La la land: com’è stata realizzata la scena d’apertura del film?

Com'è stata girata l'incantevole sequenza di apertura di La la land? Damien Chazelle rivela i segreti della sua Los Angeles "senza filtri".

 

The Technicolor world made out of music and machine
It called me to be on that screen
And live inside its sheen

La la land è un film di curve”, un film dove la macchina segue la melodia e si fonde con la coreografia. Un film dove il protagonista è il tutto e non la parte, il mondo variegato, eclettico, versatile e temerario degli artisti disposti a tutto pur di ottenere il proprio momento di luce. La pretesa di realismo del regista Damien Chazelle (Whiplash, First Man) si traduce nella volontà di introdurre lo spettatore ad uno spettacolo di forme e colori, di ritmi incessanti che scandiscono la scalata al successo nella cornice di un sogno americano a portata di mano. La la land si apre con un piano sequenza di sei minuti (in realtà si tratta di tre riprese montate alla perfezione) nel traffico di Los Angeles, tra le Interstate 105 e 110: senza dialoghi né titoli di testa l’ingresso è diretto al cuore del film che sintetizza già nell’incipit il formulario del suo esercizio stilistico.

Here’s to the ones who dream, foolish as they may seem” così canta Mia (Emma Stone) nel brano Audition rivolgendosi a chi, animato da ambizioni e speranze, si abbandona ancora una volta, senza riserve al sogno. La sequenza iniziale sulla soleggiata autostrada losangelina racchiude il significato dell’intera opera: non hanno importanza i provini falliti, i passi falsi né i dubbi finché il fuoco della passione arde vivo in noi sognatori. Ci sarà sempre un altro giorno di sole a regalarci l’occasione di ballare e cantare sul tetto di una macchina ferma nel traffico. Perché è questo il potere del sogno: ci salva dalla quotidianità.

La la land: una realtà “senza interruzioni”

La la land è un musical contemporaneo che fa della storia d’amore tra il musicista jazz Sebastian (Ryan Gosling) e l’aspirante attrice Mia (Emma Stone) l’espediente per poter omaggiare i film musicali prodotti tra gli anni ’50 e ’60. Non è un caso che il regista si sia ispirato a Jacques Demy (Les Parapluies de Cherbourg), il regista francese che con i suoi musical brillanti e colorati si impose come cesura ai film impegnati degli anni ’60. “A L.A la maggior parte delle auto ospita una o due persone, fa parte di quello che rende la città un po’ solitaria, ma anche un vero paradiso per i sognatori” dice il regista. Quando sei in macchina ascolti la musica, canticchi oppure sogni, ti perdi nella tua bolla. La coraggiosa sequenza iniziale apre la scena al primo incontro dei due protagonisti: Sebastian a bordo della sua Buick Riviera convertibile del 1980 (un vero classico per gli appassionati dei motori) e Mia che assorta nel provare le battute del provino dimentica di partire creando la fila dietro di sé. Un incontro così “banalmente quotidiano” necessitava di un’apertura indimenticabile, se non altro come dovuta premessa alla magia hollywoodiana.

Damien Chazelle ha voluto girare le coreografie vecchio stile, senza montaggio, un’impresa che ha richiesto un minuzioso planning logistico non solo per Mandy Moore (coreografa del film), ma anche per il direttore della fotografia e gli operatori di macchina che hanno dovuto imparare ogni mossa per seguirla simultaneamente. Le scene più ambiziose sono state girate con un’unica ripresa che il direttore della fotografia Linus Sandgren ha definito “realtà senza interruzioni” capace di abbattere lo schermo e accogliere il pubblico in uno spettacolo dal vivo.

Traffic: tutto quello che avreste voluto sapere sul numero di apertura* (*ma non avete mai osato chiedere)

Presentato come film d’apertura della 73ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia La la land ha ispirato dopo soli sei minuti dall’inizio della proiezione un sonoro consenso da parte della stampa presente in sala grazie alla sbalorditiva sequenza iniziale. Il numero è stato girato on location, su una rampa autostradale di Los Angeles tra le Intestate 105 e 110: 30 ballerini, 100 extra e 60 automobili compongono uno degli incipit più suggestivi nella storia recente del musical sullo sfondo di una Los Angeles a 38° ripresa da una sola gru. I movimenti di macchina sono frenetici, gli stacchi impercettibili e il dinamismo dell’intera composizione mette in risalto la squisitezza di un arazzo studiato nei minimi dettagli, perfino nell’intesa cromatica dei suoi protagonisti. “È stato un gran lavoro” – ha detto la coreografa Mandy Moore – “Il nostro ufficio era pieno di post-it con la marca di ogni automobile e chi aveva a bordo, quale vettura doveva essere rinforzata“. Il tempo a disposizione per girare la scena era limitato, “tutto doveva funzionare perfettamente, ogni momento perduto sarebbe stato inaccettabile” ricorda Ryan Gosling. Il cast e i figuranti hanno lavorato per un totale di tre mesi alla preparazione delle coreografie per restituire una performance impeccabile in linea con le ambizioni spettacolari del regista. Il sogno di Chazelle non ha avuto vita semplice: il caldo, la pendenza delle rampe e la macchina da presa ingombrante hanno messo a dura prova il regista e i collaboratori, ma con dei piccoli accorgimenti la scena è stata portata a termine in soli due giorni di riprese.

Il sogno americano in Wide-Screen

Damien Chazelle con La la land ha dichiarato il suo amore a Los Angeles, consacrandola a tutti gli effetti nel ruolo di una protagonista suggestiva e romantica. Non a caso L.A è la città preferita del regista, una città epica in cui ognuno è alla ricerca del proprio posto nel mondo, “una città da grande schermo” (così l’ha definita Chazelle) che lo ha ispirato nella sua scelta di girarla in wide-screen per restituire allo spettatore lo spettacolo immersivo tipico dei classici musical hollywoodiani. La la land è un “musical sulla vita reale con la spettacolarità del Cinemascope e del Technicolor degli anni ’50“, un’impresa ambiziosa e fortunata che riflette nel suo incipit l’intero, colorato, ventaglio di occasioni da inseguire nella Città dei sogni e delle stelle…