Giornata della Memoria: 7 film sulla Shoah da guardare con i bambini

L'Olocausto avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale è una delle più tragiche pagine della storia, se non addirittura la più buia. Parlare ai più piccoli e raccontare il significato della Giornata della Memoria può non essere così semplice, ma l'universo cinematografico e il suo linguaggio ci vengono in soccorso: ecco 7 pellicole sulla Shoah, tra cui una d'animazione, da guardare insieme ai bambini per raccontare loro del genocidio ebraico.

Il 27 gennaio di ogni anno è il giorno in cui si celebra la Giornata della Memoria, così chiamata in ricordo delle oltre sei milioni di vittime che i campi di concentramento nazisti e la tragedia della Seconda Guerra Mondiale hanno causato tra il popolo ebraico e non solo, anche in altre minoranze etniche o sociali.

Fin da piccoli impariamo a conoscere questa orribile pagina della storia mondiale dai libri, sui banchi di scuola, ma non è così facile far capire ai bambini quanto immensa, grave e profonda sia stata questa tragedia senza aver timore di urtare eccessivamente la loro sensibilità.

Ecco perché, nonostante in questa giornata si è soliti rivolgersi al mondo del cinema per commemorare le vittime della Shoah, non si hanno sempre le idee chiare su quali film possano essere più o meno adatti ai nostri bambini per parlar loro dell’Olocausto. Alcune pellicole, infatti, custodiscono scene troppo cruente, non adatte al pubblico di una giovane fascia d’età – è il caso, ad esempio, del capolavoro e vincitore del Premio Oscar al Miglior Film Schindler’s List o di pellicole più recenti quali Il pianista di Roman Polański.

Tuttavia, difficile non significa impossibile: ecco perché abbiamo selezionato 7 film (in ordine di uscita al cinema) che trattano il tema della Shoah adatti a essere guardati insieme ai vostri bambini. Tra questi c’è anche un cartone animato, il primo sull’Olocausto che sia stato realizzato in Europa.

1. Jona che visse nella balena

Tratto dal romanzo autobiografico scritto da Jona Oberski, il film Jona che visse nella balena è stato girato dal regista Roberto Faenza nel 1993. La vicenda si basa sulla dura infanzia di Jona, un bambino ebreo di Amsterdam, che a soli 6 anni è stato deportato in un lager insieme alla madre e costretto a fame, freddo e lavori forzati. Il titolo, invece, è un chiaro riferimento biblico al Libro di Giona, in cui il profeta viene inghiottito dal ventre di un grosso pesce e prega Dio per tre giorni e tre notti, affinché lo tragga in salvo.

Il film ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui anche il David di Donatello alla Miglior Regia e alla Migliore Colonna Sonora, a cura del maestro Ennio Morricone.

2. La vita è bella

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Premio Oscar al regista e attore protagonista Roberto Benigni, La vita è bella è un film italiano del 1997 incentrato sul tema dell’Olocausto e della deportazione nei lager. Il film ruota intorno alla famiglia Orefice: l’umorismo e la comicità delicata di Benigni fanno sì che la prima parte della pellicola sia leggera e distensiva, nonostante l’Italia fosse già in mano alle leggi razziali, ma il film riesce a mantenersi tale – per quanto possibile – anche quando la famiglia ebrea, composta dal padre Guido, la moglie Dora e dal piccolo Giosuè, viene deportata nel lager dai nazisti. Per non far capire al figlio quanto davvero stesse accadendo, Guido (Roberto Benigni) inventa una storia su un gioco a punti in cui tutti sono coinvolti. Alla fine, infatti, il piccolo Giosuè uscirà vincitore dal campo, a bordo di un carrarmato statunitense, convinto di aver ottenuto il primo premio.

Come si evince dal titolo del film e dalla splendida colonna sonora cantata dalla cantante Noa, La vita è bella è un inno alla vita stessa e alla resilienza. Il film non contiene scene di cruda violenza e pertanto è particolarmente adatto ad essere guardato con i più piccoli.

3. Train de vie

Un altro film “sperimentale”, in cui il regista Radu Mihăileanu si serve di un registro ironico per parlare dell’Olocausto. Il film racconta di una piccola comunità di ebrei che, per evitare la deportazione nei lager nazisti, ne organizza una di finzione con destinazione Palestina.

La pellicola riesce, sullo sfondo della tragedia, a far sorridere grazie ai piccoli equivoci e malintesi che succedono ai passeggeri del treno su cui viene allestita la grande fuga verso la salvezza.

4. Il bambino con il pigiama a righe

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Non è violento, ma resta pur sempre un film profondamente emozionale: diretto dal regista Mark Herman, Il bambino con il pigiama a righe è stato tratto dal romanzo omonimo dello scrittore John Boyne.

Il film racconta di un bambino tedesco di otto anni, Bruno, che insieme alla famiglia lascia la città di Berlino per trasferirsi nei dintorni di un campo di concentramento: il padre, infatti, è un ufficiale delle SS che ne è divenuto responsabile.
Dall’incontro del piccolo Bruno con Shmuel, un bimbo ebreo che vive nel lager, nascerà una splendida amicizia, ostacolata solo dal freddo filo spinato del campo. Il film ha una fine tragica, ma si rivela un ottimo spunto di riflessione sulla bestialità di questa tragedia.

5. La chiave di Sara

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Diretto nel 2010 dal regista francese Gilles Paquet-Brenner, La chiave di Sara si basa sull’omonimo romanzo di Tatiana de Rosnay e racconta la vita di Sarah Starzynski e della sua famiglia, presa dai tedeschi quando Parigi fu vittima del cosiddetto rastrellamento del Velodromo d’Inverno, la retata più grande fatta dai nazisti sul suolo francese.

A soli 10 anni, Sarah viene presa dai tedeschi ma riesce a far nascondere il fratello più piccolo dentro l’armadio, impedendo ai soldati di trovare anche lui. Protagonista della pellicola è anche una giornalista che, ai giorni nostri, cerca di rintracciare i due fratelli per sapere quale sia stato il loro destino.

6. La stella di Andra e Tati

Diretto da Alessandro Belli e Rosalba Vitellaro, il film d’animazione ha debuttato nel 2018 in Italia: la pellicola racconta la storia – vera – delle sorelle Bucci che nel 1944 vennero deportate nel campo di concentramento di Auschwitz. Durante la prigionia solo una cinquantina di bambini rimasero in vita, tra cui le due sorelle Andra e Tatiana che riuscirono a salvarsi “grazie” alla figura del Dottor Morte, il quale – credendole gemelle – le tenne in vita per sottoporle a diversi studi.

Il film è tuttora disponibile su Rai Play ed è stato realizzato con il supporto del MIUR.

7. Jojo Rabbit

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Tratto dal romanzo di Caging Skies e vincitore del Premio Oscar come Miglior Sceneggiatura Non Originale nel 2020, il film Jojo Rabbit – diretto dall’eccentrico regista Taika Waititi – è subito divenuto un cult.

La storia è alquanto curiosa e bizzarra perché racconta di un bambino, il piccolo Jojo, affascinato dalla figura di Adolf Hitler che egli vede come suo amico immaginario. Jojo fa di tutto per essere il perfetto modello di bambino ariano, ma non sa che la madre è invece una militante anti-nazista e nasconde una ragazza ebrea. Quando la mamma di Jojo viene fatta fuori dalle SS per averle ostacolate, il bambino scopre il nascondiglio di Elsa – la ragazza che si rifugia in casa sua – e tra i due nasce un’amicizia che le salva la vita.