Taika Waititi: Netflix ferma la serie sulla scimmietta di Michael Jackson

Taika Waititi e Netflix abbandonano il progetto della serie animata 'Bubbles' sulla scimmietta da compagnia di Michael Jackson.

Taika Waititi e Netflix abbandonano il progetto Bubbles sulla scimmietta di Michael Jackson

Bubbles avrebbe dovuto segnare la collaborazione tra il regista di Thor: Ragnarok Taika Waititi con Netflix. La serie animata si sarebbe incentrata sull’omonimo scimpanzé da compagnia di Michael Jackson ma, secondo le ultime notizie, il progetto non andrà più avanti.

Diversi sono i lavori intorno alla leggendaria figura di Michael Jackson che si sono fermati nell’ultimo anno, da quando hanno iniziato a farsi strada sempre più forte le voci e le accuse di abuso sui minori da parte del cantante, in particolar modo sostenute dal documentario intitolato Leaving Neverland. Secondo le ultime indiscrezioni, però, Taika Waititi avrebbe abbandonato il progetto a causa dell’impegno richiesto dalla produzione di Akira, il film live-action prodotto da Leonardo di Caprio che dovrebbe iniziare le riprese a luglio.

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A quanto pare, senza Taika Waititi Netflix non è affatto interessato a portare avanti il lavoro, secondo la notizia rilasciata in esclusiva da Cartoon Brew e poi confermata da Collider.

“Waititi non aveva abbastanza impegno da dedicargli e, siccome era un grosso progetto, non aveva senso continuare con un altro regista. I produttori stanno cercando di capire le prossime mosse”, ha spiegato una fonte vicina alla produzione. La pre-produzione era stata seguita da Dan Harmon di Starborn Industries, già produttore del film d’animazione nominato agli Oscar Anomalisa. Secondo la fonte, i membri delle varie crew sarebbero già stati congedati e molti di questi avrebbero già trovato posto in altri lavori di Netflix come Pinocchio di Guillermo Del Toro e Wendell and Wild di Henry Selick.

Netflix aveva acquistato i diritti di Bubbles nel 2017 per una spesa di 20 milioni, e una delle ragioni chiave della produzione era proprio legata all’entusiasmo per la possibilità di lavorare con Taika Waititi. La rinuncia del regista, tuttavia, potrebbe anche essere stato solo l’ultimo tassello che ha fatto crollare il progetto.