Curon: anticipazioni sulla nuova serie horror italiana targata Netflix

C'è un velo di mistero che copre Curon, la nuova serie horror italiana che arriverà su Netflix attorno all'autunno del 2020: ecco quello che sappiamo.

Se sino a pochi giorni fa di Curon si conosceva poco e niente, eccetto qualche dettaglio relativo alla trama, dopo il panel tenutosi nel corso della seconda edizione di FeST – Il Festival delle Serie Tv di Milano qualche informazione in più è trapelata. Per il resto sulla nuova serie originale Netflix battente bandiera tricolore, prodotta da Indiana Production, è stampato a caratteri cubitali il simbolo del top secret.

Al momento circola solo un brevissimo teaser che anticipa pochissimo della storia e dei personaggi, semmai fornisce al futuro spettatore un indizio chiaro su quella che sarà una delle location principali della serie. Si tratta del misterioso campanile che spunta come un periscopio dalle acque del lago di Resia, a 1498 metri di altitudine in provincia di Bolzano. Del piccolo paese di Curon Venosta, duemila abitanti perlopiù di lingua tedesca, rimane solo quel monumento a memoria della chiesa medievale di Santa Caterina risalente al 1357, e del piccolo borgo che la custodiva. Geograficamente parlando siamo negli ultimi 20 km dell’Italia, nella regione del Südtirol, prima del confine con l’Austria.

Ed è lì che il plot e i personaggi  graviteranno per dare forma e sostanza alla vicenda, delle quali non sono stati resi noti ne gli attori che vi prenderanno parte, tantomeno chi è stato chiamato a dirigerli e quando è prevista l’uscita. Insomma bocche ancora cucite, anche se i partecipanti al panel qualcosa l’hanno rivelata.

Curon: nuovi dettagli sulla trama della serie italiana Netflix

Curon cinematographe.it

Ciò che si sa è che la serie è ambientata ai giorni nostri e che a breve inizieranno le riprese, con gli autori dello script Ezio Abbate, Ivano Fachin, Giovanni Galassi e Tommaso Matano, invitati a dialogare con il pubblico della kermesse meneghina, che non hanno nascosto l’emozione per l’avvicinarsi del primo ciak. Noi eravamo lì e abbiamo raccolto per voi qualche gustosa anticipazione che riguarda la genesi del progetto e le caratteristiche principali del suo DNA, a cominciare dall’ambientazione e dalla mitologia che la avvolge.

Da lì gli sceneggiatori hanno iniziato a fantasticare e lo hanno fatto utilizzando un mix di generi tenuti insieme da una forte componente soprannaturale e mistery. L’head writer Abbate ha rotto il ghiaccio  illustrando il plot, aggiungendo qualcosa in più a quel poco che era stato divulgato a mezza bocca dai piani alti di Netflix:

Quello che ci ha incuriosito sin da subito era una piccolissima leggenda che diceva che in certe notti dell’anno è possibile sentire le campane del campanile suonare. La cosa strana è che sono state rimosse intorno alla metà del 1500. Da qui si è accesa la lampadina e abbiamo costruito la storia di una piccola famiglia non molto disfunzionale composta da una mamma giovane di nome Anna e da duo gemelli di 17 anni che tornano nel paese di origine, Curon appunto, dal quale lei mancava da moltissimo tempo e quando arrivano accade l’imprevisto: la donna scompare e i due ragazzi iniziano un percorso di ricerca della madre.

Un percorso che abbastanza velocemente finisce con l’investire anche il rispettivo cammino interiore e famigliare, che li porterà a scoprire verità su quei luoghi e sulle proprie origini. Nel mezzo quindi il classico romanzo di formazione fatto di prime volte, che nel caso di Curon non riguarderà solo gli adolescenti ma anche gli adulti, perché crescendo non si smette mai di imparare.

Ivan Fachin su Curon: “per costruire l’identikit del personaggio di Anna ci siamo ispirati a modelli reali”

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Come già detto la protagonista di Curon è una donna di nome Anna e al momento ancora non è stato reso noto il nome dell’attrice che ne vestirà i panni, ma Ivan Fachin ha parlato del lavoro di costruzione del personaggio:

Quando ci siamo approcciati ad Anna e a tutti i personaggi femminili presenti nella serie ci siamo soffermati un attimo in più a riflettere su come tracciare i loro identikit senza cadere nei soliti stereotipi. Per farlo ci siamo rivolti al mondo che conoscevamo, cioè a quelle donne che frequentiamo o che fanno parte della nostra vita. Così facendo avevamo a disposizione dei modelli reali. E questo esercizio di attingere e osservare qualcuno di reale ci è servito tantissimo per delineare il profilo caratteriale di una protagonista inaspettata, lontana da certi schemi nei quali è facile cadere. Poi non bisogna dimenticare che si tratta di un lavoro collettivo che ha riguardato anche il settore editoriale, nel quale erano presenti professioniste che ci hanno dato una mano a correggere il tiro ogniqualvolta se ne presentava l’occasione.

Curon: un mix di generi tra magia e realismo, che si ispira a It Follows e Babadook

Dalle parole di Abbate traspare in maniera evidente quali sia il mix di generi alla base del progetto e le tinte con le quali gli autori hanno colorato il racconto, ma sotto la superficie scorre ben altro ed è sempre l’head writer a scoprire le carte in tavola:

Essendo l’assunto della storia soprannaturale, questo ti porta automaticamente in un territorio fantastico, ma il modo in cui lo affrontiamo ha un impianto assai realistico. Più che di realismo magico però parlerei nel caso di Curon di magia e realismo. Dietro alla scrittura c’è tutto un filone di riferimenti più o meno illustri a cui ci siamo ispirati, soprattutto nel genere soprannaturale/horror/thriller che fa capo a quello che è stato definito dagli addetti ai lavori il cosiddetto quality horror, ossia quel tipo di film che accompagna al genere in questione proprio un piglio realistico.

Il titolo che porto spesso come esempio è quello di It Follows, ma posso citare anche altre pellicole quali Babadook, Hereditary – Le radici del male, A Quiet Place o The Witch.

La palla passa poi a Galassi che ha sottolineato l’importanza della location per la costruzione del mood: “ambientare la storia nella provincia sperduta del nord Italia, a pochi passi dal confine, ha contribuito ad aumentare in maniera esponenziale le sensazioni di isolamento, cupezza, chiusura e di rarefazione sulle quali si reggeva il plot. Dunque, anche la scelta di un certo tipo di ambientazione è andato ad alimentare il discorso sui generi utilizzati e sull’incontro tra magia e realismo”.

Ora non ci resta che attendere l’inizio e la chiusura delle riprese per saperne qualcosa di più, mentre per vedere il risultato dovremo aspettare quasi sicuramente l’autunno 2020.

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