Intervista a Tim Webber, il Premio Oscar per Gravity tra sfide e AI “fa paura ma è eccitante” [VIDEO]

Il Trieste Science+Fiction Festival 2023 ha visto la presenza, tra gli ospiti, di Tim Webber, a cui è andato tra l’altro il Premio Asteroide 2023, premio Oscar per i migliori effetti speciali nel 2014 grazie a Gravity, il film diretto da Alfonso Cuarón, con protagonisti Sandra Bullock e George Clooney.

Di certo la carriera di Webber lo ha visto impegnato in molti altri film, si è occupato infatti anche degli effetti visivi di Harry Potter e il calice di fuoco, I figli degli uomini, Il cavaliere oscuro, Avatar, solo per citarne alcuni. Tuttavia ci ha svelato che la sfida più grande è stato il film di Cuaròn per via delle tecniche usate, delle lunghe sequenze e di certo dell’ambientazione nello spazio.

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Di certo la carriera di Webber lo ha visto impegnato in molti altri film, si è occupato infatti anche degli effetti visivi di Harry Potter e il calice di fuoco, I figli degli uomini, Il cavaliere oscuro, Avatar, solo per citarne alcuni. Tuttavia ci ha svelato che la sfida più grande è stato il film di Cuaròn peer diverse ragioni: le lunghe sequenze, le tecniche necessariamente omogenee, il fatto che fosse ambientato nello spazio.

L’autore ci ha spiegato anche cosa lo ha spinto a dirigere Flite, il suo primo cortometraggio, ambientato in una Londra semisommersa nell’anno 2053, vede protagonista la campionessa del mondo di hoverboard, la quale tenta di fuggire dall’appartamento in cui è tenuta prigioniera dal suo manager.
“Ho lavorato con un sacco di registi famosi, brillanti, e tutti così differenti.” – ci ha spiegato ripercorrendo ciò che lo ha dirottato verso la regia – “Così puoi imparare il loro modo di lavorare; ho potuto usare tutta questa esperienza per realizzare il mio film”.

Ma nella nostra intervista Tim Webber ha parlato anche di intelligenza artificiale e realtà aumentata e di come queste nuove tecnologie possono cambiare il modo di fruire il cinema e di lavorare agli effetti speciali. Una prospettiva che, ammette, è strepitosa, anche se alle volte fa paura.