Il Miracolo e la colonna sonora perfetta, un mix di brani da pelle d’oca

Il Miracolo, la serie tv Sky diretta e sceneggiata da Niccolò Ammaniti, vanta una serie di brani fantastici, omaggio alla musica pop italiana e internazionale.

Niccolò Ammaniti è uno di quelli che passa la vita ad abbassare l’audio filmico per sostituire la colonna sonora originale con la propria soundtrack ideale. Non ci stupisce, dunque, se il suo debutto dietro la macchina da presa con la serie tv Il Miracolo sia caratterizzato da un crescendo di emozioni musicali che attraversano le vene come un flusso di sangue per arrivare dritte al cuore degli spettatori.

La serie, che vede protagonista Guido Caprino al fianco di Elena Lietti, Tommaso Ragno, Lorenza Indovina, Alba Rohrwacher, Sergio Albelli, si concentra su un evento fuori dal comune che destabilizza quanti vi entrano in contatto: una statuetta della Madonna che lacrima sangue e che rappresenta il pretesto per far incontrare e scontrare i protagonisti della serie; il perno attorno al quale ruotano le loro vite, i loro sbagli e i loro desideri repressi. Una serie tv, quella andata in onda su Sky Atlantic, che si è rivelata innovativa e affascinante dalla prima all’ultima puntata e che vede nella scelta delle musiche uno dei suoi punti di forza.

Il Miracolo: una colonna sonora prevalentemente pop

Il Miracolo Cinematographe.itLa colonna sonora de Il Miracolo, composta dal musicista e produttore discografico messicano Murcof, avvolge ogni momento all’interno delle varie puntate, risultando onnipresente e avvolgente, minimalista e avanguardista; una soundtrack che sa insinuarsi con delicatezza tra le trame del racconto con note elettroniche e classiche, per lasciare poi ampio respiro alle canzoni.

A tal proposito lo sconvolgimento delle emozioni inizia fin dall’intro di ogni episodio, segnato da Il Mondo di Jimmy Fontana, un brano appartenente alla cultura pop italiana che dal 1965 (anno della sua pubblicazione) a oggi è stato anche interpretato da diversi cantanti, tra cui Gianni Morandi e Al Bano. La voce squillante di Fontana apre così ogni puntata della serie tv, mentre sul piccolo schermo scorrono una serie di immagini a tema religioso e scientifico. Ma ciò che ammalia di più è senza dubbio l’esplosione purpurea e sanguigna, collegamento diretto col miracolo di cui si parla: un caleidoscopio di sfumature rossastre e fluide che dà effettivamente la sensazione di essere niente in confronto al mondo, proprio come dice la canzone!

Il Mondo di Jimmy Fontana nell’intro di ogni puntata

Ma il brano di Jimmy Fontana, che nell’ottavo e ultimo episodio de Il Miracolo viene proposto in una versione molto più soft e lenta, cantato da una donna e intarsiato di lunghi silenzi, non è l’unico a fare capolino nelle azioni dei protagonisti. Ogni puntata, come dicevamo, è uno srotolarsi di brani. Basti pensare, ad esempio, a Lunacy (Swans), che accompagna il generale Votta alla ricerca di tracce per scoprire le origini della statuetta (nell’episodio 3). Ipnotica e metallica, la canzone del gruppo rock statunitense crea un’antitesi con l’atmosfera stessa in cui lo spettatore è immerso: la ricerca disperata di sacralità ben si sposa con un timbro vocale roco e tenebroso, a tratti gotico, come a sottolineare ulteriormente il mistero e l’oscurità in cui esso è avvolto.

Il Miracolo episodi 3-4 Cinematographe.it

Lo stesso stile, ma in chiave più solenne, che ritroviamo anche nel quinto episodio de Il Miracolo e in particolare nel frangente in cui sempre Votta percorre a piedi lo scosceso percorso che porta in cima alla montagna, dove è custodita una statua della Madonna un tempo famosa. In questo caso la musica d’accompagnamento – che dà l’impressione di farci cadere in un vortice senza fine – è Atomos I del duo A Winged Victory for the Sullen, composto da Dustin O’Halloran e Adam Wiltzie.

Strano come poi lo stesso episodio prenda musicalmente, poco dopo, tutt’altra piega, affidando le immagini della casa di riposo, quelle successive all’incontro di Votta con la madre anziana e innamorata, alla voce calda di Gregory Porter che col suo Quizas, quizas, quizas dona una nuance delicata, giocosa e al contempo romantica a ogni inquadratura. Una musica dalla quale emergono quel mix di soul, gospel, jazz che il cantante statunitense ha imparato col tempo a padroneggiare.

Il Miracolo e la musica classica che conferisce un tono liturgico all’intera soundtrack

Nella scelta delle musiche che, ricordiamo, si intrecciano alla perfezione alla colonna sonora elaborata da Murcof, in cui fanno incursione anche brani di Roberto Laneri, Niccolò Ammaniti strizza espressamente l’occhio alla religione immettendo nel flusso del suo racconto, in bilico tra misticismo e fede, brani come Nisi Dominus, RV 608: Cum dederit dilectis suis, eseguito da Lynne McMurtry, che intercorre durante il funerale della bambina (la figlia del boss Molocco), proprio all’inizio dell’episodio 6. Alla fine di quest’ultima puntata un’altra musica classica ed ecclesiastica accompagna un momento altrettanto triste, preludio di un evento tragico; si tratta di Liturgy of John Chrysostom: VII Cherubikon di Pyotr Ilyich Tchaikovsky, con l’accompagnamento musicale del Kiev Chamber Choir, che aleggia come rinforzo dell’ansia e della paura che si prova nel vedere il piccolo Carlo scivolare giù in fondo alla piscina o della rabbia e del dolore che prova uno sconosciuto uomo di colore nel vedere il corpo senza vita della sua compagna, sepolta tra le macerie del cantiere in cui lavora da uomini senza scrupoli.

Il ritmo è più gioioso e carico di adrenalina nel bel mezzo di questo episodio. Le canzoni che troviamo in questa puntata de Il Miracolo sono infatti, oltre ai già citati brani di musica classica, The house of the rising sun – Quasimodo suite dei Santa Esmeralda e Tu di Umberto Tozzi. In entrambi i casi si tratta di musiche degli anni ’70. La prima, del gruppo franco-statunitense, maschera nello sfarzo delle note giocose un anelito di malinconia, accompagnando le scene in cui il premier Pietromarchi si reca al funerale di un tizio col quale aveva a malapena parlato, mentre sua moglie Sole, seppur in procinto di fare un’intervista in diretta, va a cercare Olga per saperne di più su quella strana ragazza che, ormai cacciata dalla sua casa, è andata a trovare i figli a scuola, tatuando una croce sul braccio del più piccolo.

La canzone di Umberto Tozzi all’interno de Il Miracolo regala una botta di allegria, sottolineando ulteriormente il fatto che si tratti di una serie made in Italy

Tu, brano popolarissimo del cantante torinese, si erge come segno di riconoscimento dell’italianità. A far partire l’audio è infatti uno straniero, il tizio a cui potrebbe appartenere il sangue e che Sandra (Alba Rohrwacher) ha cercato di sedurre solo per prendere un campione del suo DNA. Il testo stesso della canzone di Umberto Tozzi è affine alla situazione in cui la ragazza si trova e al rapporto che quell’uomo spera di avere con lei. Riguardo a questo brano vi è una leggenda curiosa che si racconta! Pare infatti che Tozzi scommise con Lucio Battisti quando lavorava ancora per la sua etichetta (Numero Uno), dicendo che avrebbe dominato le classifiche con un brano armonico, cosa che poi di fatto si avverò nel 1978 con l’uscita di Tu.

Il settimo episodio della serie tv Sky si apre con Sequence (Four) di Warren Zielinski, per proseguire poi con Reminiscence di Ólafur Arnalds e Alice Sara Ott, una melodia lenta e solenne, perfetta per coronare i momenti di apparente tranquillità, come quello in cui l’intervento del piccolo Carlo si è concluso, mentre Clelia cerca di salvare la vita a Marcello.

A dare una scossa alla soundtrack, nella parte finale de Il Miracolo, è Tempest di Shikimo: le note appuntite, ravvicinate, crescenti, donano volume e complessità ai sentimenti dei protagonisti fino a culminare nella liberazione della piccola Alma, che davanti alle telecamere del Tg esplode assumendosi la colpa della morte del fratello. Un episodio in cui intercorrono il dolore e la rabbia più di ogni altra cosa. Tutti vogliono risposte, tutti si accorgono di aver sbagliato e dover fare qualcosa; c’è chi si ribella, chi si spoglia della propria maschera e chi viene colta da un raptus d’egoismo, proprio come Sandra la quale, dopo aver appreso l’atteggiamento della madre, smonta una casa intera sbarazzandosi degli oggetti appartenuti a lei, accompagnata dalle chitarre e dal piano dei Liquido in Narcotic, brano che asseconda anche la scelta di Marcello di liberare la statua della Madonna e che risulta tutto sommato consolatorio. Il messaggio contenuto nel testo consiglia infatti di non disperare, di non piangere, di affrontare le cose col sorriso sulle labbra.

So you face it with a smile
There is no need to cry

Dopotutto a darci l’arrivederci nella soundtrack de Il Miracolo non sono la paura, le paranoie o l’odio, bensì la gioia e la speranza di chi, nonostante l’età avanzata, trova ancora il coraggio di guardare avanti, trovando nell’amore l’unica vera cosa per la quale vale la pena vivere. Parliamo chiaramente della squillante mamma di Votta, che nell’ottavo episodio della serie si accinge a festeggiare le sue nozze, mentre tra la brace, i brindisi, gli abbracci e la Madonna riposta nel freezer si fa largo la voce di Pink Martini con Hey Eugene.

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