The Next Three Days: spiegazione del finale del film con Russell Crowe

The Next Three Days: thriller al cardiopalma con Russel Crowe che lotta contro tutto e tutti per scagionare la moglie. Ma la verità quale sarà?

The Next Three Days è un thriller al cardiopalma del 2010 scritto e diretto da Paul Haggis e interpretato da Russell Crowe ed Elizabeth Banks. È stato diffuso negli Stati Uniti il 19 novembre 2010 ed è stato girato in esterni a Pittsburgh. Si tratta del remake del film francese del 2008 Pour elle (Anything for Her) di Fred Cavayé e Guillaume Lemans.

The Next Three Days: la trama del film

The Next Three Days - Cinematographe.it

Lara Brennan (Elizabeth Banks) è ingiustamente accusata di aver ucciso il suo capo ed è stata condannata all’ergastolo. Suo figlio Luke per il trauma, smette di andare a trovarla in prigione e l’unico che non si dà per vinto è John (Russell Crowe) suo marito, che non crede alle accuse rivolte alla moglie e vuole trovare la verità. Per fare questo si rivolge a un ex detenuto da cui prende spunto su come far evadere la moglie: il piano di John, infatti, prevede di far fuggire la moglie dalla prigione e scappare in un altro stato. In un susseguirsi di scene rocambolesche, John studia tutte le vie di fuga possibili, riesce a ottenere documenti falsi, e per portare a termine il suo piano è costretto a vendere tutti i suoi beni. Le cose si complicano quando la moglie viene trasferita in un’altra struttura di detenzione: John ha dunque solo 3 giorni per portare a termine il suo piano di fuga, verso la libertà. Nel frattempo gli investigatori che stanno studiando il caso di Lara, tornano sulla scena del crimine dove è stato ucciso il capo della donna. Un flashback mostra i dettagli dell’omicidio e la conseguente innocenza di Lara? La verità della storia è racchiusa in un bottone…

The Next Three Days: analisi del finale

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John, il personaggio interpretato da Russell Crowe è un professore d’inglese all’università, quindi un tipo ordinario, preciso ed estremamente tranquillo. La sua vita subisce un radicale cambiamento quando la sua quotidianità tracolla in seguito alla condanna per omicidio della moglie, personaggio ambiguo fino alla fine della storia. Purtroppo le prove contro di lei sono schiaccianti: il sangue della vittima sul suo impermeabile e le impronte digitali sull’arma del delitto non le lasciano scampo, eppure il suo John intraprende una lotta contro il tempo e contro i mulini a vento, proprio come il Don Chisciotte che stava spiegando al corso universitario. Il tre è il numero ricorrente in questo film: tre sono i membri della famiglia di John; tre gli anni di carcere, già scontati da Lara; 3 i giorni per poter portare la sua famiglia altrove e trovare una nuova dimensione di vita, dove nessuno è colpevole di nulla. In una delle scene più singolari e insolite del film, è quando John parla con Damon Pennington (Liam Neeson), un ex detenuto che è fuggito di prigione molte volte e che è pronto a dare al povero professore una spiegazione dettagliata dei rischi e delle sfide coinvolte in una missione così pericolosa e audace, come quella di far evadere un detenuto.

The Next Three Days: recensione del film di Paul Haggis

Il film è una corsa contro il tempo che termina in modo ambiguo, tanto da far pensare allo spettatore: “Ma è stata lei, oppure no?”. Il finale di The Next Three Days è senza dubbio eccitante, ma racchiude un significato molto più profondo che scavalca la finzione e punta dritto a quell’insoddisfazione generale che gli americani hanno nei confronti del sistema di giustizia penale negli Stati Uniti. In molti casi, infatti persone innocenti vengono ingiustamente condannate a causa dell’incompetenza della polizia, degli investigatori, dei tribunali, degli avvocati, giurie o giudici. Questa insoddisfazione è emersa anche in Conviction. Il finale del film ha per protagonista un bottone che non è stato mai trovato perché scivolato nel tombino per via della pioggia. Il bottone però lo vede solo il pubblico, infatti il poliziotto che verifica la scena del crimine non lo trova e crede quindi, o per lo meno si fa capire che Lara abbia ucciso realmente.