The Counselor – Il procuratore: la spiegazione del finale del film di Ridley Scott

Cosa ci lascia Ridley Scott alla fine dell'intricato The Counselor? Ecco la nostra analisi del finale.

Ambientato in Texas e Messico, The Counselor – Il procuratore, uscito nel 2013 e diretto da Ridley Scott, ha nel protagonista (di cui non sappiamo mai il nome reale) interpretato da Michael Fassbender  un classico esempio di persona che non si accontenta di quello che ha ed è disposta a tutto pur di aumentare la propria ricchezza. Già avvocato e consigliere legale di uno dei cartelli più pericolosi del Messico, accetta l’offerta mossagli dall’amico e conoscente Reiner (Javier Bardem) che lo mette in contatto con l’algido e cinico texano Westray (Brad Pitt), il quale gli propone di aiutarlo a trasportare un carico da 20 milioni di cocaina dal Messico verso gli States.

L’avvocato mira a raggiungere quella ricchezza che permetterebbe a lui e alla giovane fidanzata Laura (Penelope Cruz) di avere lo stile di vita che desiderano, e decide di coinvolgere il figlio di una sua assistita in carcare, un motociclista che fa il corriere della droga. Tuttavia il tutto è arrivato alle orecchie della malvagia e avida Malkina (Cameron Diaz), compagna di Reiner, che manda degli scagnozzi ad uccidere il corriere e prelevare il carico di droga. Westray avvisa il protagonista del problema e gli consiglia di fuggire, dal momento che il cartello lo riterrà direttamente responsabile della cosa. Impaurito ed impressionato, l’avvocato chiama la fidanzata, chiedendole di incontrarsi in un altro stato e di fare attenzione.

Intanto però due assassini del cartello uccidono gli uomini di Malkina e recuperano il carico di droga, vanificando il piano della spietata donna, ma questo non aiuta il protagonista, che si ritrova con la fidanzata Luara rapita enonostante una telefonata con uno dei capi del cartello, si vede rifiutare ogni tipo di grazia o clemenza. Non passa molto tempo prima che si veda consegnare un DVD dove vi è il video dell’esecuzione di Laura, il cui corpo è stato buttato in una discarica. Reiner intatto è rimasto ucciso in un tentativo di rapimento da parte degli uomini del cartello.

Malkina, senza darsi per vinta, rintraccia Westray a Londra e manda una giovane escort (Natalie Dormer) a sedurlo e rubargli i codici bancari. Dopo aver ottenuto ciò che vuole fa uccidere da due killer Westray con un bolito, una specie di garrota meccanica. Successivamente incontra il suo banchiere (e forse qualcosa di più) di fiducia Michael (Goran Visnjic)

Nella frase finale di The Counselor, Malkina rivela la sua natura, il suo fine, i suoi desideri

La donna paragona se stessa agli eleganti ghepardi che aveva un tempo con Reiner, rivendicando una purezza che ha le sue fondamenta nel totale connubio tra desiderio ed azione, ambizione e realtà, vita e sogni.

Nel suo megalomane narcisismo, nel suo spaventare Michael che intuisce di essere fianco a fianco con un demone dalle sembianze femminili, vi è la sintesi ultima del film: mostrare la corruzione e autoreferenzialità totale dell’animo umano in coloro i quali sono ossessionati dalla ricchezza come ultima soluzione ai problemi della vita.

Il cacciatore ha grazia, bellezza e purezza di cuore come nessun altro. Non c’è distinzione tra quello che è e quello che fà……. e quello che fà è uccidere. Noi ovviamente siamo di un’altra pasta, la debolezza del nostro cuore ci ha condotti praticamente alla rovina. Forse non sarai d’accordo, ma niente è più crudele di un vigliacco.E il massacro che verrà, supererà ogni immaginazione…

Il finale di The Counselor, con i diamanti come metafora della ricchezza e del suo miraggio ad essere portato di mano, è perfetto nel farci comprendere come non sia mai l’amore a smuovere chi si invola verso certi viaggi senza ritorno dettati dalla cupidigia ma il narcisismo e l’egoismo più beceri.