Olivia Cooke: 8 film e serie per scoprire il talento della star inglese
8 tra i ruoli più importanti della carriera della giovane attrice.
Ci sono attrici che nascono stelle, altre che diventano icone a forza di ruoli memorabili. Olivia Cooke appartiene a una terza categoria: quella delle interpreti che si costruiscono lentamente. Classe 1993, nata a Oldham, in Inghilterra, Olivia cresce lontano dai riflettori delle grandi scuole londinesi: inizia a recitare a teatro da adolescente, ma è attraverso la televisione che cattura per la prima volta l’attenzione del pubblico internazionale. Da lì costruisce un percorso che la porta a muoversi tra horror mainstream, indie d’autore, blockbuster hollywoodiani e serie tv che hanno segnato un’epoca. Cooke ha puntato sull’eterogeneità. È sempre stata in grado di sorprendere. Quando sembrava destinata a restare confinata nei teen horror, ha scelto un ruolo drammatico e sofisticato in Me and Earl and the Dying Girl. Quando Hollywood l’ha ingaggiata in un kolossal come Ready Player One, ha saputo mantenere uno spazio per film intimi e complessi come Sound of Metal o Little Fish. Infine, con House of the Dragon, è arrivata la consacrazione globale: non più la promessa, ma la regina – letteralmente – di un universo narrativo tra i più seguiti della contemporaneità. Questi otto titoli raccontano la traiettoria di un’attrice che, a poco più di trent’anni, si sta ritagliando un posto di tutto rispetto nel panorama del cinema e della televisione internazionale.
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1. Bates Motel (2013-2017), serie tv

Il vero trampolino di lancio di Olivia Cooke arriva con Bates Motel, serie che rilegge in chiave contemporanea le origini di Norman Bates, l’indimenticabile assassino di Psycho. Olivia interpreta Emma Decody, ragazza intelligente e sarcastica, segnata dalla fibrosi cistica. È un ruolo secondario rispetto al protagonista, ma grazie a lei diventa una delle figure più amate e memorabili della serie. Cooke riesce a evitare ogni stereotipo legato alla malattia: Emma non è mai vittima passiva, ma una giovane donna con desideri, passioni e una vitalità sorprendente. Le sue scene con Norman (Freddie Highmore) hanno una dolcezza malinconica che resta impressa. Per Olivia, Bates Motel è l’occasione di far vedere di cosa è capace davanti a un pubblico internazionale. La critica nota la sua capacità di modulare il tono, di rendere credibile un personaggio scritto con finezza. Per molti spettatori, è il primo incontro con un talento che avrebbe segnato gli anni a venire.
2. Ouija (2014), di Stiles White
Dopo la tv, arriva la prova del cinema: Ouija è un horror sovrannaturale che all’uscita incassa cifre importanti al botteghino, conquistando il pubblico giovane. Olivia interpreta Laine Morris, che insieme ai suoi amici risveglia forze oscure attraverso una tavola ouija. È un film che non ambisce a rinnovare il genere, ma che segna un passaggio importante: Hollywood si accorge del suo volto, della sua capacità di reggere un’intera produzione come protagonista femminile. Cooke, immersa in atmosfere gotiche e inquietanti, mostra naturalezza nel passare dalla paura alla determinazione, dimostrando di poter affrontare anche il cinema di puro intrattenimento. Nonostante le recensioni contrastanti, Ouija consolida la sua posizione come giovane attrice emergente. È il film che la rende riconoscibile a livello planetario e che le apre la strada a ruoli più complessi.
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3. Me and Earl and the Dying Girl (2015), di Alfonso Gomez-Rejon

È con questo film che Olivia Cooke conquista definitivamente la critica. Nel ruolo di Rachel, adolescente colpita dalla leucemia, regala una performance di rara intensità. Il rischio era quello di cadere nel cliché della “ragazza malata” usata come espediente narrativo. Invece, Cooke costruisce un personaggio ironico, pieno di vita, capace di sorprendere chi le sta accanto e chi guarda il film. La sua Rachel non chiede pietà, ma presenza: è un’amica, una confidente, una persona che affronta la malattia con dignità e leggerezza. L’alchimia con i protagonisti maschili, Thomas Mann e RJ Cyler, contribuisce a fare del film una delle opere più amate del Sundance Film Festival. Questo ruolo segna la maturazione di Olivia come interprete drammatica e conferma la sua versatilità. In molti la ricordano ancora oggi come una delle migliori performance della sua carriera.
4. Amiche di sangue (2017), di Cory Finley
Un film inquietante e sottile, che vede Olivia Cooke affiancata da Anya Taylor-Joy. Qui interpreta Amanda, adolescente apparentemente incapace di provare emozioni, che pianifica un omicidio con l’amica. È un personaggio spiazzante: glaciale, disturbante, eppure affascinante nella sua alienazione. Cooke lo interpreta con una freddezza chirurgica, riuscendo a comunicare attraverso sguardi e silenzi più che con le parole. È una delle prove più coraggiose della sua carriera, che la consacra come attrice capace di abbracciare ruoli estremi. Thoroughbreds diventa subito un piccolo cult indie, anche per la sua scrittura raffinata e per il cast (tra cui l’ultima interpretazione di Anton Yelchin). Olivia lascia il segno con un’interpretazione che mette in discussione le convenzioni del teen movie e del thriller.
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5. Ready Player One (2018), di Steven Spielberg tra i film migliori di Olivia Cooke

Il grande salto nel cinema hollywoodiano arriva con Steven Spielberg, che la sceglie per interpretare Samantha/Art3mis, eroina ribelle del kolossal futuristico Ready Player One. Il film richiede ad Olivia di alternare momenti di azione spettacolare a scene più intime, e lei dimostra di poter reggere il ritmo di un blockbuster senza perdere autenticità. Samantha è forte, ironica, ma anche vulnerabile: Cooke la interpreta con una freschezza che conquista sia lo spettatore giovane sia quello più adulto. Grazie a questo film, Olivia diventa una star globale: Spielberg le affida un ruolo chiave e lei lo ripaga con una performance che unisce carisma e cuore.
6. Sound of Metal (2019), di Darius Marder
Un film potente e intimo, che racconta la storia di Ruben, batterista metal che perde progressivamente l’udito. Olivia interpreta Lou, la sua compagna, anche lei musicista, divisa tra il desiderio di sostenere l’uomo che ama e la necessità di salvarsi. Lou non è mai solo “la fidanzata del protagonista”: è un personaggio con un arco narrativo proprio, fragile e forte insieme. Cooke restituisce tutta la tensione di una donna che ama ma che deve imparare a lasciar andare. La sua performance è apprezzata per la verità con cui affronta il dolore, senza artifici melodrammatici.
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7. House of the Dragon (2022-in corso)

Il ruolo della consacrazione definitiva. In House of the Dragon, Olivia Cooke interpreta Alicent Hightower, regina divisa tra senso del dovere, ambizione e un profondo senso di perdita. Alicent è uno dei personaggi più complessi mai scritti per una serie fantasy: madre, stratega, manipolata e manipolatrice. Cooke la interpreta con una raffinatezza che sorprende anche chi non aveva mai visto Game of Thrones. La sua presenza scenica è magnetica, capace di trasformare ogni dialogo in un campo di battaglia emotivo. Con questo ruolo, Olivia si impone come attrice di livello mondiale, confermando il suo talento e conquistando un pubblico trasversale. Alicent Hightower non è solo un personaggio: è ormai un’icona della televisione contemporanea.
8. Little Fish (2020), di Chad Hartigan tra i film più belli di Olivia Cooke
In un mondo segnato da un virus che cancella progressivamente la memoria, Olivia Cooke interpreta Emma, donna che lotta per non perdere la storia d’amore con il marito Jude (Jack O’Connell). È un film che ha trovato una risonanza particolare durante la pandemia, diventando una sorta di allegoria del tempo presente. Olivia porta sulle spalle l’intero racconto, con una performance intima, vulnerabile, dolorosa eppure tenera. Con Little Fish, Cooke dimostra ancora una volta la sua capacità di alternare cinema d’autore e produzioni più mainstream, confermandosi un’interprete che non ha paura di affrontare storie complesse e delicate.