ci fa solo annusare uno dei pilastri del film, ovvero le folli corse in auto, spostandosi immediatamente al centro di Monaco per raccontarci come il nostro Casey, giovane ladro di auto, si è ritrovato invischiato nella corsa per la vita contro il tempo di cui sopra. La risposta? La più vecchia del mondo: l’amore.

Il gentil ladruncolo lascia infatti il crimine dopo aver incontrato Juliette, a cui dà il volto Felicity Jones, che molti di voi ancora ricorderanno come la combattiva Jyn Erso di Rogue One: A Star Wars Story. I due si innamorano e tutto sembra andare per il meglio, ma una terribile fatalità costringerà Casey a tornare alla sua vecchia vita.

Nei primi minuti di Autobahn, Creevy costruisce il rapporto della neo-coppia e, abituati a vedere gli iperbolici personaggi à la Dominic Toretto e Co., fa piacere avere per una volta un paio di protagonisti giovani che che piantino la storia molto più a terra rispetto agli altri film di questo filone.

Il regista si prende i propri tempi per dipanare la storia d’amore, nei suoi vari momenti, e lo fa anche con un interessante gioco di montaggio, qui nelle mani di Chris Gill (collaboratore di Danny Boyle in 28 giorni dopo e Sunshine, che con Creevy aveva già lavorato al precedente titolo).

Autobahn – Fuori controllo: montaggio schizzato e sceneggiatura fiacca frenano le folli corse del film

“Io credo nel destino”, sostiene Casey quando incontra Juliette, dicendole che secondo lui quello che succede è in realtà già avvenuto; un concetto messo in scena proprio dal taglia e cuci di Gill, incrociando situazioni della coppia in diversi periodi temporali, ma non in ordine cronologico bensì con un continuo avanti e indietro, andando in realtà a costruire un unico lungo istante cristallizzato che condensa l’intero sbocciare ed evolversi del loro amore fino al nostro presente, che in realtà, per via del prologo, è anche passato, in cui gli eventi travolgeranno i protagonisti gettandoli in un gioco rischioso più grande di loro.

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Un lavoro che insomma sorprende nel suo contesto, ma dopotutto non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando di un regista europeo così come europea è l’ambientazione. Quando infatti passiamo agli inseguimenti, sembra di essere più vicini a un Ronin piuttosto che a un qualsiasi titolo hollywoodiano, senza però la mano esperta di John Frankenheimer. Il problema è che quando Casey sale in macchina, quando cioè l’adrenalina dovrebbe prendere il sopravvento, il film perde in realtà tutta la sua energia.

Autobahn – Fuori controllo (QUI il trailer italiano) uscirà in Italia il 16 febbraio, distribuito da M2 Pictures

Il secondo atto di Autobahn è praticamente tutto incentrato su folli inseguimenti, sul sedile e a piedi, e se da una parte il film di Creevy va lodato per un gusto più autentico, con stunt spericolati e un uso limitato della CGI, la fuga di Casey diviene presto insostenibile, con durate estreme a bordo di auto quasi sempre sportive e dalle enormi prestazioni, stavolta con un montaggio al cardiopalma, con rapidissimi stacchi e un numero indescrivibile di differenti angolazioni, che rendono meno giustizia proprio al grande lavoro degli stunt, lasciando spesso disorientati.

L’empatia per i personaggi presto scompare, proprio perché dopo una prima delineatura, tutta l’attenzione è dedicata alle scene d’azione. Sappiamo che Casey fa tutto ciò che fa per amore, ma non c’è niente in fondo che renda unici i protagonisti. La sceneggiatura si infarcisce presto di soluzioni sconclusionate e che non sempre tornano, con una polizia tedesca evidentemente inefficace, un branco di sgherri uno meno preciso dell’altro impugnando una pistola e colpi di scena telefonati nel primo terzo del film.

Risalta forse più, a questo punto, l’interpretazione di Ben Kingsley nei panni di un boss fuori di testa che regala, giogioneggiando, qualche risata e che rappresenta un po’ il lato folle della criminalità in cui è invischiato il protagonista; un po’ spento, d’altra parte, Sir Anthony Hopkins, la cui interpretazione del solito trafficante di droga che si nasconde dietro una facciata di legalità e filantropia sarebbe potuta finire a qualsiasi altro attore di minor risonanza.

Autobahn – Fuori controllo: a metà strada fra cinema europeo e americano

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Ed ecco quindi che il film si arena, si perde in un limbo tra cinema europeo e tipico blockbuster hollywoodiano, prendendo di quest’ultimo tutti i difetti possibili. Ed è un peccato, perché i due protagonisti, con le loro performance, cercano di dare un valore a personaggi la cui caratterizzazione sfortunatamente germoglia solamente all’inizio del racconto.

La storia dell’innamorato che “fa ciò che deve fare” per proteggere la propria metà, andando a scomodare la forza dell’amore fin troppe volte, non ha abbastanza magnetismo e le scene d’azioni non sopperiscono a tale mancanza, stancando prima del previsto a causa di un ritmo che nella parte centrale è costantemente indiavolato, impedendo l’instaurazione di una vera e propria tensione che avrebbe reso gli inseguimenti ancor più coinvolgenti, grazie alle montagne russe di emozioni che ne sarebbero derivate. Una prova, quella di Eran Creevy, che non convince e che dispiace ancor più perché l’impressione è che il regista, in fondo, abbia in testa una propria idea di cinema da raccontare, ma apparentemente incapace di gestire con efficacia i budget e le produzioni sempre crescenti (in questo caso, è coinvolta anche una compagnia cinese). Chissà, magari la prossima volta!

Autobahn – Fuori controllo (QUI il trailer italiano) uscirà in Italia il 16 febbraio, distribuito da M2 Pictures. Il cast comprende Nicholas Hoult, Felicity Jones, Anthony Hopkins, Ben Kingsley, Marwan Kenzari, Clemens Schick, Erdal Yildiz, Michael Epp, Aleksandar Jovanovic e Markus Klauk.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 2

2.5