Espiazione: la spiegazione del finale del film con Keira Knightley

Ecco la spiegazione del finale del film del 2007 diretto da Joe Wright, Espiazione, con Keira Knightley e James McAvoy.

Espiazione è un film del 2007 diretto da Joe Wright e tratto dall’omonimo romanzo di Ian McEwan. La pellicola, che vede protagonisti Keira Knightley e James McAvoy, ma anche una piccola Saoirse Ronan, fu candidata a ben 7 premi Oscar, vincendo quello alla Miglior Colonna Sonora. La storia è ambientata nel 1935 nella tenuta dei Tallis prima – quando i due amati oggetto della storia sono congiunti – e nel 1940 poi, quando i due sono separati e anche l’ambientazione si divide tra Francia e Inghilterra, dove la guerra imperversa e dove invece incombe ma deve ancora arrivare.

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Espiazione – Quando una bugia basta a rovinare la vita di due persone e vivere con i sensi di colpa

Dapprima veniamo a conoscere Briony Tallis, una bambina prodigio con la macchina da scrivere, e il modo in cui viene a scoprire, a tredici anni, la relazione tra sua sorella Cecilia e Robbie Turner, il figlio della loro domestica. A causa di una serie di equivoci, la bambina pare convincersi che Robbie sia un maniaco sessuale. Questa sua idea ha dei risvolti drammatici nel momento in cui lei stessa trova la cugina vittima di stupro: Briony, che ha effettivamente visto almeno di sfuggita lo stupratore, racconta alla propria famiglia, mentendo, che si tratta di Robbie. Questa bugia pronunciata da una testimone oculare basta per farlo ritenere colpevole e il ragazzo, che avrebbe voluto studiare all’università, viene sbattuto invece in prigione.

Qualche anno dopo, scoppia la seconda guerra mondiale, e gli viene data la possibilità di scegliere di intraprendere il servizio militare. Così, nel 1940, troviamo Robbie in Francia, deciso a imbarcarsi a Dunkirk per tornare dalla sua amata. Cecilia è invece diventata un’infermiera, e Briony a sua volta ha rinunciato al college per svolgere lo stesso mestiere perché non riesce a liberarsi dal senso di colpa per aver rovinato la vita a Robbie.  Scopriamo, per di più, che in realtà da ragazzina aveva una cotta per lui, al punto di non aver fatto una semplice deduzione derivata da supposizioni errate, ma aver mentito sapendo di mentire riguardo allo stupro della cugina, per il risentimento che provava verso di lui. Questi eventi vengono riportati nel libro che la ragazza ha già iniziato a scrivere mentre lavorava da infermiera, ma avrebbe completato solo molti anni dopo. Ma il finale dell’opera, intitolata proprio Espiazione, è ben diverso però da come effettivamente andarono le cose.

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Espiazione – La storia di Dunkirk come spartiacque tra realtà percepita ed disincantata finzione

Nella parte finale di Espiazione vediamo delle riprese dell’epoca della seconda guerra mondiale, che vedono protagonisti i soldati reimbarcati da Dunkirk, la spiaggia del nord della Francia dove ci fu la celebre evacuazione di oltre 300.000 soldati salvati dall’invasione tedesca. Queste scene, che sembra quasi non abbiano un nesso con il corso della narrazione, in realtà costituiscono un punto di cesura tra ciò che Briony ha scritto nella prima versione e ciò che invece ha inventato a posteriori per concludere il suo ultimo – e primo al contempo – romanzo. Prima di queste, vediamo delle scene di Briony nell’ospedale, dove cura i soldati arrivati a Londra dalla Francia e spera di trovare tra questi lo stesso Robbie. Qui lei si immagina Robbie a Dunkirk pronto ad essere imbarcato, tanto che la vediamo anche scrivere questa prima versione del suo libro. Dopo lo spartiacque costituito dallo sfondo storico, invece, inizia la parte che ha scritto invece in età avanzata.

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Espiazione – Briony sfoga il suo senso di colpa attraverso la rabbia di Robbie

A questo punto, infatti, vediamo Briony andare a trovare la sorella, nella cui abitazione troviamo anche lo stesso Robbie. Se Cecilia è molto fredda nei confronti della protagonista, il personaggio interpretato da James McAvoy mostra una rabbia prorompente che, essendo questa scena inventata dalla scrittrice, altro non è che uno sfogo di tutto il rimorso ed il disprezzo per se stessa che la protagonista prova per quello che ha fatto. Quest’incontro, nella realtà, non è mai avvenuto: Briony non ha avuto il coraggio di andare dalla sorella, Robbie non è mai tornato dalla Francia ma è morto in guerra e la stessa Cecilia è morta durante i bombardamenti qualche mese dopo, sempre nel 1940. Il senso di colpa e il dolore che la protagonista prova per questa realtà dei fatti è tale che lei non riesce neanche a portare a conclusione il suo romanzo. Riesce a farlo solo quando ormai comincia ad essere affetta da una forma di demenza che la porta ad avere delle perdite di memoria, e in qualche modo rimuovere il peso che la vicenda porta sulla sua capacità di scriverne. Nella scena finale in cui l’anziana Briony viene intervistata, lei stessa dice di aver deciso di dare sulla carta stampata a Robbie e Cecilia una vita insieme che di fatto non avevano potuto avere. Con la sua fervida immaginazione e la sua necessità di evasione dalla realtà, Briony dice di cercare di convincersi in questo modo di essere riuscita a trovare espiazione per il proprio drammatico errore, restituendo ai due personaggi la storia che meritavano di cui lei ingiustamente li aveva privati da giovane.