Venezia 76 – Storia di un matrimonio (Marriage Story): recensione

Recensione di Storia di un matrimonio (Marriage Story) di Noah Baumbach con Adam Driver e Scarlett Johansson: un film sincero, divertente e straziante.

Come siamo alla fine di una relazione? Rancorosi, senza dubbio. Arrabbiati, per aver fallito noi stessi, ma anche con quel partner che non ci ha mai veramente ascoltati. O che forse noi non volevamo ascoltare. Dolore, astio, l’incontrollabile ira che monta partendo anche dalla più piccola fiamma e che divampa bruciando qualsiasi cosa attorno. Ma è anche di malinconia che si parla. Di una strana dolcezza, così amara nel ricordare i primi incontri, la prima volta che ci si è toccati, l’istante dell’innamoramento. Quei momenti che si ricordano con un sorriso a mezza bocca. Quel velo che ricopre il viso, lo spegne un attimo, ma solo per illuminare quei pochi, felici pensieri rimasti. È così la fine di una relazione. E così è Storia di un matrimonio (Marriage Story), nuovo film scritto e diretto da Noah Baumbach sulla causa di divorzio di Charlie e Nicole, Adam Driver e Scarlett Johansson; ritorno a una separazione dopo Il calamaro e la balena, che ribalta il punto di vista spostandolo da quello della coppia di figli ai coniugi di una famiglia divisa tra New York e Los Angeles, tra il bisogno di nuova vita di lei e di stabilità della compagnia teatrale di lui.

Storia di un matrimonio (Marriage Story) – Noah Baumbach e la sincerità di un amore e il suo finire

Storia di un matrimonio (Marriage Story) cinematographe.it

È attraverso le sensazioni che Baumbach traghetta i suoi personaggi nelle fasi di un rapporto oramai insostenibile. Sensazioni così vivide perché parte della vita di tutti. Precise, verissime. Talmente vere da scuotere per la loro sincerità, chiara al punto da far comprendere fino in fondo l’autenticità che spinge i propri personaggi a scontrarsi inevitabilmente. Perché è il divorzio di una coppia che si è amata intensamente, che non ha saputo più parlarsi, che ha smesso di condividere lo stesso letto. Idee, aspettative, visioni future che non riescono più a incontrarsi e che un film come Storia di un matrimonio (Marriage Story) restituisce con tutta l’inconciliabilità appartenete ai suoi personaggi. Con una naturalezza che va rappresentando i loro sentimenti e va toccando in una profondità che credevamo fosse soltanto nostra. Intima e privata.

Ma è sempre dagli scontri che nasce la risata, le incongruenze che Baumbach rende cavalli di battaglia e utilizza per portare la comicità al massimo delle sue potenzialità. Spontaneità giostrata al millimetro, interazione tra personaggi che nelle sottigliezze recuperano il lato bizzarro delle persone, della vita stessa. Perché lasciarsi è soffrire, ma è anche l’assurdità delle situazioni che alimenta i rapporti umani; la surrealtà svampita di Baumbach che il cineasta sostiene con un lavoro di rifinitura che parte prima di tutto dalla sceneggiatura, che finisce con la messa in opera di interpreti e comprimari meravigliosamente in parte nei propri ruoli.

Storia di un matrimonio (Marriage Story) – le risate e le lacrime di due talenti: Adam Driver e Scarlett Johansson

Storia di un matrimonio (Marriage Story) cinematographe.it

Nell’irregolarità emotiva che il divorzio scatena, Storia di un matrimonio è un sofisticato equilibrio dove il dramma diretto e la commedia più irresistibile oltrepassano continuamente il proprio limite, reso sempre più invisibile nel proseguirsi, arrivando a compenetrarsi fino a sparire. Ed è in quel momento che il film lascia che le lacrime sulle guance dello spettatore non abbiano più alcuna distinzione, che siano state provocate dal dolore straziante di un litigio spinto all’eccesso o dalle risate irrefrenabili di due genitori e la loro nuova ingestibile quotidianità.

E, a dimostrazione di un talento confermato e che sorprende ogni volta a ogni nuova opera, Adam Driver dà se stesso per salvare un rapporto, per tenere vicino il proprio figlio, per continuare a lavorare come regista nella sua compagnia di teatro. Lo fa tagliandosi per sbaglio, cantando in un bar nel centro di New York, piangendo fino a prosciugarsi, distrutto sul pavimento di un appartamento che non voleva nemmeno comprare. Sostenuto e accompagnato da una Scarlett Johansson di cui rischiamo ogni volta di dimenticare la versatilità, e che si rinnova con una performance impeccabile, eccellente come quella del suo co-protagonista, sia nel ricordare con patimento un amore, sia incline alla più istintiva delle risate. Perché così è l’amore. Così funzionano le coppie. Così è la Storia di un matrimonio.

Regia - 5
Sceneggiatura - 5
Fotografia - 5
Recitazione - 5
Sonoro - 5
Emozione - 5

5