I registi parlano di Summertime: “Il bello della serie è il modo in cui indaga la semplicità”

Gli highlights del panel che il FeST 2020 nella sua versione 2.0 ha dedicato a Summertime. Tra gli ospiti della chiacchierata on line i due registi Lorenzo Sportiello e Francesco Lagi che hanno approfondito temi e stilemi della fortunata serie Netflix. 

In questi giorni si sta parlando molto di Summertime, la serie teen drama di Netflix che sta spopolando alle diverse latitudini. Anche noi di Cinematographe ce ne siamo occupati in più di un’occasione con recensioni, interviste ai protagonisti e approfondimenti di varia natura. All’appello mancavano però coloro che hanno firmato la regia, ossia Lorenzo Sportiello e Francesco Lagi. Per cogliere il loro punto di vista abbiamo seguito per voi il panel che FeST – Festival delle Serie TV, nella sua inedita versione 2.0. dovuta all’emergenza Covid-19, ha dedicato alla serie e dove i due registi, coordinati da Lorenzo Luporini, sono intervenuti in remoto nella sessione mattutina di domenica 3 maggio. Trenta minuti piacevolissimi che ci e gli hanno permesso di esplorare a 360° il progetto che ricordiamo essere disponibile sulla piattaforma dallo scorso 29 aprile. Si è parlato del clamoroso successo internazionale, dell’importanza della colonna sonora nella serie, dei temi e dei stilemi chiave su e intorno ai quali si sviluppa.

Intervista a Lorenzo Sportiello e Francesco Lagi, registi della serie Netflix Summertime

Summertime - Cinematographe.it

La serie sta avendo un successo planetario, ve lo aspettavate che una storia così italiana potesse avere un simile consenso in punti così lontani nel mondo? 

Lorenzo Sportiello:Di sicuro Netflix è una piattaforma che ti offre la possibilità di raggiungere spettatori alle diverse latitudini, che è già di suo un ottimo punto di partenza. Più in generale il successo che la serie sta riscuotendo in questi giorni è in realtà una sorpresa per noi tutti. C’è da dire che non abbiamo un vero e proprio riscontro in termini di ascolti, ma il gradimento ci arriva direttamente dai tantissimi messaggi che quotidianamente riceviamo dai fan di tutto il mondo, soprattutto dagli Stati Uniti e dal Sud America. È davvero strabiliante quello che sta accadendo intorno a Summertime.

Qual è per voi il segreto di questo successo?

Lorenzo Sportiello:Secondo me il bello di questa serie è la connessione con il passato e questo modo di indagare la semplicità. Nel primo moodboard che ho costruito c’era Sapore di mare come reference, perché la specificità è proprio quella di essere stato un film importante per un’intera generazione, ma anche molto italiano nel parlare allo spettatore con toni leggeri dal retrogusto amaro solo apparentemente superficiali. Anche la commedia classica solitamente aveva dei risvolti agrodolci, che poi sono gli stessi che si possono ritrovare in Summertime e che la differenziano da tanti altri progetti analoghi internazionali.   

Lagi su Summertime: “Abbiamo cercato di raccontare il sentimento delle occasioni mancate”

Summertime - Cinematographe.it

Uno dei sentimenti permeanti della serie è la sensazione di malinconia occasionale che riporta al tema della provvisorietà, ossia che anche le cose belle prima o poi finiscono. È una cosa che avete cercato? Come nasce?   

Francesco Lagi:Abbiamo cercato di raccontare nella bellezza dell’estate e in un certo momento della vita, il sentimento sia delle occasioni che si presentano che di quelle mancate. Ma abbiamo voluto mostrare anche il rovescio della medaglia, che è quello della fine, perché a un certo punto la bella stagione finisce e immancabilmente ogni anno ti lascia delle ombre, della malinconia, che poi fa parte integrante del percorso di crescita e di cambiamento. Temi, questi, che sono centrali in una serie come Summertime. Il lasciarsi alle spalle delle cose per trovarne delle altre.

Tra le costanti della serie c’è anche la possibilità per i personaggi di commettere degli sbagli…

Francesco Lagi:Sta nel processo della crescita e del cambiamento il fare dei tentativi e il compiere degli errori dopo averli fatti. Quindi sbagliare con il rischio di ferire se stessi e le persone che ti stanno vicino. È una consapevolezza che acquisisci con il tempo quella che le tue azioni possono ferire qualcuno. In quel momento ti rendi conto che esisti in relazione agli altri e che non sei da solo. Sono sottotracce molto presenti nelle storie che abbiamo raccontato. 

Sportiello su Summertime: “Nella serie spesso ruoli dei figli e dei genitori finiscono addirittura per rovesciarsi

 

Summertime - Cinematographe.it

Oltre al racconto generazionale, in Summertime si affronta anche quello universale della genitorialità. In quale momento secondo voi un genitore passa dall’essere una spinta e un sostegno al diventare qualcuno che impone le proprie idee ai figli?

Francesco Lagi:Capire dov’è quel momento è molto complesso per un genitore, probabilmente impossibile da individuare con esattezza poiché è una linea molto sottile, quasi invisibile, che viene oltrepassata di continuo. È una delle difficoltà più grandi quella di capire fine a che punto può aiutare il sostenere un figlio senza oltrepassare il limite dell’oppressione, dove invece di accompagnarlo nelle scelte finisci con il frenarlo e censuralo. Nello specifico di Summertime, i genitori fanno un percorso di scoperta dei propri figli, che poi nella vita di tutti i giorni è una tappa inevitabile. Nella serie c’è la rappresentazione di quando il suddetto limite viene attraversato diventando insostenibile, infatti assistiamo a degli scontri come nel caso di Ale e di suo padre.

Lorenzo Sportiello:In un modo dove i ruoli non sono poi così definiti, in qualche modo dobbiamo imparare a prendere le misure e rispettare quei ruoli. Non si può andare avanti alla cieca e dobbiamo considerarli. In Summertime spesso questi ruoli finiscono addirittura per rovesciarsi, come nel caso del personaggio di Summer che è costretta in alcune circostanze a prendere il posto della madre.       

Francesco Lagi:Ci piaceva raccontare come i ragazzi di oggi sono travolti da mille cose, il più delle volte nuove. Anche quella del genitore è una figura completamente in trasformazione. Come per i figli anche per i genitori ci sono cose da resettare, da calibrare e altre nuove con le quali fare i conti. 

Lagi su Summertime: “Abbiamo raccontato la sessualità declinandola in maniera familiare e senza creare chissà quali aspettative” 

Summertime - Cinematographe.it

In una serie teen che si rispetti non può mancare l’amore e la scoperta del sesso. In Summertime viene presentato come un meccanismo complesso e ingarbugliato, ma il tutto viene reso però in maniera più easy, non eccessivamente romanzata, senza scadere nel melenso e nel dramma. Come siete riusciti a raggiungere queste tonalità? 

Francesco Lagi:Abbiamo semplicemente cercato di raccontare il sesso e la sessualità in modo possibile, come una cosa che porta con sé delle inquietudini e delle problematicità, declinandola in maniera familiare e senza creare chissà quali aspettative. Lo abbiamo fatto ad esempio attraverso il personaggio di Sofia – interpretata da Amanda Campana – e nel suo modo di entrare in contatto con la materia in questione. In generale questa rappresentazione ci sembrava il modo più onesto e dritto per affrontare un tema così delicato.   

La colonna sonora è assolutamente centrale nella narrazione. Con l’autore delle musiche Giorgio Poi avete lavorato per renderla anche uno strumento di racconto?

Lorenzo Sportiello:Quando abbiamo iniziato a pensare alla serie, tenendo presente l’appartenenza al filone teen drama, ovviamente la prima cosa che ci è venuta in mente è stata quella di associare un impianto musicale che potesse sostenerne le caratteristiche drammaturgiche. La persona che ci è sembrata più adatta a trovare le sonorità per restituire il giusto mood, un po’ leggero, malinconico, decisamente moderno e con richiami alla tradizione cantautorale nostrana, non poteva che essere Giorgio Poi. In tal senso, lo ritengo un grandissimo artista, la cui produzione abbraccia perfettamente quegli elementi, che poi erano anche quelli sui quali il pool degli ideatori della serie ha puntato nel percorso di scrittura. Quindi Poi ha realizzato tutti i brani originali, ma nella colonna sonora ci sono anche i trend del momento e il mio zampino con l’inserimento di una personale playlist nella quale figurano tra gli altri: Childish Gambino, Jesus and Mary Chain e Tame Impala. E questo anche grazie a Netflix che capisce l’importanza della musica per ricreare un certo mood e dare anche un imprinting internazionale alla serie.   

Summertime: l’indie pop italiano nella colonna sonora della serie Netflix

Summertime - Cinematographe.it

E in che modo la musica ha influenzato il processo di scrittura?

Francesco Lagi:Basti pensare all’importanza che riveste la musica anni Sessanta per il personaggio di Summer, interpretato da Coco Rebecca Edogamhe. Il fatto che lei ascoltasse quei brani così dolci, nostalgici e lontani per epoca, è stato un modo per renderla più tridimensionale e distante dal mondo che la circonda. L’indossare le cuffiette per sentire quei brani ci è sembrato un modo perfetto per entrare nella sua intimità, per innescare dei flashback del suo passato. Infatti il legame che Summer ha con quella musica è un filo rosso che la ricongiunge a suo padre, quindi di fatto è direttamente interno alla narrazione.

E infine un altro elemento fondamentale della serie sono le location…

Lorenzo Sportiello:Le riprese si sono svolte prevalentemente tra Marina di Ravenna e Cesenatico, che per noi si è trasformato più in un luogo del cuore che reale. Su quell’onda emotiva e su quelle atmosfere abbiamo costruito la sceneggiatura e la messa in quadro.