In viaggio verso un sogno: 5 motivi per vedere il film con Shia LaBeouf e Dakota Johnson

Un’originale storia di amicizia on the road raccontata dagli esordienti Tyler Nilson e Michael Schwartz con leggerezza, umorismo e sensibilità. Un film sull’amicizia e l’inseguimento dei sogni che conquista il cuore dello spettatore grazie all'intensità delle interpretazioni. Ecco 5 buone ragioni per vederlo!

Ha fatto parlare molto di sé fin dalla première allo scorso South by Southwest, dove il passaparola generato della calorosa accoglienza ricevuta da parte di pubblico e critica gli ha permesso di raggiungere oltre 20 milioni di dollari al box office, diventando il maggiore incasso di un film indipendente nel 2019 negli Stati Uniti. Si tratta di In viaggio verso un sogno (The Peanut Butter Falcon), un’originale storia di amicizia on the road raccontata da Tyler Nilson e Michael Schwartz con leggerezza, umorismo e sensibilità, che ci porta al seguito Zak (Zack Gottsagen), un giovane ragazzo con la Sindrome di Down scappato dalla casa di cura dove vive per inseguire il sogno di allenarsi con il suo eroe e diventare un wrestler professionista. In un’imprevista svolta del destino, la strada di Zak s’incrocia con quella di Tyler (Shia LaBeouf), un burbero fuorilegge in fuga. Tra i due nascerà un’amicizia così forte da riuscire persino a convincere Eleanor (Dakota Johnson), amorevole ma determinata tutrice di Zak, a unirsi al loro viaggio verso la Florida.

Distribuito da Officine UBU, il film sarà disponibile on demand dal 1° giugno su Apple TV, CG Entertainment, CHILI, Google Play, Infinity, Rakuten TV, Sky Primafila Premiere, TIM Vision, VatiVision e la nuova piattaforma #iorestoinSALA.

Perché vedere In viaggio verso un sogno? 5 buone ragioni per non perdere il film

In viaggio verso un sogno: un’opera prima che fa breccia nel cuore dello spettatore

Quando si parla della Sindrome di Down o di handicap in generale si cade spesso nelle sabbie mobili della retorica, del pietismo, delle facili emozioni e del ricattatorio. Non siamo noi a dirlo, ma le tantissime pellicole che nel tentativo di approcciarsi alla materia in questione hanno finito con lo scivolarci dentro con tutte le scarpe. Pur affidandosi alla formula collaudata e abusata del road movie e del viaggio di formazione, l’opera prima del duo americano ha saputo invece evitare l’ostacolo e lo ha fatto con poche e semplicissime mosse, a cominciare dal non assecondare mai la vena buonista che spesso accompagna i progetti simili a In viaggio verso un sogno.

La strada percorsa dagli autori è stata quella di costruire una storia che parlasse in primis di temi universali come i sogni, l’amicizia e i legami affettivi, senza calcare ripetutamente la mano sull’argomento “diversità”. Quest’ultimo è diventato parte integrante del racconto e non il baricentro drammaturgico su e intorno al quale fare ruotare in continuazione le one-lines e i personaggi. Il fatto che sia una storia universale, dunque, è senza dubbio uno dei motivi principali per cui vi consigliamo la visione del film.

In viaggio verso un sogno: il punto di forza del film è l’ensemble della performance attoriale

In viaggio verso un sogno - Cinematographe.it

In viaggio verso un sogno: ecco la storia dietro al film con Shia LaBeouf e Dakota Johnson

Nella costruzione di una storia originale e leggera Nilson e Schwartz hanno provato – riuscendoci – a conquistare il cuore degli spettatori grazie anche alla straordinaria interpretazione di Zack Gottsagen, cucendogli addosso un personaggio e una sceneggiatura “a sua misura” e affiancandogli star hollywoodiane di qualità come Shia LaBeouf e Dakota Johnson, ma anche vecchie glorie come Bruce Dern (che veste i panni di Carl, l’anziano amico del cuore e compagno di stanza di Zak nella casa di cura che lo ospita), che a loro volta si sono completamente messi al suo servizio. Non è un caso che il punto di forza dell’opera sia proprio l’ensemble della performance attoriale, frutto dell’attenzione che i due registi hanno dimostrato nei confronti della direzione degli attori. Attenzione che è stata sicuramente un riflesso incondizionato delle precedenti esperienze dei due registi davanti la macchina da presa. Per goderne appieno consigliamo caldamente la visione in lingua originale.

In viaggio verso un sogno: “sapori” rigorosamente country e folk per una colonna sonora avvolgente

Se In viaggio verso un sogno riesce a conquistare gli spettatori il merito non è solo degli attori e dei registi, ma di una combinazione di fattori vincenti. Tra questi c’è la colonna sonora dal “sapore” country-folk firmata da Zachary Dawes, Noam Pikelny, Jonathan Sadoff e Gabe Witcher, composta da diciassette brani originali, ai quali se ne vanno ad aggiungere altri otto eseguiti da altri musicisti: su tutti Long Hot Summer Days di Sara Watkins e la ballata Running For So Long (House A Home). Brano, quest’ultimo, scelto per accompagnare i titoli di coda.

E ovviamente non possono mancare grandi classici del genere e pezzi di repertorio come Uncloudy Day dei The Staple Singers e Heartaches by the Number affidato ai The Time Jumpers. Insomma, musica per gli occhi e soprattutto per le orecchie.

In viaggio verso un sogno: le location selvagge e incontaminate del North Carolina e della Georgia

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Importantissimo ai fine della riuscita della pellicola è stata anche la scelta delle location, che i due registi hanno trasformato quasi in un quarto protagonista della storia. Qui diventano parte integrante della narrazione e non solo lo sfondo dove ambientare la rocambolesca fuga. In un road-movie come In viaggio verso un sogno sono dunque un ingrediente fondamentale della ricetta. Ingredienti che Nilson e Schwartz hanno scovato nelle terre selvagge e abbandonate delle Outer Banks della Carolina del Nord e la Georgia. Luoghi che il trio attraversa a piedi, in auto e a bordo di una zattera di fortuna.

In viaggio verso un sogno: un’avventura moderna che crea un filo diretto empatico con lo spettatore

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Il risultato è un’avventura moderna in stile Mark Twain che si pone come obiettivo quello di offrire al fruitore di turno l’opportunità di sognare senza limiti, anche se solo per una novantina di minuti circa. La pellicola nell’insieme ha le sue fragilità e imprecisioni sul versante strutturale tipiche delle opere prime, ma la capacità di creare un filo diretto e ininterrotto con lo spettatore mediante un flusso emotivo di scene intense (vedi l’incontro di wrestiling) o di tensione (la rocambolesca fuga in barca o l’attraversamento a nuoto da sponda a sponda del fiume). Un flusso che non si interrompe mai e che non ha bisogno di escamotage, come ad esempio sottolineature drammatiche, per tenere a sé lo spettatore.