Annientamento: recensione del film Netflix con Natalie Portman

Annientamento ci lascia con profonde riflessioni sull'umanità, sul suo cammino e sui suoi difetti

Annientamento (Annihilation il titolo originale) è un film del 2018 scritto e diretto da Alex Garland, alla sua seconda regia dopo il convincente Ex Machina. Annientamento è basato sull’omonimo romanzo di Jeff VanderMeer, primo capitolo della sua Trilogia dell’Area X. Protagonisti di una pellicola che fonde abilmente fantascienza, filosofia e mistero sono il premio Oscar Natalie Portman, Oscar IsaacJennifer Jason LeighGina RodriguezTessa Thompson e Tuva Novotny. La Paramount e le altre case produttrici del film hanno stretto uno storico accordo di distribuzione con Netflix, limitando l’uscita in sala di Annientamento in tre soli paesi del mondo (Usa, Canada e Cina) e lasciando alla celebre piattaforma di streaming il diritto di renderlo disponibile meno di 20 giorni dopo.

Annientamento cinematographe

Dopo essere stato impegnato per molto tempo in una missione segreta, il soldato Kane (Oscar Isaac) torna fra le braccia della moglie Lena (Natalie Portman), affermata biologa. L’uomo versa però in gravi condizioni, e viene prelevato dall’esercito insieme alla moglie per ulteriori ricerche. Lena scopre così dell’esistenza della cosiddetta Area X, una zona in continua espansione, di origine misteriosa e dotata di inquietanti poteri, dalla quale solo Kane è stato in grado di fare ritorno. Lena si avventura così insieme alla Dottoressa Ventress (Jennifer Jason Leigh), Anya Thorensen (Gina Rodriguez), Cass Sheppard (Tuva Novotny) e Josie Radek (Tessa Thompson) per indagare su questa minaccia per l’intera umanità.

Annientamento: fantascienza ambiziosa e coinvolgente

Annientamento cinematographe

Alex Garland conferma le buone impressioni suscitate con la sua già citata opera prima Ex Machina, mettendo in scena un’ambiziosa e coinvolgente pellicola di fantascienza, capace di  fare riflettere lo spettatore sull’esistenza e suoi suoi misteri e di affascinarlo al tempo stesso con uno strabiliante impianto visivo, che avrebbe meritato il palcoscenico delle sale cinematografiche di tutto il mondo per mettere in mostra tutte le sue importanti qualità. In un cinema popolare contemporaneo sempre più piatto e privo di inventiva, Annientamento stupisce per il suo saper intrattenere, sconvolgere e meravigliare lo spettatore, utilizzando il viaggio all’interno di una zona che a molti cinefili ricorderà quella del capolavoro di Tarkovskij Stalker come metafora di un ragionamento complesso sulla vita, sulla sua continua trasformazione e sulla sua autodistruzione.

Protagonista del racconto è una perfetta Natalie Portman, che incarna con abilità una donna smarrita dagli eventi che la coinvolgono e annientata dalle sue stesse colpe e dal peso di un matrimonio in grave crisi. La sua Lena simboleggia l’asse portante dell’intera pellicola, ovvero la possibilità e la necessità di trasformarsi e rigenerarsi in qualcosa di nuovo e possibilmente migliore, fuggendo dall’atavica tendenza del genere umano ad autodistruggersi. Con il suo carico di mostri, pericoli, misteri, visioni ed eventi inspiegabili, l’Area X diventa per 5 donne una possibilità di affrancamento dai rispettivi dolori e un’opportunità per ricongiungersi con la propria interiorità, mettendo a nudo paure ed emozioni e trovando un nuovo equilibrio.

Annientamento sulla scia di 2001: Odissea nello spazio

Alex Garland riesce nella non facile impresa di portare avanti con lucidità e spessore tre piani narrativi, muovendosi con sicurezza e astuzia fra ciò che è avvenuto prima dell’Area X, ciò è successo al suo interno e ciò che è successo dopo, utilizzando il personaggio di Natalie Portman e un sapiente utilizzo del flashback come anelli di congiunzione per la creazione di un puzzle che con il passare dei minuti svela lentamente ma inesorabilmente tutta la propria forza. Il regista britannico si districa inoltre con maestria fra diversi generi e sottogeneri, rendendo Annientamento una pellicola difficilmente classificabile, costruita certamente su un impianto fantascientifico, ma venata di sfumature che la portano ad attraversare efficacemente thriller paranormale, horror, fantasy e dramma familiare, con inserti scientifici e filosofici che non penalizzano mai il racconto.

Annientamento trasporta lo spettatore in una dimensione onirica e abbagliante, che Rob Hardy fotografa magistralmente, dando un proprio peso e la giusta importanza a luci, ombre e dettagli scenografici. Alex Garland infonde al proprio film atmosfere mutevoli e apparentemente contraddittorie, spaziando con grande naturalezza dal cinema più cerebrale al puro intrattenimento, da sequenze visionarie e sognanti ad altre che raccontano nel modo più limpido e genuino possibile la quotidianità dell’amore, senza mai rinunciare al fascino del mistero e dell’ignoto. Sulla scia di pietre miliari della settima arte come 2001: Odissea nello spazio, l’atto conclusivo di Annientamento antepone l’immagine alle parole, la sensazione al ragionamento, la suggestione alla spiegazione, lasciando che sia lo stesso spettatore a colmare le zone grigie del racconto, pur lasciando abbondanti indizi per interpretare al meglio gli eventi.

Annientamento: un racconto mai frivolo o rassicurante

Come solo la grande fantascienza sa fare, Annientamento ci lascia con profonde riflessioni sull’umanità, sul suo cammino e sui suoi difetti (splendido in tal senso il discorso sull’autodistruzione del personaggio di Jennifer Jason Leigh) e con tante domande sul destino e sulla vera natura dei suoi protagonisti. Ma ciò che importa davvero non è tanto che cosa sia avvenuto o si sia insinuato all’interno di Kane e Lena, quanto il fondamentale e irreversibile cambiamento avvenuto nelle loro personalità e nel loro amore. La purezza del sentimento e la seduzione dell’enigmatico si abbracciano così indissolubilmente in un finale di rara intelligenza, destinato a fare discutere gli appassionati.

Annientamento cinematographe

In un mondo del cinema che rifugge sempre più l’impegno e la profondità, Annientamento ha il merito e il coraggio di mettere in scena un racconto mai frivolo e rassicurante, accompagnandolo con una ricerca dello splendore estetico e del dettaglio (da sottolineare il ripetuto utilizzo nel film di un bicchiere d’acqua) che ha pochi eguali nella contemporaneità. Un’audacia artistica che fa chiudere più che volentieri un occhio su qualche veniale difetto, come il mancato approfondimento di alcuni personaggi secondari o alcune ridondanze nelle sequenze più paurose, rendendo Annientamento un termine di paragone per le future produzioni Netflix, nonché un timido raggio di speranza per la fantascienza e per il cinema tutto.

Annientamento è disponibile su Netflix dal 12 marzo.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 4.5
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

4