L’uomo che uccise Don Chisciotte: 7 curiosità sul film di Terry Gilliam

7 cose da sapere su L'uomo che uccise Don Chisciotte, il film di Terry Gilliam. La lunga lavorazione, la colonna sonora, la scelta del cast, le location.

Sono passati 25 anni da quando Terry Gilliam pensò L’uomo che uccise Don Chisciotte, che arriva al cinema solo nel settembre del 2018. Era 1989 e da allora sono stati otto i tentativi di realizzazione, compreso un inizio di riprese documentato da Lost in la Mancha. Purtroppo però una serie di imprevisti e l’esaurimento del budget hanno bloccato Gilliam, che nonostante tutto non ha mai smesso di crederci.

Leggi la nostra recensione de L’uomo che uccise Don Chisciotte

Le buone idee non muoiono mai e stavolta è proprio il caso di dirlo. Gilliam stesso afferma che lavorare su Don Chisciotte ti trasforma. Così lui stesso è diventato un cavaliere folle che ha lottato contro i giganti del cinema per salvare la sua creazione.
L’uomo che uccise Don Chisciotte è una prova di tenacia e un esempio per chiunque perché dimostra che niente di ciò a cui teniamo è impossibile.
Il film è passato a Cannes e dal 27 settembre sarà visibile nelle sale cinematografiche italiane con M2 Pictures.

Quali sono le avventure e le peculiarità di questo film? Di seguito vi raccontiamo alcune curiosità bizzarre e romantiche che accompagnano L’uomo che uccise Don Chisciotte.

L’interprete di Don Chisciotte: Jonathan Pryce

L'uomo che uccise Don Chisciotte Cinematographe.it

Nella prima versione Don Chisciotte doveva essere interpretato da Jean Rochefort, che si sentì male e contribuì a rallentare le riprese del 2000, finché non si sono interrotte. L’attore aveva un problema alla prostata e quando tornò sul set non poteva più salire sul cavallo.

Per il ruolo di Don Chisciotte si era pensato a John Cleese, Robert Duvall e John Hurt, fino ad arrivare alla scelta definitiva di Jonathan Pryce. La produzione è riuscita a ottenere per il personaggio lo stesso costume usato vent’anni prima. Questo lo potete notare vedendo Lost in la Mancha.
Gilliam ha chiesto anche a Pryce, come fece con l’attore precedente, di usare una protesi al naso. Il viso dell’attore doveva rispecchiare l’iconografia classica del cavaliere errante. Per far diventare il naso di Pryce aquilino si sono rivolti a Pablo Perona della May Effects. Ogni giorno l’attore si sottoponeva a un trucco di 40 minuti. Per far passare il tempo Perona accendeva la musica: un artista bravissimo e davvero affabile.

Se guardate Don Chisciotte è impossibile accorgersi del naso finto, è stato davvero un lavoro impeccabile. L’attore stesso afferma di averlo dimenticato mentre recitava.

Scopri qui la clip che svela il processo di “costruzione” del naso di Don Chisciotte

Il budget del film ha condizionato alcune scelte

L'uomo che uccise Don Chisciotte Cinematographe.it

L’idea iniziale era sicuramente più ambiziosa. Terry Gilliam voleva affrontare un viaggio nel tempo, portando il protagonista all’epoca di Don Chisciotte. In L’uomo che uccise Don Chisciotte rimaniamo nel presente. Il regista ha dichiarato che questo gli ha permesso di spendere di meno. Il vantaggio è stato di non dover eliminare macchine o pali della luce in computer grafica.
Quello che invece non vi sareste aspettati è che alla fine dei conti Adam Driver è costato di più di quanto lo sarebbe stato Johnny Depp all’epoca.

Perché L’uomo che uccise Don Chisciotte ha rischiato di non uscire al cinema?

L'uomo che uccise Don Chisciotte Cinematographe.it

L’uomo che uccise Don Chisciotte ha rischiato di non arrivare in sala nel 2018. Infatti dopo che Terry Gilliam ha finito il budget nel 2000 ha cercato nuovi produttori che sostenessero il progetto. Nel 2006 si è fatto avanti il produttore Paulo Branco, che ha acquisito i diritti del film. Il problema è stato che Branco non ha mai versato un contributo economico, perciò Gilliam ha cercato i fondi altrove.

Vedi anche la nostra intervista Terry Gilliam: “Io, Don Chisciotte e Donald Trump” [VIDEO]

Sono stati i produttori Mariela Busuievsky e il socio Gerardo Herrero a permettere a L’uomo che uccide Don Chisciotte di nascere. Quando però è arrivato l’invito a Cannes Branco ha rivendicato i suoi diritti del film. A quanto pare Terry Gilliam non avevo svolto tutte le procedure burocratiche prima di iniziare un nuovo accordo produttivo. Per questo motivo si è arrivati in tribunale e il regista ha dovuto pagare € 10.000 a Branco. Solo così il film ha potuto partecipare alla kermesse e arrivare nelle sale cinematografiche.

L’uomo che uccise Don Chisciotte e il cast: così Terry Gilliam ha scelto i suoi attori

L'uomo che uccise Don Chisciotte Cinematographe.it

Terry Gilliam ha raccontato di aver incontrato Adam Driver in un pub ed è stato colpito perché non sembra un attore. Ha deciso quindi di proporgli il ruolo da protagonista perché non si comportava come una star e la sua interpretazione è molto naturale, atipica per il sistema hollywoodiano.

Mentre Jonathan Pryce si è proposto più volte per questo ruolo fino a trovare la mimesi perfetta che ha conquistato il regista. Come il suo personaggio, l’attore stesso si è dovuto immergere nell’immaginario di Don Chisciotte. La magnifica interpretazione risente anche dei personaggi shakespeariani che l’attore ha interpretato nella sua carriera, di cui cogliamo qualche tratto.
Jonathan Pryce aveva già lavorato con Gilliam in Brazil nel ruolo di Sam Lowry che gli ha portato una notevole fama.

Rossy de Palma, invece, era stata già scritturata nel 2000 e quando Gilliam l’ha richiamata non ha saputo dire di no. La vediamo nel ruolo della contadina, una situazione grottesca che aveva bisogno di una grande interprete.

L’uomo che uccise Don Chisciotte: le location del film sono diverse da quelle del 2000

L'uomo che uccise Don Chisciotte Cinematographe.it

Gran parte dei problemi riscontrati nel 2000 erano legati ai cambiamenti climatici. Infatti il forte vento e la pioggia hanno costretto la troupe a stare ferma. Come si vede in Lost in la Mancha arrivò anche una tempesta a danneggiare le strumentazioni del set.
Per questo motivo alcuni set all’aria aperta sono stati cambiati. Gilliam non ha voluto girare niente in studio e si è spostato tra Spagna e Portogallo.

Sono state scelte le tenute in Spagna al Castillo de Oreja, a Talamanca de Jarama, al Castillo de Viñuelas, ad Almonacid de Toledo, al Monasterio de Piedra e a Villacastìn. A Fuerteventura, nelle isole Canarie. Mentre in Portogallo si è usata la location del Convento di Cristo a Tomar.

La fotografia e la scenografia del film

L'uomo che uccise Don Chisciotte Cinematographe.it

Per l’estetica Gilliam si è ispirato allo stile dello spagnolo Francisco Goya e Gustave Dorè. Quest’ultimo si è occupato delle illustrazioni dell’edizione di Miguel de Cervantes, rappresentando così un punto di riferimento per l’iconografia di Don Chisciotte.
Per la prima volta, afferma il direttore della fotografia Nicola Pecorini, vengono usate macchine da presa digitali nel cinema di Gilliam. Questo è stato scelto per velocizzare i tempi di lavorazione di L’uomo che uccise Don Chisciotte, rientrando così nel budget.

L’uomo che uccise Don Chisciotte: la colonna sonora

L'uomo che uccise Don Chisciotte Cinematographe.it

Per la musica è stato contattato Roque Baños, che aveva il compito di restituire l’atmosfera spagnola. Il film segue le avventure di un uomo che credendosi Don Chisciotte riporta gli altri personaggi nel ‘600, quindi era importante ricreare l’ambientazione della Spagna antica. Gilliam voleva solo musica orchestrale e per questo Baños utilizza un oud, una chitarra antica, e un flauto ricavato dal corno di un toro. Questi vengono accompagnati dalle percussioni, rendendo perfettamente l’idea del regista.