L’esorcista: 15 curiosità che non sai sul film di William Friedkin

Gli eventi sinistri, la controversa accoglienza e tutte le più interessanti curiosità riguardo a L'esorcista di William Friedkin.

Disturbante, spaventevole, l’apoteosi dell’horror. In occasione dei 100 anni della Warner Bros. e, soprattutto, del 50° anniversario del capolavoro diretto da William Friedkin, L’esorcista, pietra miliare del cinema di genere, la pellicola è stata, prima, proiettata al Festival di Venezia e, poi, riproposta in sala in versione restaurata in 4K. L’opera leggendaria del regista che ci ha da poco lasciati (il 7 agosto), a causa di un infarto, non ha bisogno di molte presentazioni: distribuito come il film più scioccante ed orrorifico di sempre, ancora oggi, dopo ben 10 lustri, il lungometraggio resta uno dei migliori pezzi d’arte che hanno saputo farsi espressione di un genere e di un sentimento: quello dell’angoscia, del disgusto, del terrore. Il cinema horror raggiunge il suo apice con il più importante dei progetti di Friedkin, il quale ha saputo sconvolgere orde di pubblico e continua a farlo anche oggi ed è, pertanto, doveroso soffermarci sulle condizioni di realizzazione del film, sulle voci che sono girate in questi anni e, più in generale, su tutte le più interessanti curiosità che si nascondono dietro i timori distorcenti di questo capolavoro.

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l'esorcista, cinematographe.it

1. Una breve sinossi

Locandina L'esorcista, cinematographe.it

La dodicenne Regan MacNeil vive con la giovane madre Chris, attrice di Los Angeles trovatasi a Georgetown per le riprese di un film. La figlia, rea invece di aver evocato involontariamente il demone Pazuzu, tramite l’utilizzo di una tavola uoija trovata in un armadio, non sembra inizialmente riscontrare alcun tipo di problema ma, durante un ricevimento tenuto da Chris per festeggiare la fine delle riprese del film, arrivano i primi allarmanti segnali sullo stato psicofisico di Regan, tanto da spingere la stessa madre a sottoporla a diverse visite mediche. Attorno a casa MacNeil, cominciano quindi ad accadere fatti inquietantemente insoliti fino a quando, in seguito alla tragica scomparsa del regista Burke Dennings, i medici ammettono di non saper come aiutare la bambina di fronte al suo evidente decadimento fisico e mentale e portano Chris a convincersi della necessita di sottoporre il caso ad un esorcista. Il prete gesuita greco-cattolico, nonchè medico psichiatra dell’Università di Georgetown, Damien Karras, assieme all’anziano sacerdote Lankester Merrin, si presentano quindi a casa della donna per procedere al più celebre degli esorcismi cinematografici di sempre.

2. Chi è la bambina de L’esorcista?

Regan MacNeil è interpretata da Linda Blair, attrice ed ex modella statunitense, nata nel 1959 e quindi, all’epoca, coetanea della protagonista del film. Nonostante avesse solamente 12 anni, però, l’interprete decise di leggere il romanzo omonimo, da cui il film è tratto (scritto da William Peter), per preparare al meglio la parte, apostrofando il proprio ruolo come quello di “una bambina che viene posseduta dal diavolo e fa un sacco di cose cattive“. Linda Blair ha ricevuto una nomination agli Oscar per la sua prova, ma la possibile vittoria è stata vanificata dal scoperta che non fosse la stessa Linda Blair a dar voce a Regan nei momenti di possessione, ma bensì Mercedes McCambridge.

3. Chi è Chris MacNeil?

Nei panni di Chris MacNeal, madre della protagonista Regan, abbiamo invece Ellen Burstyn, attrice classe 1932 fattasi conoscere all’inizio degli anni ’70, durante i quali ottenne ben 3 nomination agli Oscar, prima per L’ultimo spettacolo di Peter Bogdanovich, poi per L’esorcista stesso e, infine, per Alice non abita più qui di Martin Scorsese, che le permise di conquistare l’ambita statuetta. Prima scelta di Friedkin per interpretare il ruolo era stata Audrey Hepburn, la quale però avrebbe accettato solamente a patto che il film venisse girato a Roma e così la parte fu affidata alla Burstyn.

4. I metodi estremi di William Friedkin per la direzione de L’esorcista

William Friedkin L'esorcista, cinematographe.it

I metodi utilizzati sul set dal regista William Friedkin furono alquanto estremi e tutti volti ad ottenere il massimo dai propri attori. William O’Malley, interprete di padre Joseph Dyer, ha dichiarato di essere stato schiaffeggiato dall’autore in occasione delle riprese della scena finale, per poter ottenere da lui una reazione anche in pellicola; è risaputo inoltre che lo stesso Friedkin solesse girare con una pistola per sparare a salve e ottenere reazioni di spavento e sorpresa da parte dei suoi attori e che, sempre per ottenere emozioni forti e spontanee, avesse detto a Jason Miller (padre Karras) che il vomito, invece che sul viso, sarebbe stato gettato sul suo petto.

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5. Set a basse temperature

Per far sì che durante tutta la sequenza finale il respiro dei personaggi prendesse corpo e fosse visibile sullo schermo, il set della camera da letto di Regan è stato costruito all’interno di un congelatore, a temperature tanto basse da costringere la troupe a coprirsi con attrezzature specifiche.

6. Come e quando è stato accolto L’esorcista?

Distribuito negli Stati Uniti a partire dal 26 dicembre 1973, e arrivato in Italia l’anno successivo, L’esorcista è uno dei film che nella storia ha saputo contraddistinguersi maggiormente fin dalle sue primissime ricezioni: è fatto noto che diversi spettatori in sala abbiano avuto reazioni fisiche e psichiche non indifferenti durante la visione del film, tanto da svenire per poi essere portati via in barella e da costringere i distributori a munirsi di sacchetti per i possibili malesseri.
Una spettatrice fece persino causa alla Warner Bros., la quale non ha mai dichiarato quanto dovette pagare di risarcimento, sostenendo di essere caduta e di essersi rotta una mascella a causa dei continui messaggi subliminali del film.

7. Un film maledetto

L'esorcista, cinematographe.it

Incidenti, scomparse improvvise, leggende metropolitane; attorno alle riprese de L’esorcista aleggiano molti racconti sinistri, la maggior parte dei quali veritieri. Dopo soli due giorni dall’inizio della produzione, un cortocircuito causò un incendio che portò alla quasi totale distruzione degli interni della casa dei protagonisti e forzò un esborso di circa 200.000 dollari, oltre che un netto rallentamento dei lavori.
Numerosi furono poi i lutti che colpirò persone legate alle riprese del film, come quello di Vasiliki Maliaros, interprete della madre di Padre Karras, e quello del figlio neonato dell’assistente cameraman; la morte che scosse di più la troupe fu, però, quella di Jack MacGowran, attore che veste i panni del regista Burke Dennings e che morì al termine delle riprese per un’epidemia influenzale.

8. Realismo disturbante

La scena del film che ha scosso di più il pubblico è anche una delle più realistiche; quando infatti Regan si reca in ospedale per fare un’angiografia alla carotide, l’immagine è del tutto aderente al vero e crea grande senso di disgusto nello spettatore. Il regista ha ingaggiato appositamente degli attori per poter rendere al meglio la scena, rappresentando una vera e proprio procedura invasiva.

9. Il serial killer sul set de L’esorcista

L'esorcista, cinematographe.it

Un’altra delle allarmanti, quanto surreali, storie che gravitano attorno alla pellicola riguarda Paul Bateson, radiografo che diede supporto tecnologico per la realizzazione del film. Nel 1979, a 6 anni di distanza dall’uscita del film, egli fu arrestato e condannato per l’omicidio del giornalista Addison Verrill, ma quel che più fece allarmare maggiormente la produzione furono le accuse, arrivate durante il processo, di serialità. Anche se non sono mai state trovate prove sufficienti per poterlo confermare, si sospetta che Bateson fosse coinvolto nell’omicidio di alcuni omosessuali, come lo stesso Verril.

10. Minacce a Linda Blair

Nonostante il plauso ottenuto per la sua eccellente interpretazione, arrivata a soli 12 anni, Linda Blair ha dovuto fare i conti con le più disturbate e insensate reazioni dei fan, arrivati persino a minacciare di morte la bambina (alcuni di essi ritenevano che l’attrice fosse realmente l’incarnazione del diavolo).

11. L’urlo di Ellen

Ellen Burstyn cinematographe.it

Nella celebre scena in cui Chris urla, in seguito ad uno schiaffo della figlia, Friedkin mise in atto uno dei suoi stratagemmi per poter ottenere il massimo dalla sua attrice. Ellen Burstyn, infatti, che doveva essere tirata indietro per mezzo di un cavo metallico, fu tirata con tanta veemenza da causarle una rottura del coccige ma da garantire una perfetta riuscita della sequenza.

12. L’esorcista: storia vera o semplice finzione?

Il romanzo omonimo di William Peter Blatty, da cui il film viene tratto, è basato sulla vera storia del giovanissimo Ronald Doe (quattordicenne) che, sul finire degli anni ’40, dovette sottoporsi a molti esorcismi da parte della Chiesa Cattolica. Mentre gli psichiatri e gli uomini di scienza sostengono che si sia trattato di un raro caso di schizofrenia, i credenti affermano che il volto del demonio sia comparso sulle gambe del ragazzo e che la voce di San Michele abbia parlato per lui.

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13. Qual è il nome del demone ne L’esorcista?

Padre Karras, cinematographe.it

Il demone che si impossessa della protagonista, inquietando gli altri personaggi ed il pubblico, è Pazuzu; il nome sembrerebbe essere di origine aramaica, derivante dalla radice PZZ, che significa “essere impetuoso”; la presenza si rifà quindi alla religione mesopotamica, che così denominava il signore dei venti, nonché figlio del dio Hanbi.

14. Chi è il capitano Gaio?

Capitano Gaio (in originale Capitan Howdy) è il nome fittizio con cui Pazuzu, presenza demoniaca che prende possesso di Regan costringendola all’esorcismo, si presenta a lei.

15. Gli incassi del film

L’esorcista un incassato circa 233 milioni di dollari negli Stati Uniti e oltre 440 milioni di dollari in tutto il mondo, conquistando il titolo di film horror con visto di censura restricted (R) che ha incassato di più nella storia degli Stati Uniti.

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