Summertime: l’indie pop italiano nella colonna sonora della serie Netflix

La colonna sonora di Summertime si divide tra l'indie nostrano e qualche classico internazionale.

Non è un commento sonoro sdolcinato e melenso quello di Summertime, nonostante la serie, una produzione originale di Cattleya per Netflix, sia liberamente ispirata a Tre metri sopra il cielo, il romanzo rosa adolescenziale di Federico Moccia datato ormai 2004, un riferimento tanto zuccheroso da respingere gli animi più ruvidi come l’acqua santa il Diavolo.

La costante delle musiche di Summertime è un’altra e apre la strada agli allergici alle romanticherie più sfacciate. La parola chiave è una: Bomba Dischi. A dominare infatti la colonna sonora della serie di Lorenzo Sportiello e Francesco Lagi è il roster dell’etichetta discografica romana, che conta tra le sue fila innanzitutto Giorgio Poi – uno dei nomi più defilati ma in discreta ascesa, spesso grazie ai featuring e al suo lavoro di autore, del cantautorato indie contemporaneo, al quale è stata affidata la compilazione delle musiche di Summertime – ma che segue anche cantautori e musicisti come Calcutta e Adriano Viterbini dei Bud Spencer Blues Explosion. Fanno parte della squadra della label, tra gli altri, Clavdio, Colombre, Francesco De Leo, Franco126, Germanò, i John Canoe, Mesa, gli Psicologi e la romana con radici palestinesi Laila Al Habash. Tutti presenti in Summertime. Non da soli, però.

Summertime: la colonna sonora curata da Giorgio Poi, attinge a piene mani all’indie pop italiano dell’etichetta di Calcutta, Bomba Dischi

Nel curare le musiche di Summertime, Giorgio Poi ha inserito diversi brani del suo repertorio, che ben s’intrecciano con i colori e i profumi dell’estate che accompagnano le giornate di Ale (Ludovico Tersigni) e Summer (Coco Rebecca Edogamhe) e dei loro amici in Riviera. Nessun inedito: il trentaquattrenne cantautore di Novara, ex Vadoinmessico, ha attinto al suo debutto discografico, Fa niente, inserendo la canzone Doppio nodo, e al suo secondo album, Smog, aggiungendo alla tracklist Napoleone. Ma ci sono anche il singolo Vinavil, il brano di Francesca Michielin nel quale è presente il featuring di Poi, Leoni, e soprattutto – in apertura della serie – il singolo estivo con Frah Quintale Missili.

Summertime: la recensione della serie Netflix

Canzoni spensierate, ma non troppo: l’allegria è quella un po’ hipster, vagamente velata di malinconia, che con ironia può cantare cose come “Abbiamo il cuore strano, di cera e di Vinavil, che ti si scioglie in mano”. Quanto agli artisti fuori dal roster Bomba Dischi, in Summetime trovano posto due dei brani più noti dei Coma_Cose, il duo milanese (adottivo) composto da Edipo e California, Anima lattina e MANCARSI; il rap di Salmo (Estate dimmerda e MAMMASTOMALE, quest’ultima realizzata con il collettivo Machete Crew), quello della femcee pugliese Priestess, con Brava, e la samba trap di Thoiry Remix di Achille Lauro e del suo socio Boss Doms.

Per quanto la serie sia ambientata ai giorni nostri non mancano gli echi delle decadi passate, quell’effetto che il critico musicale Simon Reynolds definisce “retromania” e che in tempi recenti ha segnato ad esempio la fortuna di serie come Stranger Things. Vive nei vestiti e nello stile di alcuni personaggi, nel taglio degli ambienti, in situazioni calate nella contemporaneità ma nelle quali nel 2020 sarebbe difficile imbattersi. E nella musica. Ed ecco quindi spuntare nella tracklist di Summertime Il cielo in una stanza, scritta per Mina da Gino Paoli, Il mondo di Jimmy Fontana e diverse versioni di Estate di Bruno Martino, canzone del 1960 inizialmente intitolata Odio l’estate – frase che nella serie Summer fa propria, ribadendo a più riprese la sua ostilità per la bella stagione: accanto all’originale si collocano l’interpretazione di Estate del cantante e musicista norvegese Erlend Øye, quella al sassofono di Enrico Rava e Barney Wilen e, infine, quella del Barney Wilen Quintet.

Summertime: la serie ispirata a Tre metri sopra al cielo cita il passato con i classici dell’estate di altri tempi e ci fa ballare su Tainted Love dei Soft Cell

Summertime: il cast racconta l’esperienza nella serie Netflix

E gli stranieri? Qualcosa c’è, sì, ma non molto: la colonna sonora di Summertime è essenzialmente tricolore. Presenti all’appello il classicone anni Ottanta dei Soft Cell Tainted Love – che accompagna una delle serate in riva al mare di Summer e dei suoi amici Edo e Sofy -; Just Like Honey, restando negli Ottanta, dei Jesus and Mary Chain; la più recente The Less I Know The Better degli australiani Tame Impala e Redbone di Childish Gambino. Sfumature, ad ogni modo, che non portano molto all’anima degli otto episodi di Summertime, certamente meglio rappresentata dall’indie pop nostrano di Bomba Dischi e degli altri artisti. La prossima volta, però, qualche inedito regalatecelo.

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