Chiamami Col Tuo Nome dove è stato girato? Le location del film di Luca Guadagnino

Dalla vera Villa Perlman alla caratteristica Bergamo, perdendo però prima il fiato tra le bucoliche campagne lodigiane, le Grotte di Catullo, le cascate del Serio... Un itinerario alla scoperta delle location di Chiamami Col Tuo Nome

Chiamami Col Tuo Nome dove è stato girato? “Da qualche parte in nord Italia”, risponde Luca Guadagnino prima ancora che gli venga posta la domanda ed è un’affermazione che ci lascia presagire incertezza e mistero; abbiamo l’intuizione che per tutta la durata del film non sapremo mai le location esatte nelle quali si muovono Elio (Timothée Chalamet) e Oliver (Armie Hammer). Per fortuna, invece, si creano crepe sostanziali nel discorso dalle quali sbirciare la postazione geografica nella quale siamo. Il nome di una città basta a farci intendere tutto il resto e, pian piano che la storia prosegue, anche i dettagli si fanno più fitti.

Sappiamo per certo che Chiamami col tuo nome (Call me by tour name) deve la sua bellezza paesaggistica alla Lombardia e in particolare a Crema, cittadina in provincia di Cremona in cui vive Luca Guadagnino e attorno alla quale ruotano tutti gli altri luoghi rintracciabili nella pellicola. Il suo nome deriverebbe da Crem, che in longobardo significa altura. Ma non vogliamo essere precipitosi, piuttosto svelare passo dopo passo tutte le tappe di un itinerario che parte da Moscazzano per arrivare a Bergamo, inoltrandosi tra le campagne lodigiane e non solo!

Chiamami col tuo nome: dove si trova realmente la villa dei Perlman?

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La prima tappa del nostro itinerario tra le location di Chiamami col tuo nome ci conduce a Moscazzano, un comune di circa 700 anime in cui è allocata Villa Vimercati Griffoni Albergoni, ovvero la casa dei Perlman.
Costruita tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo sulle rovine di un castello, in un terreno paludoso al confine tra lo Stato Veneto e il Ducato di Milano, Villa Albergoni porta in seno una serie di passaggi dinastici che nel tempo hanno segnato l’evoluzione di più famiglie e quindi matrimoni, lasciti a primogeniti e figlie e poi ai nipoti e conseguente evoluzione architettonica della dimora, che nel tempo si è evoluta in base alle esigenze e agli stili per consegnarla ai viaggiatori attuali così come appare oggi.

Contrassegnata da una struttura cubica provvista da due torri, la villa è immersa nel verde e si apre verso la via principale per mezzo di un sontuoso portale. Ciò che vediamo esternamente è stato debitamente ricostruito dalla paesaggista Gaia Chaillet Giusti: albicocchi e peschi non sono certo di quella zona e molti di quegli arbusti sono meri oggetti di scena. Le ampie stanze interne sono fregiate da affreschi di Aurelio Busso (che lo stesso Raffaello elogiò) e dai dipinti voluti da Visconti di Modrone, mentre il pavimento è in parte in parquet. In occasione delle riprese del film la villa è stata arredata a dovere in modo da renderla vissuta: poltrone, tappeti persiani, suppellettili d’antiquariato e non solo.

Operazione riuscitissima, si direbbe! La villa dei Perlman rimanda allo sguardo l’idea delle cucine con tendine di quegli anni, le librerie e le scrivanie traboccanti di libri tipiche di chi ama la cultura in modo naturale e le tavolate allestite in veranda, dove si mangia all’ombra degli alberi carichi di frutti maturi. A questo si aggiungono le prelibatezze preparate da Mafalda, come i ricorrenti e sicuramente gustosi tortelli cremaschi.

Le location di Chiamami col tuo nome – Nel cuore di Crema… per un caffè!

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Se da una parte la casa in cui Oliver ed Elio si incontrano per la prima volta risulta come un’enorme culla in cui svagarsi e trovare rifugio dal mondo esterno, dall’altra essa è anche un punto di ritrovo per amici e parenti, nonché un punto di partenza per esplorare il territorio circostante. Così le due ruote di una bicicletta e un po’ di fiato nei polmoni bastano a raggiungere la vicina Crema: una città a misura d’uomo caratterizzata da eleganti linee architettoniche e ciottoli incastonati nel terreno sui quali camminare; i portici sono romantiche coperte di cemento mentre Porta Serio e Porta Ombriano ci concedono l’ingresso nel cuore della città, la cui storia è profondamente legata a quella della Repubblica di Venezia (sulla Torre Guelfa è ancora visibile il simbolo del Leone Alato). La macchina da presa di Luca Guadagnino si focalizza soprattutto su Piazza Duomo mostrandoci non tanto le bellezze artistiche quanto l’atmosfera prettamente italiana, in cui un piccolo bar rappresenta il fulcro della vita sociale.

Ed è proprio ai tavoli di quel bar che i due protagonisti si accomodano regalandoci il meraviglioso scorcio della piazza centrale e lasciandoci sbirciare il Torrazzo alias la Torre dell’Orologio. Oltre a questo ci è concesso vedere solo il monumento dedicato alla memoria dei caduti durante la Grande Guerra, sito in una piazza adiacente.
Chiaramente una volta a Crema il nostro consiglio è di non soffermarvi solo alle location mostrate nel film, poiché la cittadina regala monumenti stupendi, primo fra tutti il Duomo in stile gotico, contrassegnato esternamente da un magnifico rosone e capitelli con motivi vegetali. Vi renderete conto della ricorrenza del numero tre nella presenza delle guglie e ancora nelle trentatré colonne della loggetta (per esempio) e capirete che fanno riferimento alla perfezione legata a questo numero nel periodo medievale. Al Duomo si aggiungono il palazzo vescovile, il palazzo comunale, la chiesa della Trinità, la basilica rinascimentale di Santa Maria della Croce e, se vi inoltrate tra le viuzze, potrete scorgere anche meravigliosi palazzi nobiliari come il settecentesco Palazzo Bodenti Terni de Gregory, il Palazzo Pozzali e così via.

Il Lago di Garda, le Grotte di Catullo e le campagne lodigiane tra le location di Chiamami col tuo nome

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Oltre alle scene prettamente bucoliche, girate perlopiù tra le campagne di Pandino (un paese di origine medievale) e nella provincia di Lodi, Chiamami col tuo nome focalizza l’attenzione degli spettatori in una delle mete vacanziere per eccellenza: il Lago di Garda. Punto d’unione tra le regioni di Veneto, Trentino Alto Adige e Lombardia, il lago d’origine glaciale trova in Sirmione il suo fiore all’occhiello e proprio qui è stata infatti girata la scena in cui il professor Perlman porta con sé i due ragazzi, alla scoperta della statua rinvenuta nelle acque. Ci troviamo per la precisione in quella che un tempo fu la dimora del poeta Catullo, autore di versi pregni d’amore e per la bella Lesbia e per quella sua patria immersa in un luogo ameno, ideale per meditare.

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In questo territorio, che un tempo prendeva il nome di Gallia Cisalpina, sono ancora visibili, all’interno dell’area archeologica delle Grotte di Catullo, i resti della villa che, collocata sulla punta della penisola, permette una visione dall’alto dell’intero bacino del Lago di Garda.

Curiosità: La villa di Catullo occupa circa 2 ettari ed è circondata da uno storico uliveto composto da oltre 1500 piante.

La spiaggia nella quale si muovono i protagonisti del film è spiaggia Giamaica e la scoperta di reperti preziosi non è per niente anormale: questo territorio era abitato già nell’età del Bronzo, ha dunque nelle viscere, oltre alla spettacolare bellezza paesaggistica, anche molte perle d’antichità risalenti persino al I secolo a.C.

Chiamami col tuo nome dove è stato girato? Le Cascate del Serio sono una delle location più suggestive e romantiche del film

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Sono gli ultimi giorni in cui Oliver rimane in Italia e dovrà trascorrerli a Bergamo per ultimare le sue ricerche. È in questa occasione che lui ed Elio rimangono davvero da soli, senza necessità di nascondersi. La libertà di quei momenti si può racchiudere interamente nell’impetuosità delle cascate Serio che dominano la scena in cui i due amanti corrono su un pendio verdeggiante urlando i loro nomi.

La sede di questa forza della natura è Valbondione, in provincia di Bergamo. Le cascate Serio, figlie dell’omonimo fiume, nascono dalle Alpi Orobie tuffandosi a picco da un’altezza di circa 1.750 metri. Sono visitabili solo in alcuni giorni dell’anno e per tale ragione sono spesso affollatissime. Lo stesso Luca Guadagnino ha faticato ad avere l’accesso a questo paradiso naturale e la sua sosta qui pare sia durata solo mezz’ora, come per tutti i comuni mortali.

Curiosità: Le cascate Serio sono le seconde più alte d’Italia dopo le cascate dello Stroppia  (Cuneo).

A rendere ancora più fiabesca l’atmosfera delle Cascate del Serio provvede una leggenda secondo la quale esse si siano formate dalle lacrime di una ragazza, rapita da una nobildonna che si era innamorata di un pastore legato sentimentalmente alla poveretta. Fatta prigioniera e rinchiusa sulle alture del Barbellino, la ragazza pianse talmente tanto da creare ruscelli in grado di travolgere e distruggere ogni cosa, eliminando il castello della perfida dama e modificando per sempre il paesaggio.

Chiamami col tuo nome dove è stato girato? A Bergamo per “l’ultimo bacio”

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Ultima tappa in cui Elio e Oliver si scambiano gesti d’affetto è Bergamo, a due passi dalle cascate. Nella città lombarda modernità e tradizione si abbracciano inesauribilmente condensandosi perlopiù su due livelli differenti; abbiamo la Bergamo Alta, cinta dalle vecchie mura veneziane, con strade lastricata e bellezze architettoniche e Bergamo Bassa, che è invece nettamente più moderna.

Il palcoscenico sul quale si muovono Timothée Chalamet ed Armie Hammer è Bergamo Alta. Ce ne accorgiamo dal Duomo, incastonato nel cuore della città antica e per l’appunto nell’omonima piazza vicino alla quale i due amanti si baciano appassionatamente. La candida facciata marmorea drappeggiata di pilastri e statue fa da involucro alla struttura interna, con archi e cupole tratteggiati d’oro. Sempre in centro non potrete resistere al fascino della Basilica Santa Maria Maggiore e della Cappella Colleoni, al cui interno si trovano gli affreschi settecenteschi di Tiepolo.

Bergamo però sa stupire a ogni scorcio, come si intravede anche in Chiamami col tuo nome: una città incantevole in cui il fascino dell’antichità sopravvive nelle piccole cose, basti pensare alla campana coccolata all’interno della Torre Civica che da ben 360 anni non si stanca di allietare gli abitanti, allo scoccare di ogni mezzanotte, con 100 rintocchi, o lo stemma della città che nasconde nel suo simbolismo una caratteristica del grande condottiero Bartolomeo Colleoni (la trinità presente sullo stemma pare faccia riferimento a un triplice attributo, piuttosto che il normale duetto!). A questo si aggiungono i prodotti culinari come i deliziosi formaggi DOP tra cui lo Strachitunt, la cui tradizione pare risalire alla fine del 1300.

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