Metti la nonna in freezer: le location del film con Fabio De Luigi e Miriam Leone

Ecco tutte le location laziali della commedia di Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi, Metti la nonna in Freezer, con Miriam Leone.

Metti la nonna in freezer, diretto da Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi, candidato a 3 Nastri d’argento nel 2018, è una delle commedie italiane maggiormente apprezzate a livello unanime sia dal pubblico che dalla critica, totalizzando alla sua uscita un incasso complessivo di 3 milioni di euro. Una pellicola dinamica, tinta di un black humor e di una giusta dose di intrecci sentimentali, Metti la nonna in freezer è stato elogiato per avere una trama originale, un ritmo incalzante e il tipico stile dalla commedia, che riesce a divertire oltre che coinvolgere. Anche l’ottimo cast del film rende Metti la nonna in freezer una delle commedie più riuscite degli ultimi anni; si trovano tra gli interpreti infatti nomi noti come Miriam Leone, Fabio De Luigi, Barbara Bouchet, Lucia Ocone, Marina Rocco, Susy Laude e molti altri. La storia racconta la vita di Claudia che, in ristrettezze economiche, si ritrova sull’orlo della bancarotta quando viene a mancare la nonna Brigit, con la quale viveva. La pensione mensile di Brigit era l’unica cosa che permetteva a Claudia di sopravvivere. Claudia crede che  però se nessuno saprà della morte della nonna, la pensione continuerà ad arrivare. Insieme a Margie e Rossana, Claudia decide così di nascondere la nonna nel congelatore. Le visite del maresciallo della Guardia di Finanza, innamorato di lei , e del fidanzato segreto di Brigit, Augusto, porteranno spesso Claudia a travestirsi e fingersi Brigit, mentre anche lei inizierà a nutrire dei sentimenti per Simone. Ma vediamo le location del Lazio che ospitano il set di Metti la nonna in freezer, tra noti monumenti e luoghi riconoscibili.

Dov’è stato girato Metti la nonna in freezer?

metti la nonna in freezer cinematographe

La deliziosa villa dove Claudia abita con la nonna Brigit si trova in Via di Ronciglione, a Sutri, in provincia di Viterbo, dove la maggior parte delle scene sono state girate. Nella zona laziale, nota anche come Tuscia, si trova il bar dove Marta e Simone discutono sull’invitare a cena Claudia e il parco dove Simone si apre con Claudia parlando del suo lavoro. Per quanto riguarda la città di Viterbo, distante 33 chilometri, è stato set del film anche il comune di Castel Sant’Elia, in particolare lì è stata girata la scena in cui Claudia comunica qualcosa di importante alle sue colleghe restauratrici, nella Basilica di Sant’Elia. Anche la capitale d’Italia è stata allestita a set del film di Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi, il primo incontro tra Simone e Claudia, nel palazzo della Soprintendenza alle Belle Arti, è stato girato nella Casa Madre dei Mutilati e delle Vedove di Guerra, storico edificio realizzato da Marcello Piacentini, nei primi anni ’20.

Nato come sede dell’Associazione Nazionale fra Mutilati ed Invalidi di guerra, il palazzo è caratterizzato da una mescolanza di stili, tra elementi romanici, classici e moderni. A Roma per molti incontri tra Simone e Claudia è stata scelta la celebre Villa Borghese, in particolare i due hanno passeggiato al Parco dei Daini; anche il Cimitero Flaminio a Roma ha ospitato una scena, quella finale. Al Circolo Bocciofilo La Sorgente a Roma è stato allestito il circolo dove Simone, nel tentativo di arrestare alcuni uomini che si fingono invalidi, a sua volte lui fa finta di esserlo. Via della Villa di Livia, sempre a Roma, è dove il cadavere di nonna Brigit cade dal furgone di Claudia. Tra i luoghi che hanno ospitato il set di Metti la nonna in freezer è presente anche Cerveteri, dove è stata girata la scena della carrozzina, dove era posizionata nonna Brigit, che esce di strada precipitando nel bosco.

Le specialità gastronomiche di Viterbo

Nella zona del viterbese c’è un’antica tradizione culinaria che si estende a tutta la Tuscia; molti di questi piatti tipici inoltre non sono stati esportati in tutto il Lazio né nel resto d’Italia. Primo fra tutti e più antico è l’Acquacotta, si tratta di una zuppa composta da pane raffermo, cicoria, menta e olio, insieme, a scelta, uovo o baccalà. Molto famosa come parte della tradizione gastronomica viterbese e che veniva usata come piatto principale nel giorno della Vigilia di Natale, è la Zuppa di castagne e ceci, spesso accompagnata dagli gnocchetti. Un altro piatto sono i Lombrichelli alla vitorchianese, si tratta di una pasta fatta a mano, simile agli spaghetti, ma più spessa, fatta senza uova, ma solo con farina, acqua e sale; il sugo che accompagna i lombrichelli è semplice, è una sorta di ragù di salsiccia.

Metti la nonna in freezer

Acquacotta                                                                          Zuppa di castagne e ceci

Particolarmente utilizzati nel viterbese, ma in realtà tipico del paese di Soriano nel Cimino, molto vicino a Viterbo, sono gli Gnocchi con ferro, anch’essi vengono fatti a mano con gli stessi semplici ingredienti dei lombrichelli, con uno spessore di un centimetro e lunghi solitamente 3, e che non hanno quindi nulla a che vedere con gli Gnocchi di patate. Il ferro si riferisce alle modalità di preparazione, cioè un ferro da maglia che dà la forma all’impasto di un foglio che viene poi tagliato a pezzettini. Il condimento anche qui può essere con il sugo di salsiccia, con l’aggiunta di pecorino. Tra le più amate pietanze della Tuscia non si possono non nominare le Frittelle, composte da broccoli e borragine, tipica pianta invernale, simili a crêpes arrotolate e servite con il pecorino grattugiato; esistono anche in versione dolce, farcite con ricotta, formaggio o marmellata.

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Lombrichelli alla Vitorchianese                                             Gnocchi con ferro

 

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