Venezia 74 – Tre manifesti a Ebbing, Missouri : intervista al cast del film

Una black comedy dalla sceneggiatura eccezionale, interpretata da Frances McDormand, un Woody Harrelson e un Sam Rockwell. La parola al cast.

Tre manifesti a Ebbing, Missouri (recensione) è il grandioso film scritto e diretto dal regista inglese Martin McDonagh, una black comedy dalla sceneggiatura eccezionale, interpretata da una Frances McDormand, un Woody Harrelson e un Sam Rockwell nelle loro migliori interpretazioni. Un film non solo divertente, ma che presenta anche una grande parte malinconica. Di seguito il resoconto della conferenza stampa di Venezia 74.

Frances, cosa ti ha spinto a scegliere di interpretare questo ruolo?

“Questo è quello che Martin riesce a fare meglio, a mettere insieme senso sia umoristico che malinconico, che in fondo è quello che succede nella vita e noi ce l’avevano perfettamente scritto sulla sceneggiatura. È stato veramente soddisfacente e pensiamo sia andata bene. Non ho fatto grandi ricerche, quando ho costruito il personaggio mi sono basata piuttosto che su donne su uomini dei film degli anni 70, molto mi sono ispirato a John Wayne, ho usato la sua camminata. Trovo che sia un icona che è persistita nel tempo.”

Come si è svolto il processo delle prove per sviluppare i personaggi?

Frances: “La maggior parte del personaggio era già nel copione perché Martin ha scritto un’ottima sceneggiatura. Molti di noi poi avevamo lavorato già insieme quindi eravamo collaudati tra noi. Martin: Frances è la migliore attrice della sua generazione. Ha tanta integrità nel trasmettere sia la drammaticità che la simpatia e con lei ho voluto soprattutto che si impegnasse a sviluppare una forte sensibilità tipica della classe operativa. Il personaggio di Dixon interpretato da Sam Rockwell ha un grande cambiamento all’interno della storia per quanto riguarda concetti come il razzismo, il sessismo e l’omofobia. È una sorta di metafora dell’America di oggi? Non trovo America particolarmente razzista o tutti altri aggettivi spiacevoli, credo stia solo partecipando ad un momento particolare. Questo è solo il ritratto di una piccola città razzista americana, ma che ha anche altri problemi che il personaggio di Frances deve affrontare.”

Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Come si riesce a scrivere dei personaggi così intensi e belli?

“Credo bisogni guardare a loro come tutti personaggi buoni. Trovare umanità, non deve esserci per forza un cattivo. Anche Mildred è sia eroina che anti eroina. Bisogna ricercare la semplicità. Sia il personaggio di Woody che quello di Frances hanno del buono, tengono l’uno all’altra come esseri umani. Abbiamo analizzato tutti insieme la sceneggiatura, ogni tanto avevamo idee diverse, ma fin dall’inizio sapevamo di muoverci nella giusta direzione.”

Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Woody, come sei riuscito a portare questa umanità sullo schermo e ad alternare comicità e dramma?

“Il copione è eccellente quindi ho trovato tutto già sulla pagina, comunque di base non bisogna mai giudicare il proprio personaggio. La commedia viene sempre fuori dalla drammaticità, senza quest’ultima non si può ridere. In più avere Frances accanto è stato grandioso, lei è fantastica. Ci siamo concentrati sulla verità della situazione.”

Martin, come ti è venuta l’idea di questo film e dei tre manifesti?

“È un fatto a cui ho assistito veramente quasi vent’anni fa mentre mi trovavo su di un autobus. Non ricordo bene cosa c’era scritto, ma era molto tragico. Quando ho ripensato al fatto, mi sono chiesto chi avrebbe mai potuto mettere tali parole in forma così drammatica. Quasi dodici anni dopo ci ho pensato nuovamente ed ho deciso di fare un film su una madre, una donna e così tutto ha preso forma. Al cinema le mie opere erano incentrate sugli uomini, ma avevo deciso di portare una protagonista, come solitamente faccio a teatro. Mentre scrivevo poi non potevo che pensare a Frances.”

 

Dixon ripercorre, nella prima parte del film, cliché abbastanza marcati, come hai affrontato il cambiamento del tuo personaggio?

Sam: “Negli esseri umani si trovano sempre elementi spregevoli, il mio lavoro con Dixon era trovate l’elemento dell’umanità e di trasmetterlo al pubblico.”