Il sol dell’avvenire: dov’è stato girato? Le location del film di Nanni Moretti

Il sol dell'avvenire è un film di Nanni Moretti molto amato dalla critica, ma quali sono le location che gli fanno da sfondo? Ecco tutti i luoghi del film!

Il sol dell’avvenire è il 14esimo film a cura del regista italiano Nanni Moretti, una pellicola molto amata dal pubblico e dalla critica sia nazionali che internazionali. Moretti, come molti artisti nostrani, è apprezzato anche all’estero per il suo modo unico e intelligente di raccontare l’Italia. Il cinema di questo regista è la rappresentazione di un paese mammone e pigro, ma anche pieno di fiducia nei confronti dei sentimenti e del futuro. L’Italia di Moretti è un’Italia inconfondibile, ricca di cultura e di luminosa umanità, vista ed analizzata con l’occhio da entomologo di un artista ironico e attento, cinico ma anche entusiasta delle possibilità dell’esistenza.

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Il sol dell’avvenire è un film profondamente italiano, pienamente centrato nell’epoca in cui è ambientato, ovvero l’epoca contemporanea. Ed è una pellicola meta-cinematografica, che racconta la storia di un regista in crisi interpretato brillantemente dallo stesso Moretti, che scrive e dirige se stesso dandosi lo pseudonimo di Giovanni (il nome del protagonista del film). Il film di Giovanni, invece, è ambientato in un anno molto specifico: il 1956.  In una sezione romana dell’allora Partito comunista italiano al Quarticciolo, le avventure degli attori del film di Moretti si intersecano con quelle dei personaggi (e degli attori) del film di Giovanni. La crisi artistica e familiare di Giovanni si muove e evolve nel panorama capitolino, di cui vediamo moltissime location popolari, conosciute al pubblico e celebri in tutto il mondo. Ma quali sono i luoghi scelti per raccontare la storia di un uomo perduto che cerca il suo “sole”, la sua speranza per guardare al futuro?

Il sol dell’avvenire, le location del film di Nanni Moretti: Roma è lo sfondo della storia di Giovanni

Il sol dell'avvenire comparse - Cinematographe.it

Il sol dell’avvenire sceglie come location delle riprese una città molto amata dal regista: Roma, la capitale più famosa del mondo, la culla della cultura europea e mondiale. Come si può non scegliere questa grande metropoli per ambientare un film sul cinema, il luogo più iconico della tradizione artistica italiana, la città eterna di Fellini? Roma è il cinema italiano e Nanni Moretti lo sa, scegliendola con pienezza in alcuni dei suoi luoghi più belli e suggestivi.

Moretti, accompagnato dal resto del cast (composto, nella sua interezza, da Mathieu Amalric, Margherita Buy, Silvio Orlando, Barbora Bobulova, Benjamin Stender, Jerzy Stuhr, Elena Lietti, Blu Yoshimi, Flavio Furno, Beniamino Marcone, Laura Nardi, Francesco Brandi, Francesco Rossini e Rosario Lisma), si muove nella sua storia di speranza e arte tra il lungotevere e l’inconfondibile Castel Sant’Angelo. Castel Sant’Angelo è l’inizio di un itinerario percorso in lungo e in largo all’interno della pellicola. Come un vero viaggio all’interno dei luoghi più belli ed iconici di Roma, lo sguardo registico di Moretti si insinua nelle piazze e sul lungofiume. Castel Sant’Angelo, a poca distanza dal Vaticano, è uno dei monumenti più riconoscibili del centro città. Si collega, alla città papale tramite il celebre “passetto”, un corridoio fortificato che collega questi due centri culturali amati e visitati da tutto il mondo.

Il tour di Roma, un vero e proprio elogio alla città eterna, un manifesto alla sua grandezza e al suo essere casa del cinema, continua in un viaggio lungo le vicine piazza Mazzini fino a via Sabotino e lungo il ponte Pietro Nenni. Sono le riprese in notturna, in un fluire di immagini meravigliose che si susseguono dalla prospettiva di un monopattino, che ricordano le scene iconiche di Caro Diario, sempre in notturna ma in motorino. Il Giovanni di Moretti si accompagna al suo produttore francese disquisendo sul cinema, sulla sua storia, sul senso di questa arte meravigliosa e complessa, sul futuro.

La scena finale della pellicola, affollatissima, è ambientata in uno dei luoghi più belli e conosciuti della Capitale: i Fori Imperiali. La ripresa è corale, ma anche coreutica: una manifestazione in piena regola, che unisce centinaia di partecipanti come una lista del cast in immagini coreografate ad arte. Tutti i personaggi del film (e del meta-film) appaiono insieme sullo schermo in questo spazio che parla di storia antica, di miti ancestrali, di cinema e di rituale. Attorno a questa danza collettiva, appaiono bandiere rosse e persino elefanti, quasi trasfigurando il cinema in un grande circo. La sequenza è accompagnata da una banda musicale che sostiene le immagini, cementando l’impressione di un grande festeggiamento, un gioco nascosto dietro le quinte del palcoscenico-macchina da presa. Il Colosseo guarda, dallo sfondo, in tutta la sua maestosa bellezza, celebrazione della vita e dell’arte. Le scelte degli interni sono importanti quanto i luoghi selezionati per gli esterni.

Trattandosi di meta-cinema, di un film sulla creazione di un film, non vi era luogo più adatto di Cinecittà per ambientare alcune sequenze. Le scenografie di Roma sono costruite in studio, a Cinecittà, come il quartiere del Quarticciolo. Alcune scene, invece, sono state girate negli studi sulla Tuscolana di Cinecittà. Cinecittà è apparsa in altri film del leggendario regista di Brunico, scolpendo iconiche scene come in Sogni d’oro (1981) e nel più recente Habemus Papam. Come ha dichiarato il produttore Domenico Procacci: “I luoghi in questo film hanno un’importanza notevole, sceglierli non è stato facile. Lo scenografo Alessandro Vannucci e i suoi collaboratori hanno fatto un enorme lavoro di ricerca. Alla fine, e magari suonerà banale, la scelta è caduta su Cinecittà. Qui realizzeremo gli interni in teatro e negli enormi spazi sulla Pontina che Cinecittà gestisce stiamo realizzando costruzioni molto impegnative. Abbiamo lavorato molto in passato con Cinecittà e conosciamo il livello di qualità che ci viene offerto e che, in particolare su questo film, ci è indispensabile“.

Cosa si mangia a Roma? I cibi tipici della Capitale

Il sol dell'avvenire, cinematographe.it

Roma è la capitale d’Italia e anche il suo cuore enogastronomico: sono davvero pochissimi i ristoranti capitolini a non far leccare i baffi ai propri avventori! I cibi tipici da degustare tassativamente in ristoranti e osterie romane sono: bucatini all’amatriciana, carbonara, cacio e pepe, la gricia, le pennette all’arrabbiata, i fiori di zucca fritti. E ancora, i carciofi alla romana, i dolci tipici come il celebre maritozzo!
Insomma, c’è solo l’imbarazzo della scelta per chi desidera nutrirsi delle prelibatezze capitoline!

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