Resta con me: la storia vera del film con Shailene Woodley e Sam Claflin

Con Resta con me, il film di Baltasar Kormákur, ripercorriamo la drammatica storia vera di Tami Oldham.

Resta con me è il nuovo film di Baltasar Kormákur con protagonisti Shailene Woodley e Sam Claflin (qui la nostra recensione dal Ciné di Riccione). Il film racconta la storia vera di Tami OldhamRichard Sharp, giovane coppia sorpresa dal terribile uragano Raymond durante un lungo viaggio in barca da Tahiti a San Diego, nell’ottobre del 1983. Il conseguente naufragio dei due innamorati costituisce l’asse portante di Resta con me, nonché il nucleo sul quale si imbastisce il racconto di una struggente storia d’amore, destinata a lasciare un segno nel cuore degli spettatori.
Abbiamo deciso di scavare nella vicenda e raccontarvi in maniera approfondita gli eventi che hanno ispirato il film. Vi invitiamo di conseguenza a non proseguire nella lettura se non volete conoscere anzitempo i principali risvolti del film.

Resta con me: la drammatica storia vera di Tami Oldham
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Come diligentemente mostrato in Resta con meTami OldhamRichard Sharp si incontrano a Tahiti, mostrando fin dai primi momenti una reciproca attrazione, fortificata dalla comune voglia di avventure nei mari. In questo momento, Richard è già un navigatore esperto e invita Tami a seguirlo in un lungo viaggio nell’oceano, all’insegna della libertà e dell’amore. I due trascorrono diversi mesi in mare, vedendo crescere di giorno in giorno il loro sentimento. La tragica svolta della loro esistenza arriva nel momento in cui accettano una proposta di lavoro da parte di amici di Richard, consistente nel portare il loro yacht di lusso Hazana da Tahiti a San Diego, in un viaggio lungo più di 4000 miglia.

Dopo poche settimane di viaggio, Tami e Richard apprendono dalla radio della minaccia dell’uragano Raymond (di categoria 4), destinato a entrare nella loro rotta, con il suo carico di venti a più di 200 km/h e di onde alte più di 10 metri. I due tentano disperatamente di cambiare rotta, ma per un crudele scherzo del destino anche l’uragano Raymond cambia il suo percorso. Ormai nell’occhio del ciclone e in lotta con eventi atmosferici non controllabili, il 12 ottobre del 1983 Richard chiede a Tami di ripararsi sotto coperta, ma la ragazza, a causa dell’improvviso rovesciamento della barca riceve un violento colpo alla testa, finendo in stato di incoscienza per circa 27 ore.

Resta con me: la perdita di Richard, fra realtà e allucinazione

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A questo punto film e realtà prendono strade diverse, ma non inconciliabili. Resta con me ci mostra infatti Tami ferita, ma in grado di assistere Richard, che invece versa in gravi condizioni, salvo poi mettere in scena nella parte finale del film un colpo di scena dal grande impatto emotivo. Dal momento del suo svenimento, la ragazza non ha più visto il suo compagno, morto in mare durante la tempesta. Tutti i dialoghi fra i due dopo l’uragano si rivelano così essere frutto della mente messa a dura prova di Tami, svolta peraltro anticipata da una frase sibillina sulle allucinazioni proferita dallo stesso Richard nella prima parte di Resta con me.

Nella realtà, Tami è stata cosciente della morte del suo compagno fin dal momento del suo risveglio, quando ha notato la fune di sicurezza penzolante dalla barca senza il suo Richard all’altro capo. Nella sua autobiografia Red Sky in Mourning: A True Story of Love, Loss, and Survival at Sea, la donna parla però diffusamente di una sorta di voce interiore, che l’ha guidata nella sua difficile sopravvivenza in mare aperto. Non sappiamo se questa voce sia stata frutto di un autoconvincimento, favorito anche dal durissimo colpo alla testa ricevuto e dalle gravi ferite subite, o se invece sia stata veramente una guida spirituale ad accompagnarla nella sua lotta per la vita ma, a livello puramente emotivo, Tami ha avuto davvero un supporto, anche se non realistico quanto quello mostrato in Resta con me.

Resta con me: i 41 giorni di lotta per la sopravvivenza di Tami Oldham

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I veri Tami Oldham e Richard Sharp

Tami si è quindi trovata in mezzo all’oceano con ferite su tutto il corpo, motore della barca guasto e strumentazione di bordo inutilizzabile. La donna si è alimentata quasi esclusivamente con cibo in scatola e burro d’arachidi, comunque insufficienti per fornirle le energie necessarie a una sopravvivenza dignitosa. Tami ha comunque avuto la lucidità di utilizzare un vecchio sestante, un orologio e le carte nautiche per orientarsi e cambiare rotta verso le Hawaii, più facilmente raggiungibili rispetto a San Diego. Un ulteriore durissimo colpo psicologico le è però arrivato a causa della allucinazioni da denutrizione, che l’anno portata a vedere un’isola in realtà inesistente. La naufraga ha quindi accarezzato l’ipotesi del suicidio puntandosi la canna di un fucile in bocca, venendo però fermata dalla già citata voce interiore.

Dopo 41 giorni di disperata lotta in solitario per la sua sopravvivenza, Tami Oldham ha raggiunto le vicinanze del porto di Hilo, nelle Hawaii. Vedendo una grande barca nelle vicinanze del suo relitto, la donna ha attirato l’attenzione dell’equipaggio sparando dei razzi, finendo per essere tratta in salvo e accompagnata a riva.

Resta con me: Tami Oldham oggi

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Shailene Woodley, Sam Claflin e Tami Oldham alla premiere di Resta con me (Credits: Paul Archuleta, Getty Images)

La tragedia vissuta sulla propria pelle non ha tolto a Tami la voglia di solcare il mare. In un’intervista al Chicago Tribune, ha detto di avere ripreso il proprio hobby, anche se in condizioni di maggiore sicurezza, esattamente come si riprende a guidare la macchina dopo un incidente. Il disturbo da stress post-traumatico ha comunque tormentato Tami per alcuni anni successivi al naufragio, ma la donna è comunque riuscita a superare gli strascichi di quell’episodio e a trovare la serenità necessaria per scrivere un libro e creare una nuova famiglia. Nel 1994, Tami Oldham è infatti convolata a nozze con Edward Ashcraft, trovando anche la gioia di due figlie.

Il destino è però tornato crudelmente a presentare il conto alla sopravvissuta: nell’aprile del 2017 infatti, la donna ha perso la figlia maggiore Kelli Marie Ashcraft, tragicamente deceduta in seguito a un avvelenamento da monossido di carbonio. Tami Oldham è però riuscita a superare anche questo lutto, mostrandosi serena e sorridente durante gli eventi collegati a Resta con me negli Stati Uniti e indossando una collana con la forma dello stesso sestante che le ha salvato la vita. Un modo per ricordare la terribile situazione che è riuscita a superare e per essere al tempo stesso un fulgido esempio di spirito di adattamento e forza di volontà, da cui tutti noi abbiamo molto da imparare.