Shin’ya Tsukamoto presenta il suo romanzo al Ca’ Foscari Short Film Festival

Al Ca' Foscari Short Film Festival 2022, Shin'ya Tsukamoto presenta il suo romanzo "Un serpente di giugno", tratto dall'omonimo film.

Ormai in dirittura di arrivo, il Ca’ Foscari Short Film Festival 2022 continua a riservare sorprese, fra cui il ritorno di Shin’ya Tsukamoto, regista giapponese che la scorsa edizione era stato protagonista di una masterclass, in occasione della quale avevamo avuto modo di intervistarlo (QUI il video del nostro incontro). Quest’anno, il cineasta nipponico torna per presentare l’edizione italiana del suo romanzo Un serpente di giugno, basato sull’omonimo film diretto da Tsukamoto nel 2002 e arrivato finalmente nel nostro Paese grazie all’editore Marsilio. Durante la conversazione moderata da Francesco Vitucci (docente di lingue orientali all’università di Bologna che ha curato la traduzione del romanzo), Shin’ya Tsukamoto ha spiegato come abbia lavorato alacremente per trasporre su carta quanto aveva girato per il grande schermo; una sfida particolarmente impegnativa data la ricchezza delle immagini suggestive nel film originale. Il regista si è detto emozionato all’idea che il suo libro sarà finalmente disponibile in Italia, trattandosi del Paese che lo ha scoperto e che gli ha riservato più riconoscimenti. Il video dell’incontro è disponibile in calce all’articolo.

Oltre a Shin’ya Tsukamoto, il pubblico del Ca’ Foscari Short Film Festival 2022 ha potuto incontrare Ashish Pandey protagonista del programma dedicato al cinema indiano e curato da Cecilia Cossio. Il regista, in collegamento da Mumbai, ha presentato una selezione di tre suoi cortometraggi: The Cabin Man (2007), Khule Darwaaze (2010) e Nooreh (2018). I lavori proiettati per l’occasione riflettono su temi come la solitudine e l’importanza delle relazioni personali, soffermandosi anche sui violenti scontri fra India e Pakistan. 

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Un fotogramma di Nooreh, fra i corti di Ashish Pandey presentati al Ca’ Foscari Short Film Festival 2022

Lo sperimentalismo e i maestri del passato sono invece stati al centro dei programmi speciali, a partire da “Lo sguardo sospeso”, che ha visto salire sul palco dell’Auditorium di Santa Margherita Elisabetta Di Sopra. Dopo aver curato per tante edizioni il programma, la video-artista nativa di Pordenone è stata quest’anno protagonista assoluta con una selezione di lavori che ripercorre una carriera dedicata alla riflessione sul corpo e sulla quotidianità. Carlo Montanaro ha invece presentato “Il corpo svelato”, attraverso il quale il pubblico ha potuto esplorare la parabola del nudo all’interno della storia dell’audiovisivo, passando per i lavori maliziosi dei fratelli Pathé e le invenzioni immaginifiche di George Méliès. 

Immancabile poi l’appuntamento con il Concorso Internazionale, con la terza giornata che ha visto la proiezione dell’unico corto italiano in gara: Pupus. Diretta da Miriam Cossu Sparagano Ferraye, l’opera è un omaggio a una tradizione antica come quella dei pupi siciliani, raccontata attraverso la storia del palermitano Carmelo, figlio di un maestro burattinaio deciso a raccogliere l’eredità paterna. Fra gli altri corti protagonisti ricordiamo l’iraniano My Brain Burst Out Laughing, con cui Ali Astaraki getta luce sulla tragedia della guerra unendo linguaggi di molteplici media, e The Table of Grave, corto proveniente dal Kosovo e diretto da Mirak Zymberaj che rievoca l’orrore del conflitto armato che ha segnato il Paese del regista nel 1999.

Nella giornata conclusiva del Ca’ Foscari Short Film Festival, la manifestazione veneziana darà il benvenuto a Luca Bigazzi, direttore della fotografia per registi quali Paolo Sorrentino e Paolo Virzì, e saranno proiettati gli ultimi cortometraggi in concorso. I vincitori saranno annunciati durante la cerimonia finale, che sarà impreziosita dall’esibizione dell’artista Simone Arganini.