Birds of Prey: la spiegazione del film con Margot Robbie

Il finale di Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn apre la strada a un possibile sequel?

Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn, in sala dal 6 febbraio, celebra il trionfo del personaggio lanciato al cinema da Margot Robbie nel 2016 in Suicide Squad. Il film di David Ayer, che raccontava le avventure di una squadra di supercriminali ingaggiati dal governo per far fronte a una minaccia soprannaturale (la recitazione di Cara Delevingne), non è stato molto apprezzato né dal pubblico, né dalla critica. Eppure, su una cosa tutti erano d’accordo: la Harley Quinn di Margot Robbie era una delle cose migliori successe all’universo cinematografico DC dalla sua nascita. Arriva così la notizia dello sviluppo di uno stand alone dedicato al personaggio, dove l’insufficiente Joker di Jared Leto sarebbe stato del tutto messo in ombra a favore della sua ex compagna. Insieme a lei, sarebbero stati rispolverati alcuni personaggi femminili dei fumetti, riuniti sotto il vessillo delle Birds of Prey.

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Sequel sì o sequel no? Come spesso accade nei grandi blockbuster, il destino del franchise dipende tutto dagli incassi. Ovviamente, per lasciarsi qualsiasi strada aperta, il capitolo inaugurale di una nuova – possibile – saga deve concludersi con degli indizi che possano far crescere l’aspettativa verso un seguito.

ATTENZIONE! D’ora in poi l’articolo contiene SPOILER su Birds of Prey

Chi sono veramente le Birds of Prey?

Birds of Prey, Margot Robbie, Cinematographe.it

Per far fronte a degli incassi deludenti, la DC ha deciso di cambiare il titolo a distribuzione già avvenuta. Così, nelle sale americane Birds of Prey (and the Fantabulous Emancipation of One Harley Quinn) è diventato Harley Quinn: Birds of Prey. Un tentativo piuttosto coraggioso di rettificare in corsa la comunicazione del film e far capire che questa nuova uscita riguarda soprattutto la vicenda di Harley Quinn e che le altre sono più che altro un contorno.

A proposito del finale, però, questa puntualizzazione ha un suo senso. Quella che si vede durante il film di Cathy Yan è la costituzione del super gruppo delle Birds of Prey di cui Harley Quinn non fa parte. Infatti, il nome della squadra di vigilanti che dà il titolo al film sarà citato da Harley solo nel finale come una scelta che non le appartiene (e di cui si prende anche gioco). Ciò significa che Harley Quinn: Birds of Prey è la storia delle origini del gruppo e di come nelle circostanze della sua nascita ci sia di mezzo la caotica Harley. Se questa, come si capisce nelle ultime battute del film, persisterà nel suo ruolo di villain, potrebbe addirittura diventare un’avversaria delle sue ex alleate.

I segnali per un sequel

birds of prey cinematographe.it

Se la linea narrativa dei film dovesse attingere spunti dai fumetti (che è avvenuto in maniera piuttosto consistente per questo primo capitolo), a completare il super gruppo ci dovrebbe essere Barbara Gordon. L’ex Batgirl, dopo essere stata paralizzata da Joker con un proiettile sulla colonna vertebrale, diventa la celebrale Horacle che si mette a capo delle operazioni delle Birds of Prey. A dirla tutta, il personaggio di Cassandra Cain, nel film interpretato dalla giovane Ella Jay Basco, diventerà (nei fumetti) la terza Batgirl (e quindi, per forza di cose un personaggio positivo).

Tuttavia, nel finale del film, si vede Cassandra sfrecciare via con la sua nuova mentore Harley Quinn, proiettata già verso un futuro di furti, omicidi e altre azioni criminali di vario tipo. Potrebbe essere un’ottima strada da sviluppare, quella del “tradimento” di Cassandra nei confronti della sua maestra. Ad ora, però, non ci sono elementi per capire se gli sceneggiatori si cimenteranno in questo racconto: stando agli incassi, anzi, ci sono diversi segnali che inducono a pensare che le avventure delle Birds of Prey finiscono qui.

Un film sulle Birds of Prey senza Harley Quinn?

Birds of Prey, Cinematographe.it

È abbastanza evidente che in Harley Quinn: Birds of Prey il ruolo predominante sia affidato al personaggio interpretato da Margot Robbie. Tutte le altre, ovvero Renee Montoya (Rosie Perez), Black Canary (Jurnee Smollet-Bell) e Huntress (Mary Eliabeth Winsted) hanno le loro backstory che sono state raccontate in maniera rapida ma esauriente nel film. Ognuna con un suo motivo, ognuna alla ricerca di una sua rivalsa, continueranno a combattere contro il crimine di Gotham (e il lavoro, come si sa, non manca mai) mettendo in pratica anni di esperienza nel combattimento, nell’investigazione e anche dei super poteri.

Nelle ultime sequenze del film si vede il terzetto all’opera mentre prende a calci l’ennesimo criminale. Tutte e tre, inoltre, indossano quello che potrebbe essere il loro costume definitivo. Questa scena apre la prospettiva di un film (o una serie?) in cui si seguono le loro avventure e il modo in cui fanno fronte alla città più pericolosa del mondo ora che Batman è fuori dai giochi. Nonostante il grande potenziale dei personaggi, non si sa in che modo saranno sviluppati dal DC Extended Universe e se – passata la moda del girl power – questo filone avrà ancora spazio nelle major. Quello che è certo è che Harley Quinn: Birds of Prey è un buon film d’azione, ritmato e divertente, ma che narrativamente si comporta come un prequel di una saga che potrebbe non veder mai la luce.