7 film dello Studio Ghibli che (quasi) nessuno conosce

Oltre i capolavori dello Studio Ghibli, ci sono delle pellicole che non molti conoscono e che, ve lo assicuriamo, vale proprio la pena vedere!

La città incantata, Il castello errante di Howl, Porco Rosso e molti altri sono stati i film che hanno reso celebre la casa di produzione Studio Ghibli, guidata dal maestro Miyazaki. Tutti questi nomi sono rimasti impressi nella storia del cinema e dell’animazione, incidendo profondamente sulle pellicole future e sulla cultura popolare. Ma, oltre questi grandi capolavori ormai conosciuti da tutti, ci sono delle pellicole dello Studio che non molti conoscono e che, ve lo assicuriamo, vale proprio la pena vedere!

1. Pioggia di ricordi (1991)

Studio Ghibli

Parlando di film meno conosciuti non potevamo non iniziare con Pioggia di Ricordi, il quinto film prodotto dallo Studio Ghibli e uscito nelle sale cinematografiche nel 1991. Diretto da Isao Takahata, il film si allontana dalla narrazione fantastica che avevamo visto in Il mio vicino Totoro o Kiki consegne a Domicilio, per portarci in una storia molto più reale e profonda che affronta tematiche mature come l’isolamento, la malinconia e la perdita, portandoci ad esplorare la nostalgia dell’infanzia che svanisce con l’avanzare dell’età adulta. La storia segue Taeko Okajima in un viaggio in campagna alla ricerca di sé stessa, mentre riflette sulle esperienze dell’infanzia che hanno modellato la sua percezione della vita. La protagonista si apre emotivamente con il pubblico, creando con esso un legame e mostrandosi quanto più umana possibile. Fu proprio questa sua profondità e delicatezza nell’affrontare questi temi che fece ottenere a Pioggia di Ricordi grandi complimenti dalla critica.

2. Si sente il mare (1993) dello Studio Ghibli

Studio Ghibli

Tratto dal romanzo I Can Hear The Sea del 1990 di Saeko Himuro, Si Sente il Mare è un film creato dagli artisti emergenti dello Studio Ghibli. La pellicola cattura l’essenza dell’amore giovanile narrando un intricato triangolo amoroso tra i protagonisti Taku, Yutaka e Rikako, con toni nostalgici e malinconici. Quella che Si sente il Mare racconta è una storia d’amore in cui ogni generazione potrebbe ritrovarsi, rivivendo quei sentimenti tipici della giovinezza che con il tempo tendono a sparire. Nell’amore tra i protagonisti, molti hanno riconosciuto delle sfumature LGBTQ, tuttavia nessuno dei creatori lo ha mai affermato esplicitamente.

3. Pom Poko (1994)

Hayao Miyazaki

Come non si può amare un film che ha come protagonisti un gruppo di Tanuki? A differenza di quanto si possa pensare, Pom Poko è uno dei film meno conosciuti dello Studio Ghibli. Portando, per molti aspetti, i temi trattati da Principessa Mononoke, uscita poi nel 1997, il film ci mostra l’adattarsi di un gruppo di procioni alla modernizzazione di Tokyo. Queste creature, rese antropomorfe, sono un simbolo iconico della cultura nipponica e, proprio come la principessa Mononoke, si batteranno fino alla fine per difendere il loro habitat. Folklore, umorismo e sensibilizzazione alle tematiche ambientali: Pom Poko riesce ad unire il tutto con il tratto tipico che caratterizza ogni pellicola dello Studio.

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4. I miei vicini Yamada (1999) dello Studio Ghibli

Studio Ghibli

Riconosciuto come la pionieristica produzione digitale dello Studio Ghibli, I Miei Vicini Yamada è una commedia drammatica strutturata attraverso varie vignette che dipingono la vita quotidiana della famiglia Yamada. Nonostante le lodi della critica, il film non ha ottenuto il successo sperato al botteghino. La vita apparentemente ordinaria della famiglia Yamada diventa l’essenza stessa della trama, offrendo uno sguardo reale sull’atmosfera suburbana giapponese. La pellicola è una visione divertente e profonda che riesce a portarci in delle dinamiche familiari quanto più reali possibili, facendoci legare ai protagonisti stessi.

5. La collina dei papaveri (2011)

La collina dei papaveri

Immerso in uno scenario postbellico giapponese, La Collina dei Papaveri (2011) si rivela una sorpresa visiva straordinaria, arricchita da fotogrammi che sembrano veri e propri quadri sparsi lungo tutto il film. La pellicola presenta un sottotono patriottico che si snoda attraverso una bella storia di giovani alla ricerca di un significato nella loro esistenza errante. La trama segue Umi Matsuzaki e Shun Kazama nel Giappone del dopoguerra, mentre esplorano il loro passato comune e costruiscono un legame più profondo, intessuto dall’intreccio di emozioni che vanno oltre il semplice amore romantico. Per coloro che desiderano immergersi nelle profondità della giapponese, mentre si godono una commovente storia d’amore, questo film dello Studio Ghibli offre un’esperienza cinematografica immersiva e profonda.

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6. La storia della Principessa Splendente (2013)

Studio Ghibli

Tratto da una versione del popolare racconto giapponese del X secolo, La Storia della Principessa Splendente, ispirato a Il Racconto del Tagliatore di Bambù, narra l’affascinante storia di una ragazzina trovata in un germoglio di bambù da Miyatsuko, il tagliatore di bambù, che la adotta come sua figlia. La giovane cresce e fiorisce, diventando la nobilissima Principessa Kaguya. Questo film, intriso di temi femministi e di critiche alle norme culturali che impongono restrizioni alle donne, emerge come un potente veicolo per portare alla luce una parte della ricca storia letteraria giapponese. Il regista, Isao Takahata, ha optato per uno stile artistico minimalista anzichè quello più realistico a cui siamo abituati nello Studio Ghibli, creando così uno spazio dove lo spettatore può concentrarsi intensamente sull’impatto emotivo della storia. Oltre ad essere un’incantevole favola, La storia della Principessa Splendente porta lo spettatore a riflettere sulla condizione della donna e, in particolari, sulle costrizioni culturali di cui è vittima.

7. Quando c’era Marnie (2014) dello Studio Ghibli

Hayao Miyazaki

Rilasciato nel 2014, Quando c’era Marnie è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Joan G. Robinson del 1967. La trama segue la giovane Anna, affetta da ansia sociale e bassa autostima, il cui comportamento oscuro preoccupa la sua genitrice adottiva Yoriko. In risposta a ciò, Anna viene inviata a trascorrere del tempo con i suoi parenti in una località campestre. È qui che la sua vita prende una svolta inaspettata quando incontra la misteriosa Marnie. Conforme allo stile distintivo delle produzioni dello Studio Ghibli, il film fonde la magia della dimensione fantastica con un potente elemento emotivo, catturando l’attenzione del pubblico e coinvolgendolo profondamente nella narrazione del personaggio. Il film, che venne anche candidato agli Oscar, è un’esperienza cinematografica che va al di là delle aspettative.

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