IT: Bill Skarsgård parla della sua inquietante versione del clown Pennywise

L'attore che ha interpretato Pennywise nel nuovo adattamento di IT di Andy Muschietti, Bill Skarsgård, parla del suo approccio al personaggio.

Il nuovo adattamento del celebre IT di Stephen King è stato un grandissimo successo, grazie soprattutto alla superba interpretazione di Bill Skarsgård nei panni dell’assassino clown Pennywise.

Bill Skarsgård, nel nuovo film IT, ha creato un mostro per un’intera nuova generazione di appassionati di cinema, e, recentemente, ha parlato con Entertainment Weekly del suo provino e del modo in cui si è avvicinato al terribile personaggio. Durante l’audizione, il regista Andy Muschietti ha chiesto, ai candidati per il ruolo, d’indossare un make up bianco e di esercitare la propria risata da clown. Skarsgård ha compreso rapidamente che si trattava di qualcosa che non aveva mai tentato prima d’ora:

Andy, tra le tante cose, ha chiesto di esplorare la tipica risata del clown, quindi stavo seduto in macchina e mi esercitavo, e mi sentivo ridicolo, ma allo stesso tempo ho pensato di poterla assimilare e usarla successivamente. Ho iniziato a ridere come un pazzo nella macchina, mentre mi avvicinavo ai pedoni“.

Mentre l’attore stava dando forma al suo Pennywise, ha riposto una particolare attenzione nella voce del pagliaccio:

Una cosa che ho trovato particolarmente inquietante è che volevo un Pennywise imprevedibile in ogni momento, e infatti anche la sua voce non risuona in modo prevedibile. Può essere gentile, ma al tempo stesso improvvisamente bassa e scricchiolante. Può usare diverse tonalità addirittura nella stessa frase. Volevo mostrare varie sfumature e sfaccettature in questo senso“.

Con ruoli così esigenti, molti attori ricorrono al famoso Metodo per riuscire a rimanere focalizzati sul personaggio. Skarsgård non ha usato pienamente questa tecnica, ma ha cercato, intenzionalmente, di non interagire con gli altri membri del set:

La performance è stata faticosa anche fisicamente, proprio perché è stato difficile non poter chiaccherare e socializzare con il resto della crew come faccio normalmente. Dovevo rimanere focalizzato e, in qualche modo, isolato sul set, per poter rendere giustizia al personaggio. Dovevo lasciarmi andare alla sua pazzia, e abbracciare totalmente la sua stranezza e paura“.

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