Che fare quando il mondo è in fiamme?: la data d’uscita

Che fare quando il mondo è in fiamme? di Roberto Minervini è in uscita nelle sale cinematografiche il 9 maggio 2019.

Esce finalmente il film di Roberto Minervini, Che fare quando il mondo è in fiamme?: ecco la data d’uscita della pellicola

Dal regista di Louisiana (The Other Side) e Stop the Pounding Heart arriva nelle sale Che fare quando il mondo è in fiamme?. Il nuovo lavoro di Roberto Minervini uscirà al cinema il 9 maggio 2019, distribuito da Cineteca di Bologna e Valmyn. La pellicola è stata presentata in concorso a Venezia 75, ma non solo: ha vinto il London Film Festival 2018 come Miglior Documentario e ha vinto il Premio alla Miglior regia, Miglior attrice, Miglior montaggio al 33° Festival Internacional de Cine de Mar del Plata.

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Nell’estate 2017 gli Stati Uniti vengono sconvolti da una serie di uccisioni di giovani afroamericani da parte della polizia. Una comunità nera del sud cerca di affrontare gli spettri del passato mentre le Black Panther organizzano una manifestazione di protesta. In Che fare quando il mondo è in fiamme? Roberto Minervini offre una riflessione sul razzismo in America.

Roberto Minervini ha spiegato:

Nei miei film precedenti ho raccontato storie del Sud americano che si sono svolte in forme inaspettate sotto i miei occhi. Ho documentato aree dell’America di oggi dove i semi della rabbia reazionaria e anti-istituzionale (cui il paese deve la presidenza di Donald Trump) erano già stati piantati, anche se in pochi si erano presi la briga di accorgersene. Questa volta ho voluto scavare ancora più a fondo, alle radici della disuguaglianza sociale nell’America di oggi, concentrandomi sulla condizione degli afroamericani. Lavorando con diverse comunità africane americane della Louisiana meridionale, siamo riusciti ad avere accesso a quartieri e comunità di New Orleans off-limits per i più. Mi sono presto reso conto che la maggior parte delle persone era stata segnata da due pagine drammatiche della storia recente – le conseguenze dell’uragano Katrina del 2005 e l’uccisione di Alton Sterling per mano della polizia nel 2016 –, riconducibili entrambe alla negligenza istituzionale, alle disparità sociali ed economiche, al forte razzismo endemico. Mossa dalla collera e dalla paura, la gente cercava un’occasione per raccontare a voce alta le proprie storie. La mia speranza è che il film susciti un dibattito necessario sulle attuali condizioni dei neri americani che, oggi più che mai, assistono all’intensificarsi di politiche discriminatorie e crimini motivati dall’odio.