The Tale: recensione del film con Laura Dern ed Ellen Burstyn

La nostra recensione di The Tale, dramma biografico con Laura Dern, Ellen Burstyn, Elizabeth Debicki e Frances Conroy in onda su Sky Cinema.

The Tale è un film del 2018 scritto e diretto da Jennifer Fox e basato sulla sua stessa vita, indelebilmente segnata da un caso di ripetuto abuso sessuale in giovanissima età. I protagonisti sono Laura DernEllen Burstyn, Elizabeth Debicki, Frances Conroy, Jason Ritter e il compianto John Heard (Fuori orario, Mamma, ho perso l’aereo), alla sua ultima interpretazione prima del suo improvviso e prematuro decesso. Dopo la presentazione al Sundance Film Festival, The Tale è stato acquistato da HBO, che l’ha trasmesso a partire dal 26 maggio. Il film è andato in onda in prima TV italiana il 20 luglio, grazie a Sky Cinema.
The Tale

La regista Jennifer (Laura Dern) conduce un’esistenza apparentemente serena insieme al suo compagno. La sua routine viene scombussolata dal ritrovamento da parte della madre Nettie (Ellen Burstyn) di una storia scritta da Jennifer a 13 anni, in cui viene raccontata, con l’ingenuità tipica dell’età, un’inquietante storia fra l’allora ragazzina e i suoi due allenatori di equitazione, Mrs. G (Elizabeth Debicki Frances Conroy) e Bill (Jason Ritter e John Heard), entrambi adulti. Leggendo le parole da lei scritte, Jennifer capisce che la verità è ben diversa da come ricordava, o da come si era autoimposta di ricordare, e comincia un lavoro di analisi interiore e ricerca dei responsabili per portare alla luce quanto da lei subito.

The Tale: un doloroso viaggio nel triste passato di Jennifer FoxThe Tale

Con The Tale, Jennifer Fox mette in scena una dolorosa parte della sua stessa vita, trascinando lo spettatore in un lacerante caso di abuso fisico ed emotivo, che con il passare dei minuti dispiega lentamente ma inesorabilmente la propria portata. Anche a causa della sua personale connessione con la vicenda narrata, la regista opera una scelta coraggiosa, spiazzante ma in fin dei conti riuscita, ovvero quella di mettere in secondo piano la spettacolarizzazione di una vera e propria tragedia umana per privilegiare un approccio più intimo e psicologico, nell’intento di fare percepire allo spettatore ciò che lei stessa ha provato e vissuto.

Jennifer Fox ha dichiarato di avere pienamente compreso quanto le era accaduto solo dopo i 40 anni. The Tale percorre così i passi della propria regista, mostrando con realismo e dovizia di particolari quanto avviene in una mente sconvolta da un orrore troppo forte non soltanto per essere rivelato, ma anche per essere accettato. Nessuna seduta di psicoanalisi, nessun crollo emotivo, pochi scatti d’ira, ma tanti confronti diretti lucidi e intensi, che compongono un complesso puzzle emozionale, per il quale è impossibile non provare dolore e rammarico.

The Tale gode della solita strepitosa performance di Laura Dern

Con continui salti avanti e indietro nel tempo e passando agilmente fra l’inesperta mentalità di una tredicenne e la più consapevole ottica di un’adulta, The Tale ci mostra tutte le piccoli e grandi bugie che una ragazzina fragile e sconfitta racconta a se stessa per auto proteggersi, come l’età leggermente modificata da 13 a 15 anni per rendere meno terribile quanto successo o la visione innocentemente romantica della vicenda. È proprio la differenza di sguardo fra la Jennifer bambina e quella adulta a rendere angosciante la narrazione, trasformando dei dialoghi apparentemente asettici e degli sguardi non particolarmente sinistri in sudici tasselli della vicenda. Una narrazione complessa e per certi versi poco enfatica, che inizialmente lascia spiazzati ma che nel corso del film incassa con gli interessi quanto investito, portando lo spettatore a vivere con maggiore empatia la storia di Jennifer.

Laura Dern è come al solito fenomenale a rendere quello che è prima di tutto un percorso interiore di presa di coscienza dei fatti, dando vita a una performance di grande misura ed equilibrio nella prima parte del film, per poi lasciare che le emozioni più viscerali prendano il sopravvento nel climax finale. Un’interpretazione di grande intensità e sostanza, che conferma il talento e il carisma di una delle migliori attrici in circolazione. Non da meno il premio Oscar Ellen Burstyn, nei panni di una madre apprensiva e tormentata, che in età ormai avanzata era di rimediare a quanto da lei non compreso, o negato, molti anni prima.

The Tale: un film crudele e necessario

Elizabeth Debicki Jason Ritter, interpreti della versione giovane dei due aguzzini di Jennifer, sono per buona parte del film penalizzati dalla scelta della regista di rendere il dramma più lucido possibile, proprio per trasformare in immagini il punto di vista spontaneo e inesperto di una ragazzina che accetta tutte le attenzioni che le vengono date, senza avere il quadro generale di ciò che sta accadendo. Soltanto in alcune sequenze, come quella del primo abuso fisico subito da Jennifer (che la regista nei titoli di coda dichiara realizzata con una controfigura adulta), i due giovani attori riescono a dare un tocco più sinistro ai propri personaggi, spettacolarizzazione necessaria per creare un impatto emotivo più profondo nel pubblico. Perfetti i più esperti Frances Conroy e John Heard, che riescono a delineare alcune sfumature più torbide dei rispettivi personaggi, orchi ormai invecchiati e pressoché inoffensivi, ma consapevoli del dolore da loro provocato.

The Tale

Tirando le conclusioni, The Tale si rivela un dramma biografico coraggioso, originale e di grande impatto emotivo, non particolarmente ricercato dal punto di vista registico e fotografico, ma decisamente efficace per il suo saper tratteggiare il percorso interiore di una donna mortificata e spezzata in gioventù, attraverso dialoghi secchi e pungenti e un’invidiabile introspezione psicologica. Un film crudele e necessario, che ci ricorda dei soprusi che quotidianamente avvengono anche nei luoghi e nelle situazioni apparentemente più sicuri, spingendoci al tempo stesso a scavare costantemente nel nostro animo e nel nostro passato per superare le nostre esperienze più dolorose.

Regia - 3
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

3.6

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