Gli ospiti: recensione del film d’esordio di Svevo Moltrasio

Dall’autore di Ritals, la web-serie, un lungometraggio d’esordio realizzato in crowdfunding che sotto il peso di un’ambizione incontrollata e di uno sguardo tragicamente emulativo ai maestri del genere, crolla senza più rialzarsi. Dal 12 ottobre al cinema

Sottilmente intuibile, a partire dalla sequenza d’apertura che realizzata con l’ausilio di un drone dalla scarsa qualità d’immagine, accompagna i titoli di testa del film, mostrandoci con passo fastidiosamente flemmatico e dilatato, un’area fuorimano di Roma e il sopraggiungere di un temporale, il fallimentare Gli Ospiti è destinato a non arrestare la sua corsa, trascinandoci a fondo con sé.

Al centro dell’esordio in forma di lungometraggio del celebre Youtuber, Svevo Moltrasio, autore di Ritals, c’è un casale intorno a cui prendono vita, intrecciandosi e alternandosi tra loro, una miriade di confuse dinamiche sentimentali, emotive, sociali e perfino politiche.
Queste ultime, vittime di un’ambizione incontrollata, che le vorrebbe filtrate da uno sguardo cinico e sagace, e in qualche caso perfino feroce, tentano in ogni modo di riflettere, su questioni oggi attuali più che mai, come la lotta tra classi, le questioni di genere, di identità e quelle di etnia, senza tuttavia prendere una chiara posizione, restando perciò in un fragile equilibrio, tra il tutto e il nulla, destinato molto presto a spezzarsi, sbilanciandosi verso il nulla.

Gli idioti?

Quattro coppie, un estraneo e uno sciocco. All’esterno del casale, vero e proprio protagonista del film, impazza il temporale: tuoni e fulmini ulteriormente sovradimensionati da un sound design ancora una volta posticcio e fin troppo figlio di un progetto oltre il low budget, dunque carente su più fronti, non sembrano affatto spaventare l’allegra combriccola, trovandola perfino estranea e sorpresa, dinanzi alla furia della natura.

Inevitabile dunque riflettere se Gli Ospiti non tratti che di stupidità, considerato che, oltrepassata la prima metà del film, siamo costretti ad ascoltare ed osservare chi, nel bel mezzo di un’apparente tempesta si chiede: ma è arrivato il temporale?
Nonostante questo, il film procede e non è chiaro quale sia la sua intenzione primaria, tanto in fatto di sintassi narrativa, quanto di volontà autoriale.  

Però, le quattro coppie non smettono di litigare, e i motivi sono tra i più futili, finché una prima svolta narrativa, degna di tale nome, seppur sviluppata soltanto a metà, non spezza il caos, alimentando una nuova miccia, questa sì, potenzialmente interessante, scaturita dalla domanda: lui chi è?

Da qui ha inizio un altro film, differente da quello visto in precedenza, che svestiti i panni di un modello Mucciniano fuori forma ed evidentemente da rattoppare in più punti, veste scomodamente anche quelli del dramma sociale a tinte thriller che prende a piene mani dal cinema di autori estremamente differenti tra loro, come Roman Polanski (Carnage; 2011), Stephen Karam (The Humans; 2021), Sally Potter (The Party; 2017), Karyn Kusama (The Invitation; 2015) ed il nostrano Stefano Lodovichi (La stanza; 2021), senza riuscire ad avvicinarsene, nemmeno lontanamente.

Di carne al fuoco, o meglio, di materia narrativa, c’è n’è molta, fin troppa, tanto che ben presto il focus del film muta improvvisamente, spostandosi dalla questione dell’estraneo che nessuno conosce, al surrealismo, che diviene poi in corso d’opera vero e proprio non-sense, rispetto ad una riflessione inizialmente acuta e in seguito involontariamente comica, sulla fragilità delle nostre convinzioni se interrogate e destabilizzate fino all’esaurimento e alla resa, dal caos, celato in ogni di noi e nella società.

Gli Ospiti: valutazione e conclusione

Gli Ospiti di Svevo Moltrasio - Cinematographe.it

Il grande problema dell’esordio di Moltrasio è che di potenziale sembrerebbe perfino essercene e lo si intuisce da alcuni passaggi di scrittura, così come da diverse intuizioni registiche, qui chiaramente limitate considerata la natura del progetto.
Eppure sono molte più le sequenze durante le quali il film si perde, esplorando a vuoto dinamiche narrative tristemente fiacche e ingenue, rispetto a quelle rare occasioni di convincimento emotivo, in cui lo spettatore è realmente interessato e attento a ciò che accadrà.

Non è dunque d’aiuto, al contrario spietatamente d’ostacolo, un intero segmento finale, a causa del quale Gli Ospiti, peccando ancora una volta d’ambizione e pretenziosità, insegue la catarsi, la violenza e la soluzione misterica, senza tuttavia poterselo permettere e suscitando purtroppo – o forse per fortuna – ben più di qualche risata.

Gli Ospiti di Svevo Moltrasio è al cinema a partire da giovedì 12 ottobre. Distribuzione indipendente.

Regia - 2
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 2
Recitazione - 2
Sonoro - 2
Emozione - 2

2.1