Ant-Man and The Wasp: la spiegazione del finale [SPOILER]

Il finale di Ant-Man and The Wasp ci proietta dritti verso gli eventi di Avengers 4. Ecco dunque la spiegazione del sequel di Ant-Man con Paul Rudd

Ant-Man and the Wasp è il film sui supereroi più piccoli dell’Universo Cinematografico Marvel, ma è anche un film sulla famiglia; una famiglia molto complicata che, nonostante tutto, riesce a superare i problemi che l’affliggono. Essendo anche un film “leggero” – uno di quelli da vedere con gli amici o con tutta la famiglia, il secondo capitolo di Ant-Man non manca di un lieto fine, giungendo verso la conclusione con una bella risoluzione dei problemi elencati durante il corso della pellicola. Il finale del film, però, crea dei fili di connessione con Avengers: Infinity War.

In ogni caso ci chiediamo: qual è il significato del finale di Ant-Man and The Wasp e cosa rappresenta per il futuro dell’universo cinematografico Marvel?

La recensione di Ant-Man and The Wasp

La trama di Ant-Man and The Wasp si svolge circa due anni dopo gli eventi di Ant-Man (2015). Se ricordate bene, Scott Lang (Paul Rudd) fu coinvolto nel conflitto tra il team Cap e il team Iron Man in Captain America: Civil War, che lo portò a patteggiare col governo per aver infranto le leggi enunciate negli accordi di Sokovia. Così Lang si ritrova agli arresti domiciliari pochi giorni dopo aver scontato la sua pena. Ha perso il contatto con Hank Pym e con Hope, che sono in fuga dal governo e in contrasto con Lang per aver tradito la loro fiducia, ma ha aggiustato il suo rapporto con la sua ex moglie (Judy Greer) e trascorre il fine settimana con sua figlia, Cassie (Abby Ryder Fortson).

Durante questo periodo, Hank (Michael Douglas) e Hope (Evangeline Lilly) hanno costruito un nuovo laboratorio e hanno fatto tutto il necessario per trovare un modo per rientrare nel Reame Quantico e poter salvare Janet van Dyne (Michelle Pfeiffer). Padre e figlia, infatti, credono che la donna sia viva e che possa tornare a mondo normale, dal momento che anche Scott, durante il finale di Ant-Man, è riuscito a tornare indietro.
Già da questo si nota come la famiglia sia alla base del film Marvel: da una parte abbiamo Scott che è riuscito a ricucire i rapporti con la sua ex moglie e quindi a poter passare più tempo con la figlia, dall’altra abbiamo Hope e Hank che stanno cercando di ricompattare la propria, tentando di salvare la vita alla madre di Hope, nonché moglie di Hank!

Ant-Man and The Wasp e i collegamenti col finale di Avengers: Infinity War

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Ai personaggi che già conosciamo si aggiungono il Dr. Bill Foster (Laurence Fishburne) e Ava (Hannah John-Kamen), i quali sono legati al passato di Hank Pym (Michael Douglas). La coppia costituisce una famiglia a sé, dal momento che Foster ha adottato Ava dopo la caduta dello S.H.I.E.L.D. e il padre di Ava ha lavorato per Hank in passato (ed è anche stato licenziato da lui). Ava, e in un certo senso anche Foster, sono di fatto gli antagonisti di Ant-Man and the Wasp ma non sono affatto “i cattivi”.

Facendo leva sul tema della famiglia, il film si conclude con una nota piuttosto positiva. Scott Lang termina la condanna agli arresti domiciliari e può passare più tempo con Cassie. Anche il suo rapporto con la ex moglie e col compagno di lei (Bobby Cannavale) è felice.
Nella famiglia Pym, Janet viene salvata e ora lavora al fianco di Hank, Hope e Scott. A loro si unisce anche Bill Foster che, insieme ad Ava, continua a esplorare il Reame Quantico. Insomma, tutti stanno bene, i loro problemi sono stati risolti e fanno tutti parte della stessa squadra.

Inoltre, nella scena dei mid credit, apprendiamo che Janet, Hank e Hope vengono spazzati via allo scoccare di dita di Thanos, mentre Scott Lang rimane intrappolato nel Reame Quantico. Tale scena, che si riallaccia al finale di Avengers: Infinity War, spiega perché Ant-Man è l’unico ad apparire nei concept art di Avengers 4.

Leggi qui il perché di quelle scelte nella scena mid-credit di Ant-Man and The Wasp

Qual è il futuro degli eroi Marvel di Ant-Man and The Wasp?

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Cassie Lang, ovvero al figlia dell’eroe protagonista, potrebbe entrare a far parte del team dei giovani Avengers? Durante la conversazione in cui Cassie convince suo padre a infrangere le regole e ad aiutare Hope e Hank, la ragazzina dice che a Scott Lang serve una spalla, ma forse neanche lui si accorge che la piccola stava parlando di se stessa.
Ma che padre sarebbe se permettesse ciò? C’è però da dire che una situazione analoga esiste già, in un certo modo, tra Hank e Hope. L’eroina interpretata da Evangeline Lilly alla fine riesce a vestire i panni di Wasp e lo fa andando contro le aspettative del genitore, che vorrebbe chiaramente proteggerla.
Tornado a Cassie, fa una scherzosa resistenza prima di ammettere che Hope è la compagna di suo padre.

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La suddetta scena – insieme alla sequenza finale del film in cui Hope e Scott, dove Cassie dice che vuole solo “aiutare le persone” – rappresenta un presagio intenzionale a causa di come il film finisce davvero. La scena dei mid credit mostra Scott intrappolato e solo, senza la sua “famiglia” di eroi e certamente senza alcun partner di cui parlare. A chi si unirà Scott Lang quando poi riemergerà dal Reame Quantico (da notare che Janet dice espressamente di evitare “i vortici temporali” nel suo cammino verso il regno quantico) in futuro, per Avengers 4?

Intanto una Cassie adulta è già stata scelta per far parte del cast di Avengers 4, si tratta dell’attrice Emma Fuhrmann. Nei Marvel Comics, poi, Cassie Lang è un’eroina abbastanza nota, quindi l’idea di base non sarebbe affatto malvagia! Stando alle informazioni originale, Cassie segue le orme di suo padre e diventa una versione di Ant-Girl o Giant-Girl, ma è anche conosciuta come Stature e, più recentemente, Stinger. Cassie Lang è anche un membro degli Young Avengers – qualcosa che senza dubbio vedremo nell’MCU, anche se non è così. È tempo che i giovani vengano introdotti tra gli eroi cinematografici della Marvel e Cassie è probabilmente una parte fondamentale di questa Fase 4.
Per il momento, la ragazzina è sempre senza il padre!

Janet Van Dyne si è evoluta

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Michelle Pfeiffer nei panni di Janet van Dyne è perfetta, ma il talento dell’attrice non emerge abbastanza in Ant-Man and the Wasp. Una nota stonata potrebbe insinuarsi nella sua forma: un personaggio bloccato per decenni nel Reame Quantico può ritornare alla realtà in perfetta forma?
Tuttavia, la genialità di Janet è pari a quella di Hank Pym, ma apparentemente più concentrata ed equilibrata. È la manipolazione della sua formula da parte di Scott Lang a salvarla e, anche quando Hank entra nel Regno Quantico per cercarla, è Janet che deve salvarlo affinché possano fuggire insieme.

In qualche modo Janet è stata in grado di vivere e imparare e pianificare nei Regni Quantici per tutto questo tempo. Ci è stato detto che il tempo funziona diversamente nel Reame Quantico, ma ciò non ha impedito a Janet di continuare a invecchiare. Tuttavia, ha ottenuto il potere di usare l’energia quantica con un semplice tocco; è per questo che può aiutare a guarire Ghost.

C’è di più in questo? La calma di Janet sembra strana. Nonostante sia rimasta da sola per tutti questi anni, la donna si dimostra placida e ciò è strano, specialmente se abbinato al suo costume (dove ha preso quel mantello e cosa sta mangiando?). Conosce persino i “vortici temporali”, li ha nominati nella scena dei titoli di coda. Forse c’è di più nel futuro di Janet nel MCU di quanto pensiamo. Non può averlo vissuto incolume, giusto?

Ecco come Ant-Man and The Wasp ci conduce verso Avengers 4

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Parlando delle particelle Pym e dell’energia quantistica, devono esserci delle conseguenze per questo potere; Janet sfugge al Reame Quantico con qualche conseguenza. Questa non è l’unica volta in cui abbiamo sentito menzionare avvertimenti delle relative conseguenze senza effettivamente vederle. Il reame quantico ha un prezzo!
Scott Lang lo menziona e Hank Pym sperimenta quanto sia dura entrare nelle diverse fasi  del Reame Quantico. Ma c’è di più e ha a che fare con la tecnologia di spostamento della dimensione stessa. A tal proposito il cast ha parlato in precedenza dell’effetto negativo che le particelle Pym hanno causato su Darren Cross alias Calabrone (Corey Stoll) nel corso del primo film, oltre che del rapporto tra quest’ultimo e Hank Pym, talmente arrabbiato e arrogante da aver bruciato i ponti con tutti i partner con cui ha lavorato in passato. Il film potrebbe persino spiegare alcune delle azioni passate di Elihas Starr alias Testa d’Uovo (il padre di Ava) che hanno portato alle condizioni di Ava.

Cosa faranno Scott Lang e Hope? E a cosa si riferisce Janet quando dice a Hank che si è evoluta nel Reame Quantico?

Il regno quantico in Ant-Man and The Wasp

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La parte più attraente di Ant-Man è che è stato l’unico film del Marvel Cinematic Universe a includere e raccontare la storia di un eroe con una famiglia e, nel sequel, di generazioni di famiglie. Questa dinamica diventa ancora più complicata e continua ad espandersi in Ant-Man e nel Wasp con le aggiunte di Bill Foster e Ava o Goliath e Ghost.
L’idea della famiglia nel film di Peyton Reed è dilagante e prescinde dal legame di sangue. L’eroe principale, per esempio, non è legato solo alla figlia e alla ex moglie, ma anche ai suoi amici che lo supportano in tutto: Luis (Michael Peña), Kurt (David Dastmalchian) e Dave (T.I.). Questo ci fa intuire che in Avengers 4 l’eroe più piccolo del MCU non deve essere solo; molto probabilmente sarà spalleggiato da Cassie e Ghost, visto anche che  Kevin Feige ha detto che presto ci saranno più eroi femminili nell’Universo Cinematografico Marvel.

Tuttavia, questi eroi devono essere obbligatoriamente raccontati in un altro film: c’è molto di più da dire sul conto di un personaggio come Ghost di quanto siamo riusciti ad apprendere nel secondo capitolo di Ant-Man e lo stesso vale per Foster.
Michael Douglas, dal canto suo, si è detto fiducioso della realizzazione di un prequel in cui si potrebbe usare la tecnologia di invecchiamento in modo che i giovani Bill, Hank e Janet possano essere considerati i Vendicatori originali negli anni ’90. Dopotutto i Marvel Studios amano giocare con le timeline e il prossimo film sarà ambientato negli anni ’90.