M. Night Shyamalan in 10 film dal migliore al peggiore

Regista suggestivo, M. Night Shayamalan è un maestro nel creare finali a effetto: in questa classifica, i suoi 10 film dal migliore al peggiore.

Regista suggestivo e in grado di catturare l’attenzione del pubblico grazie alle sue atmosfere da brivido, M. Night Shyamalan torna al cinema con Glass, ultimo capitolo di una trilogia iniziata nel lontano 2000 con Unbreakable – Il predestinato. L’affermato cineasta ha ottenuto il successo grazie a uno stile narrativo in grado di catturare l’attenzione del pubblico e tenerlo incollato allo schermo fino al finale, spesso rivelatore, che ribalta totalmente il senso dei suoi film. M. Night Shyamalan ha saputo confezionare pellicole diventate dei fenomeni di culto, ma negli ultimi anni non sempre è riuscito a ripetere il successo degli esordi. Ecco una classifica dei suoi film, dal migliore al peggiore.

I film di M. Night Shyamalan tra top e flop

Il sesto senso

Il sesto senso: 15 curiosità sul film di M. Night Shyamalan

“Vedo la gente morta”: basta questa celebre frase per collegarla al film del 1999, Il sesto senso, il primo, nonché uno dei maggiori successi cinematografici di M. Night Shyamalan. Il regista si affida al veterano Bruce Willis e alla giovane star in ascesa, Haley Joel Osment, per raccontare una storia di fantasmi, ma anche un racconto horror moderno dove la realtà si confonde, fino allo straordinario colpo di scena finale, rimasto ancora tutt’oggi nell’immaginario collettivo. Attraverso Cole, un bambino traumatizzato dalla visione di persone morte e il suo psicologo Malcolm Crowe, Shyamalan indaga nella mente più abissale dell’animo umano, in un film che riflette sul lutto e la morte; sulla fede e la suggestione.

Signs

Presentato come un film di fantascienza – trainato anche dal fenomeno misterioso dei cerchi nel grano – Signs è in realtà un’opera intimista, dove la tragedia familiare diventa spunto per raccontare una storia ricca di simbolismo e di nuovo in bilico tra fede e malattia. Un pastore (il cui ruolo spetta a Mel Gibson) ha perso il suo credo dopo la morte della moglie, ma riesce ad andare avanti dopo il contatto con degli alieni malintenzionati. Signs, uscito nel 2002, non è un film perfetto, ma rientra di diritto tra i migliori realizzati da M. Night Shyamalan (che vi compare nelle vesti di uno dei personaggi principali).

The Village

The Village: leggi qui la recensione del film di M. Night Shyamalan

Nel 2004 è la volta di The Village, altro film ambiguo, spettrale e dal finale spiazzante, dove la paura è la vera protagonista della pellicola. M. Night Shyamalan sceglie un’apparente ambientazione del XIX secolo (il tutto verrà svelato solo nell’ultima parte) per raccontare la storia di una curiosa comunità isolata dal resto del mondo. In realtà, il film sembra avere un’altra lettura: per il regista è un pretesto per rappresentare un’America spezzata dopo gli attentati dell’11 settembre, che è rimasta chiusa nella sua paura (vero motore di The Village) senza via d’uscita.

Unbreakable – Il predestinato

Unbreakable: ecco l’honest trailer del film di M. Night Shyamalan

Un anno dopo Il sesto senso, Bruce Willis è di nuovo il protagonista di un film di M. Night Shyamalan: con Unbreakable – Il predestinato, il regista si approccia al mondo dei supereroi, omaggiandoli ma al tempo stesso regalando una differente chiave di lettura. Willis è l’indomito David Dunn, un personaggio che si muove tra eroi e villain, in un mondo dove vengono messi letteralmente a nudo: dalle loro forze alle debolezze, i superuomini di M. Night Shyamalan sono persone comuni che ogni giorno hanno a che fare con la morte e altre tragedie.

Split

Split: il disturbo dissociativo dell’identità fra storia vera e finzione cinematografica

Uno straordinario James McAvoy è in Split un uomo dalle molteplici personalità. La forza della mente, questo il tema principale nel film del 2016 di Shaymalan, in tutte le sue forme. Il regista indiano non si limita ad esplorare il disturbo dissociativo dell’identità – che permette ad un’unica persona di vivere nello stesso corpo molteplici personalità – ma va ben oltre il razionale, spingendosi nel genere del soprannaturale, a lui caro. Un film potente e inquietante che non poteva non inserirsi tra i migliori del regista.

Glass

Anya Taylor-Joy cinematographe.it

Glass: la spiegazione del film di M. Night Shyamalan

Dopo il più che piacevole Split, il sequel Glass non convince fino in fondo – e qui emergono i difetti di M. Night Shyamalan. Nonostante la bellissima fotografia e le atmosfere oscuro, la storia non convince fino in fondo e si ha l’intenzione che il regista abbia veramente sprecato qualcosa di originale. L’intento di Shyamalan resta lo stesso: l’esplorazione dell’animo umano, fino ai suoi luoghi più reconditi e inaccessibili, ma la narrazione e il finale non riescono ad attrarre più il suo pubblico, come invece accadeva per i primi film. Ed è un peccato dato il cast corale composto da James McAvoy, Bruce Willis e Samuel L. Jackson.

Lady in The Water

Con Lady in The Water inizia un periodo di insuccessi per M. Night Shayamalan. Con il film del 2006, il regista si affievolisce e sceglie di raccontare una favola per bambini, sempre con finale a sorpresa (ormai un suo marchio di fabbrica), non riuscendo però a cogliere il consenso del pubblico. L’intento è buono e il racconto originale, ma Lady in The Water è il risultato di una serie di errori a cominciare dalla sceneggiatura e dalla scelta dei personaggi, abbastanza discutibili.

The Visit

The Visit: recensione del film di M. Night Shyamalan

Un film low budget per un film anonimo e riduttivo: The Visit, uscito nel 2015, attinge alla favola di Hansel & Gretel (i protagonisti sono due fratelli che scoprono la cruda realtà sui loro nonni) per creare un horror infantile e sovrannaturale, con il classico finale a sorpresa. The Visit è girato in stile falso documentario con la tecnica del punto di vista: la tensione è alle stelle e palpabile a ogni scena; gli eventi si susseguono in una serie di intrecci tra loro. Nonostante le buone intenzioni, The Visit è ormai un film sbiadito, lontano dagli esordi sfavillanti del regista.

E venne il giorno

E venne il giorno: recensione e spiegazione del film di M. Night Shyamalan

Una storia fantascientifica e forse non lontana dalla nostra realtà fa da sfondo al film E venne il giorno, che rappresenta il tentativo di Shyamalan di sperimentare un nuovo genere narrativo. Una misteriosa tossina rilasciata dalle piante rischia di estinguere l’intera umanità: ambientazioni distopiche, scenari da brividi, in E venne il giorno ci sono tutto gli elementi per una storia horror. Eppure qualcosa non quadra. In realtà il film si rivela un’opera ambientalista volta a far riflettere il pubblico sui cambiamenti climatici, ed ecco che l’interesse per la storia sfuma.

L’ultimo dominatore dell’aria

L’ultimo dominatore dell’aria: recensione del film di M. Night Shyamalan

All’ultimo posto della classifica c’è uno dei film peggiori di M. Night Shyamalan: L’ultimo dominatore dell’aria è il culmine di una lunga fila di insuccessi, iniziata con Lady in The Water. Nella pellicola uscita nel 2010 è basata sulla serie animata  Avatar – La leggenda di Aang. Nonostante le buone intenzioni, Shyamalan entra in un territorio che non gli appartiene e si riesce a percepirlo per tutta la durata del film: è un genere rivolto fantasy rivolto ai più giovani che non ha la stessa attrattiva dell’opera originale.

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